Stefanelli si congela, Provincia in mano a Mattei

Il presidente della Provincia annuncia la sua sospensione per tutto il periodo delle Europee. Al suo posto guiderà l'ente Vincenzo Mattei di Forza Italia. E già ci sono le prime scintille

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

Il presidente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli si sospende per la durata della campagna elettorale per le Europee. È candidato nella coalizione “Stati Uniti d’Europa” formata da sei liste (tra cui Italia viva di Matteo Renzi, che lo ha scelto come alfiere dal territorio pontino. Sarà in tandem con la consigliera regionale Marietta Tidei. Lascia temporaneamente la guida dell’ente di via Costa al suo vice, Vincenzo Mattei: capogruppo di Forza Italia. Stefanelli lo ha annunciato nel corso del Consiglio provinciale di oggi, precisando come «sarà Mattei a siglare gli atti». Forza Italia dunque torna, per la sola durata della campagna elettorale, a una forma di indirizzo diretto dell’attività amministrativa della Provincia. 

Mi sospendo

Gerardo Stefanelli

L’annuncio è arrivato in coda alla seduta di oggi del Consiglio Provinciale di Latina. Il presidente ha illustrato un aggiornamento delle sue linee di mandato, dovuto al cambio di composizione del Consiglio dopo le elezioni di un mese fa. Tra le priorità citate: l’Ambiente, con la ricognizione dei fondi per i Comuni per lo sviluppo della raccolta differenziata (quelli non utilizzati andranno alle amministrazioni più virtuose); il fabbisogno di personale dell’ente, con assunzioni e valorizzazioni; i progetti per le scuole, sia infrastrutturali che di programmi come “Scuole aperte” per la prevenzione sanitaria e i corretti stili di vita; la sicurezza stradale, con lavori sulle infrastrutture, campagne nelle scuole e installazione di nuovi autovelox.

Nel dibattito, era attesa una forte presa di posizione da parte delle forze politiche di centrodestra come Lega, Fratelli d’Italia, Udc, nei confronti del presidente. Soprattutto di Forza Italia, dato che quest’ultima supporta il governo di Stefanelli insieme a Pd, M5S e civici. Si è trattato, in realtà, di un attacco tutto sommato “morbido”.

Pierluigi Torelli (FdI) ha pronunciato l’auspicio che «ci sia una fattiva collaborazione di tutte le forze politiche in maniera tale che ciascuno di noi possa avere il giusto riconoscimento in tutte le sedi istituzionali. Penso in particolare alle commissioni: in virtù del risultato elettorale, con FdI primo Partito, posso dire che daremo un apporto collaborativo in maniera proporzionale a quello che sarà il riconoscimento del gruppo all’interno delle sedi istituzionali».

Assalto di FdI

Vincenzo Mattei

Un discorso ribadito anche da Nicola Riccardelli (Udc, eletto in seno alla lista mista Udc-Lega): «Tutto va fatto in ragione dell’apporto dei gruppi consiliari, tenendo ben saldo il riconoscimento del corpo elettorale e quindi le posizioni nel Consiglio». 

Affermazioni cui ha risposto lo stesso Mattei di Forza Italia: «Sarò il vice presidente di tutti. Intendo accantonare il mio ruolo di capogruppo di Forza Italia per avere una visione più ampia. Ma non si può dire che la collaborazione sarà proporzionale alla presenza nelle commissioni: le linee del presidente sono supercondivisibili e su quello dobbiamo collaborare. I rapporti politici lasciamoli fuori». 

Nonostante l’invito però, le linee programmatiche sono state approvate a maggioranza, e non all’unanimità. C’è stata l’astensione dei cinque consiglieri Fdi e Udc. 

FdI ha provato un secondo assalto nel successivo punto. È quello sulla composizione delle future Commissioni consiliari, con un emendamento presentato da Luigi Vocella, in base al quale ai due gruppi maggiori, FdI e FI, entrambi con 4 consiglieri in aula, sarebbe stato concesso di avere due membri in ciascuna delle cinque commissioni. Mentre lo schema proposto prevede di mantenere lo status quo: un membro per ciascuno dei cinque gruppi nelle cinque commissioni.

Per Vocella, avere due consiglieri avrebbe dato una maggiore rappresentatività ai gruppi maggiori, consentendo anche la sostituzione in caso di impossibilità ad essere presente da parte di un consigliere. L’emendamento però viene bocciato con 5 voti a favore (FdI e Udc), 7 contrari e 1 astenuto (Stefanelli). Mentre lo schema di Composizione delle commissioni viene poi approvato all’unanimità.