Pd, veleni e strane presenze

di GIANLUCA TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI

I panni sporchi si lavano in famiglia. Così recita un vecchio adagio. Ma per il Pd non vale. Gli stracci sull’analisi del voto, lerci di rancore, sono volati davanti ad un esponente di centrodestra: il leader di Frosinone nel Cuore. Cosa ci facesse Luca Sellari venerdì pomeriggio all’Hotel Astor se lo sono domandati in molti. Nessuno, però, ha avuto il coraggio di chiedere conto della strana presenza. Rumors politici lo danno sempre più vicino al presidente della provincia Antonio Pompeo. Non solo per amicizia ma anche per strategie politiche. Sellari a quanto pare è in rotta di collisione con il sindaco del capoluogo. Lo scontro tra i due ruota attorno ad alcune pratiche urbanistiche. Tanto che l’ultima seduta di consiglio comunale è naufragata proprio per l’assenza di unità d’intenti all’interno della coalizione che sostiene il primo cittadino. Affermare che Sellari da ‘nero’ diventi ‘rosso’ è un’ipotesi piuttosto azzardata. Di certo c’è che la sua visita al summit provinciale dei Democrat potrebbe nascondere qualcosa. Anche un possibile accordo trasversale per sfiduciare il primo cittadino. Nonostante Ottaviani abbia imposto, solo un mese fa, la sua elezione a membro del cda dell’Asi.

Parole grosse, come di consueto, sono volate da Francesco Scalia e Simone Costanzo. Le accuse incrociate hanno riguardato le pesanti sconfitte di Ceccano e Pontecorvo. “Noi – spiega il senatore – abbiamo ribadito la necessità di andare a congresso perchè gli orgaanismi attuaali non sono rappresentativi di nulla, essendo stati confezionati a tavolino all’esito di un congresso e di un tesseramento annullati. Il segretario, anche questa volta, si è comportato come il garante di una sola parte, commissariando Ceccano, nonostante lì il congresso si sia celebrato pochissimo tempo fa. Costanzo, di contro, ha avocato a se la gestione della campagna elettorale. Poi, però, all’esito della sconfitta, il capro espiatorio è diventato il direttivo locale. Anche il commissariamento di Pontecorvo, nonostante la stragrande maggioranza del Partito locale avesse deciso di non sostenere una lista, quella di Renzi (risultata ultima alle elezioni e infarcita di esponenti della destra) appare come una vendetta. In quella compagnie l’unico iscritto al Pd ha preso poco più di 200 voti; il vero Partito locale, per punizione, è stato sfiduciato da Costanzo. E’ chiaro che a questo punto – ha concluso Francesco Scalia – non ci sono più le condizioni per andare avanti senza un congresso, come d’altronde riconosciuto anche da Francesco De Angelis”.

Ma Simone Costanzo la vede in maniera diametralmente opposta. “Ho già avuto modo di parlare telefonicamente con il segretario regionale Melilli, che incontrerò di persona nei prossimi giorni, per metterlo al corrente della situazione. Di certo non abbiamo timore di un congresso straordinario, tanto meno abbiamo l’ansia di potere che agita una minoranza strumentale, senza argomenti politici e senza linea politica. Se non quella del’offesa, della diffamazione dello stravolgimento sistematico della realtà dei fatti. In questi mesi – evidenzia Costanzo – tale minoranza ha sempre agito contro il Partito in una logica incomprensibile: vedi l’Asi o vedi come è emerso chiaramente nella discussione in Direzione, le Comunali di Ceccano e Pontecorvo, dove non è stato rispettato l’esito delle primarie per la scelta del candidato a sindaco. Si tratta di esponenti di Partito che, in generale, prendono posizioni sempre fuori contesto, su logiche personali, senza alcuna lealtà e senza il benché minimo senso comune. Insomma io noto, con cognizione di causa, che c’è una quota parte del Pd che nella realtà dei fatti lavora e si muove sempre contro il Partito. Addirittura preferendo ai nostri iscritti esponenti del centrodestra, di Forza Italia. Malgrado questa situazione, il riconoscimento reciproco tra maggioranza e minoranza all’interno dei Democrat deve essere un obiettivo. Ma non possiamo pensare di raggiungerlo sugli organigrammi. Deve poggiare sulla linea politica di centrosinistra. E sul rinnovamento degli uomini e delle strategie. Occorre anche stilare documenti tematici importanti con il contributo di tutti, non di parte di singole realtà. Per andare avanti – conclude il segretario provinciale – ci vuole lealtà reciproca. Non si può dire una cosa la sera e l’opposto il giorno dopo. Solo per convenienza di parte”.