Sulle elezioni piomba la vendetta dell’ex sindaco

Sulle elezioni Comunali di Cassino piomba l'ex sindaco Carlo Maria D'Alessandro. Sarà della partita. E dove starà lo ha detto a Tagliaferri durante un incontro a settembre. Perché a Latina...

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Si è vero. Da sabato i componenti di ‘Liberi e Forti’ mi hanno dato un ‘mandato esplorativo’ con il quale verificare la possibilità di creare un polo elettorale da schierare alle prossime Comunali di giugno. In questi giorni ho potuto esplorare ben poco in quanto sono afona”. È vero, Emilia Ferraro riesce a malapena a sussurrare: malanno di stagione.

È la figlia di un pezzo della Storia politica ed amministrativa di Cassino: suo papà era Antonio Grazio Ferraro, per tutti Totonno, a lungo sindaco e presidente della Provincia di Frosinone. (Leggi qui: Sedicenni che non se ne fregano. Come fece Totonno).

Ma la vera notizia, dietro a quel mandato esplorativo è un altra.

La vendetta di Carlo Maria D’Alessandro

L’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro

La notizia è che l’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro non starà con le mani in mano nelle prossime elezioni di giugno. Il movimento Liberi e Forti è anche e soprattutto una sua creatura: schierare in campo una persona come Emilia Ferraro significa spaccare una fetta dell’elettorato cattolico popolare e post democristiano, che per sua inclinazione è portato a votare un candidato come l’avvocato Arturo Buongiovanni Jr. intorno al quale ha fatto quadrato buona parte del centrodestra.

A prescindere da come andrà il giro di consultazioni, il messaggio è chiaro: l’ultimo sindaco di centrodestra che ha governato Cassino non starà con il centrodestra. E non è una sorpresa. Un’altra impronta evidente Carlo Maria D’Alessandro l’aveva lasciata in occasione delle Primarie dalle quali è nato il Terzo Polo: che non starà con Buongiovanni. D’Alessandro è andato ai gazebo ed ha votato: scegliendo un orario nel quale fosse ben visibile a tutti ciò che stava facendo.

Le motivazioni sono chiare. Le aveva spiegate nello scorso mese di settembre a Fabio Tagliaferri, all’epoca Commissario inviato da Fratelli d’Italia per coordinare il dibattito nel Centrodestra ed arrivare ad una candidatura unitaria. Gli aveva detto con chiarezza che si sarebbe potuto impegnare in prima persona, mettendoci la faccia: ma non in uno schieramento dove ci fosse anche la Coordinatrice provinciale di Forza Italia Rossella Chiusaroli e buona parte degli ex forzisti oggitransitati nella Lega. Perché? Li considera i responsabili della sua caduta. E durante il suo periodo da direttore a Latina pare che D’Alessandro abbia trovato gli indizi che gliu mancavano per completare il quadro di quella congiura.

Tre più uno, più uno ancora

Arturo Buongiovanni

A questo punto è chiaro che non saranno solo tre i candidati sindaco di Cassino. Oltre all’uscente Enzo Salera (Pd), al presidente del Movimento per la Vita Arturo Buongiovanni (Centrodestra), all’ex Consigliere Giuseppe Sebastianelli (vincitore delle Primarie a due), potrebbe esserci Emilia Ferraro. E se non ci fosse, comunque Carlo Maria D’Alessandro sarà in campo ed è chiaro dove non farà andare i suoi voti.

Le diplomazie sono in campo e stanno cercando di semplificare il quadro. Provando a creare a Cassino lo stesso scenario che ha avuto Latina nella scorsa tornata: due soli candidati sindaco, rendendo inutile il ballottaggio. E puntando sul vento di centrodestra che potrebbe spirare sulle Europee che si terranno lo stesso giorno.

Dal canto suo, il primo cittadino Enzo Salera ha il 90% del mondo del centrosinistra schierato al suo fianco. Ha ricucito i rapporti con Sarah Grieco, ha portato all’interno della sua coalizione anche il consigliere d’opposizione Luca Fardelli che farà una sua lista. Lì potrebbero confluire gli esponenti Dem di Pensare Democratico cioè quelli che stanno con la componente interna contrapposta a Salera.

Tuttavia, alla sua sinistra sembra esserci spazio anche per un’alternativa: il mondo del M5S, unitamente a movimenti ambientalisti e di sinistra, starebbero lavorando ad un’altra lista. Dovrebbero far parte di questa squadra il consigliere ‘No AceaRenato De Sanctis e l’ex assessore Emiliano Venturi. Alla guida dovrebbe esserci probabilmente una donna.

I conti della serva

Foto: Sergio Oliverio © Imagoeconomica

Per vincere al primo turno occorrono circa 10.000 voti. Al momento Buongiovanni e Salera contano di mettere in campo complessivamente circa 15 liste e di intercettare almeno 17mila dei circa 20mila voti disponibili. Entrambi però al momento sanno di essere al di sotto della soglia dei 10.000 voti necessari per vincere al primo turno.

Per questo si lavora per cercare di semplificare il quadro e andare allo scontro diretto il 9 giugno, senza ‘supplementari’. Perché altrimenti, quella del 23 giugno, sarebbe tutt’altra partita, difficile per entrambi.