La strada tortuosa ed in salita di Celentano

Il discorso di insediamento del sindaco Matilde Celentano. L'apertura alle minoranze. La citazione forte alla Costituzione e lo sguardo verso il futuro. Nella consapevolezza di quanto possa essere tortuoso il percorso

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

«Abbiamo bisogno di risolvere le emergenze e costruire il prossimo futuro, centrando gli obbiettivi di crescita e sviluppo, di coesione sociale, di inclusione, di connessione dei quartieri e dei borghi, nuclei fondanti della città e della comunità»: guarda al futuro, osserva lontano il sindaco di Latina Matilde Celentano.

Lo fa segnando in maniera netta il suo discorso di insediamento, tenuto stamattina nel primo Consiglio comunale della nuova amministrazione.

Città del Novecento

Matilde Celentano

Lo ha fatto subito dopo aver giurato sulla Costituzione della Repubblica Italiana, che ha più volte citato. Un discorso lungo: dieci minuti. La carta fondamentale degli italiani è stata la stella polare della prima parte:  «È con orgoglio e responsabilità che oggi da sindaco di Latina e di tutti i cittadini osservo la Costituzione. È il nostro patrimonio irrinunciabile, sarà la mia e la nostra guida, è un porto sicuro. Non ci stancheremo mai di onorare la Costituzione e di farla osservare ai nostri giovani. . Indipendentemente dagli steccati ideologici, eserciterò tutte le funzioni attribuitemi da norme e regolamenti per il bene della comunità».

La Celentano ha toccato poi alcune delle corde ai quali Latina è sensibile, come «Latina città del Novecento (…) ricca di bellezze. Ma che ha bisogno di cure, di un governo del territorio che risponda alla qualità del vivere, alla sostenibilità, all’inclusione sociale e territoriale. Una città giardino in cui germoglino le nuove esigenze di sviluppo economico, infrastruttura e di mobilità, facendo della cultura il suo punto di forza».

Ha parlato poi del Centenario del 2032, «appuntamento irrinunciabile per mettere a sistema il nostro patrimonio culturale. Bisogna riaprire i musei, realizzare percorsi e partenariati che proiettino Latina in un contesto di visibilità internazionale». E poi il volto dell’istruzione, del sapere come elemento di crescita «Latina città universitaria, Latina città giovane per i giovani, Latina a vocazione sportiva, Latina una città sana, salutare, delle pari opportunità, con asili nido e senza barriere architettoniche».

Non cita il libro dei sogni, non promette rivoluzioni a colpi di bacchetta magica. Matilde Celentano fa anzi una doccia di realismo quando dice che il percorso non sarà né in discesa né agevole: «Abbiamo davanti un lungo cammino, su una strada che spesso si presenterà tortuosa e in salita. Cercherò di non deludere tutti voi e con voi troverò la forza per andare avanti». Ricorda il ciclo di affreschi sul buon governo di Ambrogio Lorenzetti, e cita San Tommaso. Lo fa concludendo che «il fine che perseguirò nel mio mandato come sindaco sarà creare i presupposti perché vi sia una comunità armonicamente coesa, volta alla realizzazione del proprio bene delle proprie capacità, competenze, interessi e passioni, in un clima di fattiva collaborazione». 

Tiero presidente, vice Coriddi e Majocchi

La seduta è stata aperta da un minuto di raccoglimento in memoria dell’ex premier Silvio Berlusconi, scomparso due giorni fa. In sua memoria la sindaca Celentano ed il capogruppo di Forza Italia Mauro Anzalone, hanno dedicato alcune parole. Subito dopo, ha rivolto un saluto all’aula anche il consigliere anziano Raimondo Tiero, secondo cui «la città è di tutti, c’è una maggioranza che decide, ma c’è anche un’opposizione che deve essere coinvolta in queste decisioni». È il segnale ecumenico prima del voto per l’elezione a Presidente dell’Aula.

Una votazione nella quale le previsioni sono state rispettate. Lo scranno più alto dell’assise va a Raimondo Tiero (FdI) che ottiene tutti i voti dell’aula, anche oltre quelli – sulla carta – della sola maggioranza. Ognuno ci ha messo la firma. In particolare, è stato indicato nove volte come “Tiero Raimondo detto Remo“, 9 volte come “Tiero“, 5 volte come “Tiero R.“, 2 volte come “R. Tiero“, 1 volta come “Tiero Raimondo“, 1 volta come “Tiero Raimondo detto Frato’“, 1 volta come “Raimondo Tiero detto Remo“, 1 volta come “Raimondo Tiero“.

Dopo l’elezione, Tiero ha ringraziato affermando che «da questo momento assumo oneri e onori di rappresentare tutta questa assemblea. Sarò il presidente dell’intero Consiglio». Tiero è per la settima volta in Consiglio comunale, cinque delle quali come consigliere anziano. Dice «Noi come amministratori siamo chiamati a dare risposte: chi si rivolge a noi lo fa per bisogni, noi abbiamo il dovere di alleviare questi bisogno. Sono stato eletto come parte della città, ora sarò il presidente di tutta la città, fatta di sensibilità diverse. Il nostro dovere è farle esprimere».

L’ufficio di Presidenza

Matilde Celentano

Per i due vice presidenti, uno per la maggioranza e uno per la minoranza, i nomi candidati sono quelli di Giuseppe Coriddi (FI) e di Leonardo Majocchi (Pd). 

Come segretari sono stati votati Francesca Maria Pagano (lista Celentano), Nicola Catani (Udc) e Nazzareno Ranaldi (Per Latina 2032).

Nessuna sorpresa nella definizione dei capigruppo. La civica del sindaco ha indicato Enzo De Amicis come capogruppo e Francesca Maria Pagano come vice; Udc ha votato Maurizio Galardo mentre la Lega ha scelto Vincenzo Valletta capogruppo e Federica Censi come vice capogruppo. Il gruppo di Forza Italia ha eletto Mauro Anzalone capogruppo e Fausto Furlenetto vice; Fratelli d’Italia ha votato Cesare Bruni capigruppo e Dino Iavarone vice.

Sul fronte dell’opposizione: Damiano Coletta risulta eletto come candidato sindaco sconfitto ed ha deciso di aderire al gruppo Misto. Latina Bene Comune ha indicato capogruppo Dario Bellini e Loretta Isotton vice. Il Partito Democratico si è affidato a Valeria Campagna mentre il Movimento 5 Stelle ha votato Maria Grazia Ciolfi. Il capogruppo di Per Latina 2032 è Nazzareno Ranaldi. (Leggi qui: Lutto ma non a Latina: il Consiglio si deve riunire).