Il ritorno di Alessia è improvviso e dirompente. Così come lo fu la sua uscita. Quando andò via dimettendosi dalla carica di vice coordinatore provinciale di Forza Italia lo scorso dicembre, diede uno scossone che fece vibrare tutto il Partito inducendo il coordinatore provinciale Claudio Fazzone ad organizzare subito una missione di fronte al coordinamento provinciale di Frosinone (leggi qui il precedente con le dimissioni). Alessia Savo ripete l’operazione anche adesso che le sue dimissioni sono state respinte (leggi qui la decisione di Fazzone di respingere le dimissioni).
La lettera è indirizzata “al dottor Pasquale Ciacciarelli, Coordinatore Provinciale di Forza Italia Frosinone”. Alessia chiede «una riunione che veda e permetta la partecipazione di tutti , ad iniziare da coloro che hanno espresso punti di vista diversi dalla posizione ufficiale del partito provinciale». In pratica, sollecita un confronto aperto anche al grande assente Antonello Iannarilli (che diserta le riunioni nonostante sia stato due volte deputato, consigliere ed assessore regionale, presidente della Provincia, coordinatore provinciale del Partito) e con Silvio Ferraguti che spesso ha espresso una linea diversa da quella della maggioranza (ma è responsabile regionale del settore Industria e Attività Produttive).
Ma vuole anche che si discuta pure delle «priorità diverse, come pure punti di vista diversi su tematiche che da tempo stanno creando divisioni, del ruolo che dobbiamo avere negli enti intermedi come Saf, Asi ». In pratica chiede di affrontare la posizione di Luca Sellari alla luce delle contestazioni fatte dal capogruppo comunale Adriano Piacentini che gli contesta di occupare in modo ormai illegittimo la poltrona di consigliere d’amministrazione del Consorzio Asi. Come pure i puntini sulle i messi da Adriano Roma che sollecitava la fine dell’alleanza di governo con il Pd in Provincia ma è stato emarginato. E chiede di fare chiarezza sulla posizione dei consiglieri provinciali Gianluca Quadrini e Vittorio Di Carlo che nei giorni scorsi avevano lasciato intuire di essere pronti a clamorosi strappi qualora il Partito gli avesse chiesto di lasciare la maggioranza. Perché, scrive Alessia Savo: «Credo sia nostro dovere porre al confronto chi vive l’ esperienza del Consiglio Provinciale e chi ne chiede un cambio di indirizzo».
Il re è nudo. E qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo.