L’imbarazzo di Arpino per gli sgarbi di Vittorio

L'imbarazzo per le parole sessiste del sindaco Vittorio Sgarbi. Bacchettato anche dal ministro. In paese bocche cucite: tranne Casinelli che prepara un'interpellanza. La gaffe dell'altro giorno con Roccasecca

Bocche cucite. A doppia mandata quelle delle donne che siedono in Consiglio comunale ad Arpino. Sono in subbuglio e se fosse per loro si sarebbero già fatte sentire: i colleghi maschi però le hanno convinte che così sarebbero cadute nella trappola delle opposizioni. E allora silenzio. Nessuno parla nella città di Cicerone dopo il caso sollevato dalle dichiarazioni del sindaco Vittorio Sgarbi alla serata inaugurale di Estate al MaXXi a Roma.

Doveva essere una serata di musica, cinema, incontri e reading nella piazza del Museo romano guidato da Alessandro Giuli. Evento della serata: un dialogo tra il cantautore Morgan e Vittorio Sgarbi, nella sua veste di critico d’arte e di Sottosegretario alla Cultura.

Gli sgarbi di Vittorio

Vittorio Sgarbi (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

L’intervento del critico d’arte e sottosegretario alla Cultura però è andato oltre i confini del buon gusto. Con volgarità e turpiloquio, abbondanza di espressioni sessiste, conta delle donne possedute ed elogi del membro maschile nonché il racconto della scoperta di come la prostata possa essere strumento di soddisfazione. Tutto raccolto in un video disponibile su YouTube.

Al termine della serata alcune delle tante dipendenti del Maxxi hanno scritto al presidente Giuli. Gli hanno indirizzato una lettera riservata per chiedergli di tutelare la dignità del museo delle arti del XXI secolo. E Giuli le ha incontrate per confrontarsi. In quell’occasione gli hanno spiegato che non intendevano mettere in discussione la sua linea ma condividere con lui il disagio provato e l’inopportunità dei contenuti della serata.

Parole imbarazzanti al punto che il ministro Gennaro Sangiuliano ha sentito il dovere di intervenire. Dicendo che “non si deve mai scadere nella volgarità. Sono da sempre e categoricamente lontano da manifestazioni sessiste e dal turpiloquio che giudico sempre e in ogni contesto inammissibili. Ancor più in un luogo di cultura e da chi rappresenta le istituzioni. La volgarità mi ripugna. Il rispetto per le donne è una costante della mia vita

Il silenzio di Arpino

Niccolò Casinelli

Ad Arpino dove Vittorio Sgarbi è sindaco nessuno parla. Quasi nessuno. Niccolò Casinelli è uno dei due avversari battuti nelle elezioni Comunali dello scorso maggio dal sottosegretario, diventato così sindaco.

Non intendiamo far passare sotto silenzio quanto è accaduto durante l’inaugurazione della stagione al Maxxi. Attenderemo le risposte che sono state chieste a livello nazionale e poi presenteremo un’interpellanza per portare il dibattito anche davanti al consiglio comunale di Arpino”. Casinelli è lo steso Consigliere di opposizione che il mese scorso ha attaccato il neo sindaco durante la prima seduta di Consiglio: gli aveva contestato d’essere stato eletto solo da poco più di un terzo degli arpinati, mentre la maggior parte dei voti era andata alle due liste di opposizione che però si erano schierate ciascuna per proprio conto. “Devo constatare – disse Niccolò Casinellicome l’estrema polarizzazione del voto, voluta da lei e dalla sua maggioranza, abbia di fatto ridotto la partita elettorale del maggio scorso alla dicotomica scelta ‘Sgarbi sì/Sgarbi no’. Il corpo elettorale ha optato con una certa nettezza in favore della seconda scelta: la maggioranza degli arpinati non vuole che Vittorio Sgarbi sia il sindaco di questa Città.

Il sindaco si era indignato. Ed aveva annunciato allora un referendum popolare nel quale chiedere la conferma del voto appena espresso. Non si è più tenuto né lo si sta organizzando.

 “Eravamo partiti con la proposta di una scuola di retorica destinata a chi fa politica: mi sembra che il sindaco autore di quella proposta non stia dando esempio di un’ars oratoria particolarmente elegante” evidenzia Casinelli. Che giudica “insopportabile l’esposizione continua della nostra città al pubblico ludibrio su scala nazionale”. Evidenzia che “ad oggi, più che portare Arpino nel mondo (dove, si badi, la nostra Città è già da tempo) mi pare si stia modificando il modo di Arpino di stare al mondo”. Poi l’affondo: “Mi chiedo se questo sia il giusto prezzo della straordinaria opportunità raccontata nella scorsa primavera”.

Le gaffe del sindaco

Foto © Luciano Rea

La scorsa settimana il sindaco Vittorio Sgarbi era stato protagonista di un’altra gaffe. Aveva invitato tutti i sindaci ciociari nella sala dell’Emeroteca a Roma per illustrare tre progetti culturali che mettessero insieme i 91 Comuni della provincia. Ma aveva dimenticato di invitare Roccasecca: comune finalista nella corsa per diventare Capitale Italiana della Cultura. E della quale, pochi mesi fa, aveva elogiato il progetto arrivato alla sua attenzione. Piccata la risposta del sindaco Giuseppe Sacco. “Ho appreso dagli organi di informazione di questa riunione. Francamente sono rimasto stupito dal mancato invito a Roccasecca. Spero che il sottosegretario Sgarbi sappia fare ammenda della dimenticanza del sindaco Sgarbi“. (Leggi qui: Top e Flop, i protagonisti di sabato primo luglio 2023).

Le diplomazie si erano messe in moto ed era seguita una telefonata di chiarimento fatta da un esponente dell’amministrazione di Arpino. Ora dovranno tornare in campo: per cancellare il clima di imbarazzo.

Sgarbi intanto ridimensiona l’accaduto. Le polemiche scoppiano quando accadono, quella che mi riguarda è stata innescata con sorprendente ritardo: chiaro allora he sia una polemica strumentale ha dichiarato il sindaco sottosegretario alla Cultura in un video pubblicato sul suo canale YouTube. Giura “Ho solo risposto alle domande di Morgan in maniera scherzosa. Dal Don Giovanni di Mozart ai brani di Battisti, esiste una componente scherzosa che sfiora l’offensivo senza che nessuno, però, arrivi a scandalizzarsi”. Ad Arpino non tutti ne sono convinti.