Lo hanno messo sulla graticola. Per cucinarlo a fuoco lento e farlo arrivare cotto in tavola al momento delle elezioni. Il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone fa i conti con il dissenso interno alla sua maggioranza.
Gli ultimi in ordine di tempo ad alimentare la brace con cui rosolarlo sono stati i consiglieri comunali Anna D’Onofrio e Alberto Ficaccio: non si sono presentati in aula e così hanno fatto saltare il Consiglio Comunale. Con loro mancavano troppi consiglieri, ne erano rimasti solo 12, troppo pochi: per poter considerare valida la seduta occorreva uno in più che rispondesse ‘presente’. E’ la prima volta che l’Amministrazione Petrarcone fa l’esperienza della seduta ‘deserta’ per mancanza del ‘numero legale’.
Il 23 ottobre si replica: stesso ordine del giorno, seconda convocazione, basteranno 9 presenti. Ma ciò che conta è la tattica del logoramento, del regolamento di conti, messa in atto nel momento più delicato: quando tutti si stanno preparando per la campagna elettorale. Quasi un preavviso di sganciamento. E di sfratto.
Il segnale politico è ancora più pesante nel momento in cui si considera che Anna D’Onofrio è capogruppo Pd. Un’assenza strategica che arriva nel pieno della spaccatura interna al circolo cittadino, a poche ore dall’intervento del ‘regionale’ Pd che ha detto “A Cassino si prova innanzitutto a convergere su Petrarcone”. Il ‘combinato disposto’ delle due cose è un segnale che Giuseppe Golini Petrarcone deve sbrigarsi a decifrare: a Roma non hanno detto ‘Appoggiamo il sindaco uscente’ bensì ‘Proviamo a vedere se c’è convergenza’. Tradotto si legge: se ce la fai ad aggregare bene altrimenti passiamo appresso. E Marino Fardelli già si sfrega le mani.
C’è l’incubo di una conclusione traumatica della consiliatura. I numeri al momento no ci sono. Ficaccio ha voltato le spalle al sindaco per dissensi sulla manutenzione, non è entrato in aula e in questo modo ha bloccato la surroga del dimissionario Rosario Iemma che era uno dei colonnelli più fidati intorno al sindaco.
Petrarcone in poche settimane ha perso due consiglieri (Ficaccio e Iemma) che assicuravano sempre il numero legale. Ma è sereno, se dichiara a Domenico Tortolano su Il Messaggero
“Noi andiamo avanti – dice – perché stiamo amministrando con responsabilità. La rotta che stiamo seguendo non verrà cambiata. Se c’è qualcuno della maggioranza che non condivide il nostro programma ha il diritto di discuterlo. Ma se poi cambia rotta è responsabile del suo gesto. La minoranza, come accade in vista di nuove elezioni, mette in atto queste azioni.” |