Non se ne fa nulla. Almeno per ora niente manager per la Sanità ciociara. Il Risiko dei direttori generali nel Lazio è stato fermato: e con lui è saltato il trasferimento a Frosinone del potentissimo Vitaliano de Salazar .
È il direttore della Asl Roma B: la più grossa azienda sanitaria romana; è stato responsabile delle relazioni industriali di Telecom Italia in Calabria, capo del personale alla divisione AmaCity del colosso municipalizzato capitolino Ama, poi responsabile dello strategico settore cimiteriale di Roma. In Sanità è stato direttore generale di Ares 118, del Policlinico Sant’Andrea, dello Spallanzani, della Asl Roma B.
Amico personale di Walter Veltroni, viene considerato uno bravissimo, tanto da essere uno dei due soli sopravvissuti all’epurazione compiuta da Renata Polverini quando mise mano alla Sanità del Lazio. L’altro era Giuseppe Quintavalle che è l’attuale manager della Asl Roma F.
Perché un top manager di questo livello dovrebbe venire a Frosinone? Perché Nicola Zingaretti ha avviato il Risiko che ridisegnerà il potere nelle poltrone della Sanità Regionale. Il piano è quello smentito da tutti: accorpamento delle Asl romane risparmiando su spese e manager, accorpamento delle Asl nelle province riducendole a tre attraverso la fusione di Rieti e Viterbo, la fusione delle Asl nella provincia romana, soprattutto la fusione di Frosinone e Latina.
Il Risiko è cominciato quando Nicola Zingaretti ha disposto la fusione delle Asl romane decretando che:
– le Aziende sanitarie Roma A e Roma E venissero accorpate nella ‘Asl Roma 1‘
– le Aziende Sanitarie Roma B e Roma C venissero accorpate nella ‘Asl Roma 2‘ creando la più grossa Asl di Roma e tra le più grandi d’Italia
– l’Azienda sanitaria Rm D diventasse ‘Asl Roma 3‘.
Via a questo punto alla girandola di manager: 5 direttori e 3 soli incarichi. A capo della Roma 1 Zingaretti ha designato come commissario Angelo Tanese (dg della Rm E); a guidare la Roma 2 ha chiamato Vincenzo Panella spostandolo dalla Asl Roma D e dandogli i poteri di commissario; alla Roma D (distretti di Ostia e Fiumicino) è stato ipotizzato il trasferimento dell’attuale manager della Asl di Latina Michele Caporossi. Intoccabile dalla Roma F Giuseppe Quintavalle perchè i sindaci hanno assediato l’ufficio del governatore per farlo desistere da qualsiasi spostamento.
Per Vitaliano De Salazaar a quel punto l’unica scelta era accomodarsi obtorto collo alla Asl di Frosinone allo scomodo posto di Isabella Mastrobuono.
Cosa ha bloccato tutto e fatto si che l’intero gioco del Risiko venisse rimesso nella scatola? La riunione dei capigruppo in Consiglio Regionale del Lazio avvenuta lunedì sera: le opposizioni hanno piazzato il classico bastone tra le ruote di Nicola Zingaretti. A brutto muso gli hanno detto: “Ridisegnare le Asl è una competenza che per legge tocca al Consiglio Regionale del Lazio e non a te: come Commissario di Governo puoi gestire ma non sostituirti alla Legge“. Con il Pd che ha tirato (senza poterlo dare a vedere) il più grosso sospiro di sollievo: lo spostamento dei manager aveva innescato un confronto a dir poco molto aspro nel Partito.
Rimetti il Risiko nella scatola (compreso la destinazione di De Salazaar a Frosinone) e torna a casa.