Top e Flop, i protagonisti di martedì 7 maggio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 7 maggio 2024.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di martedì 7 maggio 2024.

TOP

CARLO COTTARELLI

Carlo Cottarelli (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Che fosse un saggio è talmente evidente e noto che perfino i suoi detrattori se ne sono dovuti rendere conto, soprattutto in materia economica. Carlo Cottarelli però, rispetto agli economisti “ortodossi”, ha dalla sua una capacità tutta umana ed innata di cogliere particolari. A volte infinitesimali, altre legati alla cecità di chi quei particolari, pur affatto microscopici, non la coglie.

Una cecità che a seconda dei casi può essere di colpa o di dolo, ma che alla fine mette l’interlocutore di fronte a verità talmente inoppugnabili che contraddire il “premier per un giorno” diventa davvero difficile. Prendiamo la sua ultima considerazione ad esempio, una cosa tanto ovvia quanto passata sotto tono.

Il Cav che guida i suoi dall’al di là
Silvio Berlusconi

“Scopro che nel simbolo di Forza Italia alle europee ci sta ancora ‘Berlusconi presidente’. Già, banale vero? Mica tanto, e Cottarelli lo rimarca, con eleganza ma senza fare sconti. “Ora, siamo già l’unico paese in cui il nome del leader sta, spesso, nel simbolo”. E già qui siamo come l’Elefante Bianco. Poi la chiosa: “Ma un leader deceduto? Come presidente? Presidente di che? Una presa in giro”.

Insomma, Cottarelli sta dando prova, in questo clima elettorale, di saperci prendere sia nella forma delle cose “di merletto” che nella sostanza di quelle che stanno a centrotavola. Come qui a seguire, ad esempio: “Il governo si attribuisce il merito dell’aumento dell’occupazione. Temo che invece questo aumento sia l’effetto del taglio dei salari reali per effetto dell’inflazione”.

Più profitto, tuttavia…

Qui si va su un terreno che Cottarelli padroneggia in maniera inoppugnabile: “I prezzi delle materie prime sono scesi dai picchi raggiunti nel 2021-22. Ma i prezzi al consumo non sono scesi. I margini di profitto sono aumentati e il costo del lavoro è si è ridotto”. Perciò, in base a quell’assunto, conviene assumere perché i salari reali sono stati tagliati. Nell’ultimo anno i salari reali stanno recuperando ma sono ancora di quasi il 9% sotto il livello del febbraio 2021”.

E la conclusione? Secca come il povero ed incolpevole Cav che sospinge ancora i suoi dal versante Al di là. “Niente miracoli, ma l’aumento dell’occupazione è il risultato della sorpresa inflazionistica”.

Più osservatore che impietoso.

MARIO ABBRUZZESE

Mario Abbruzzese

Un po’ di esagerazione gigionesca, un po’ di ironia. Mario Abbruzzese è attore navigato sul palcoscenico della politica: sa quando indossare le maschere tragiche, quando quelle drammatiche o quelle comiche. Non è un caso che la Lega gli abbia chiesto di candidarsi in queste Europee che sono tra le più difficili in assoluto per il Carroccio. In crisi di consensi a causa di un Matteo Salvini incapace di cambiare maschera ma affezionato a quella di urlatore, privo di una linea ma sempre pronto a sintonizzarsi su quella degli elettori sperando di ricavarne un po’ di consenso, ottenendo l’effetto grottesco di essere la negazione di se stesso.

A differenza di Mario Abbruzzese: che ha vissuto i panni da amministratore ai tempi del Comune di Cassino, quelli del politico ai tempi dell’elezione in Provincia a Frosinone, quelli istituzionali ai tempi della presidenza del Consiglio regionale del Lazio. Poi quelli del costruttore di Partiti e dell’allenatore di talenti. Al netto di tutto, alle ultime Regionali ha messo oltre 14mila voti sul piatto della bilancia.

La foto di Angelo Franceschi su Repubblica con la scritta tracciata sul manifesto di Mario Abbruzzese

È con quell’esperienza che ha cavalcato l’onda delle scritte sui manifesti affissi per la sua campagna elettorale a Roma. “Se voleva essere una minaccia, siamo abituati a ben altro e non ci facciamo intimidire dalle scritte anonime. Se voleva essere un’espressione di malcontento dico a chi l’ha tracciata di contattarmi: per capire la sua insoddisfazione e cosa la politica può fare per risolvere il suo problema“: nemmeno Pippo Baudo all’Ariston di Sanremo con il disoccupato che minacciava di gettarsi di sotto era arrivato a tanto.

Ha commentato così Mario Abbruzzese la foto pubblicata nei giorni scorsi sull’edizione romana di Repubblica: campeggia uno dei suoi manifesti affissi a Roma, sul quale qualcuno ha scritto con la vernice spray “Morite”. “Escludo che si trattasse di una minaccia personale” ha detto Abbruzzese. “È certo però che sia un segnale di malcontento, di insofferenza nei confronti della politica. Significa che non abbiamo saputo intercettare i bisogni di questo elettore. Lo invito a contattarmi per confrontarci” ha detto l’esponente del centrodestra. Ben sapendo che nessuno lo chiamerà. Ma che ad un titolo a gratis non si rinuncia mai.

Tempismo perfetto.

FLOP

ROBERTO SERGIO

Roberto Sergio (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Bussate e vi sarà aperto, che è più o meno come “chiedete e vi si risponderà”. Il che vale quasi sempre ma non sempresempre, e soprattutto sembra non sia ancora valso per l’AD Rai Roberto Sergio. Su cosa, considerando che ultimamente la tv di Stato pare al centro di molteplici buriane e che solo ieri aveva trionfalmente annunciato una rivoluzione sanremese? Su una tra le più longeve e dure a cessare, a quanto pare, cioè quella di Insider. Si tratta del famoso (o famigerato, parrebbe per alcuni) programma di Roberto Saviano.

Esatto, quello nel quale “il giornalista raccontava storie di mafia, di camorra, parlando con coloro che le avevano vissute e avevano seguito le indagini in merito”. Ad Atreju Giorgia Meloni aveva messo il Saviano-mood in tacca di mira. E come molti ricorderanno ad un certo punto e per motivi criptici assai la trasmissione venne rimossa dai palinsesti Rai.

La lettera dei parenti delle vittime
Roberto Saviano (Foto: Canio Romaniello © Imagoeconomica)

Ebbene, dopo le domande in merito dello stesso Saviano e di buona parte dell’opinione pubblica sono arrivate quelle dei numerosi familiari delle vittime delle mafie. Lo hanno fatto con una lettera, riportata da La Stampa. Attenzione, Insider era stato già registrato in ogni singola puntata del secondo ciclo, perciò sarebbe bastato mandarle in onda così, “in purezza”, ma qualcosa si è fermato, all’improvviso.

Ed i parenti delle vittime delle mafie hanno scritto: “L’incontro in Rai del 10 ottobre scorso, aveva suscitato in noi delle legittime aspettative. Dopo aver esposto a noi i motivi che l’avevano indotta a sospendere la messa in onda delle quattro puntate di Insider (già realizzate e pagate), aveva ascoltato con attenzione le nostre ragioni. Ne era scaturito un confronto che ci era sembrato schietto e, soprattutto, costruttivo.

L’incontro “costruttivo”, poi il nulla

Tanto costruttivo, era parso quel summit che “ci siamo lasciati con l’impegno, da parte sua, che avrebbe inserito le puntate di Insider nel palinsesto Rai del 2024. Diversamente, avrebbe comunicato e motivato la cancellazione del programma”. Il dato però è che siamo quasi a fine stagione “calda” ed all’inizio di quella calda solo in meteo ma non catodicamente e di Insider non vi è straccia.

Né vi è traccia delle spiegazioni sul perché Insider manchi ancora. Fatto questo per il quale, anche contare chi ha fatto richiesta di chiarimenti e cosa rappresenta, ci si attende una risposta.

O magari, visto lo stato dell’arte, ci si sarebbe attesa una riposta, a contare questo strano silenzio. Strano ed imbarazzante.

Rispondere, please.