Ultimatum respinto. Le Primarie? Si ma delle idee

La riunione di Fratelli d'Italia in un clima d'altri tempi "perché noi siamo un Partito”. Il ricordo di Norma Cossetto. E poi le elezioni. Per dire no all'ultimatum dei civici che pretendono le Primarie. "Come se si scegliesse un ristorante sulla base delle tovaglie e non del menù”

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il silenzio. Irreale. È l’antitesi della riunione di Partito: lì c’è confusione, brusio, parlottare continuo in sottofondo. Invece c’è il silenzio nella sala del Rocca dove il commissario Fabio Tagliaferri ha riunito i tesserati di Cassino dei Fratelli d’Italia. Se volasse una mosca si sentirebbe il ronzio generato dal vorticoso sbattere delle sue ali.

L’assessore mandato da Frosinone a ricostruire la pace in vista delle Comunali 2024 ha appena fatto una premessa. “Signori, se pensate che vi abbia convocato per parlare di elezioni siete fuori strada. Parleremo ‘anche’ di elezioni. Ma noi siamo un Partito, il primo Partito in Italia ed anche a Cassino. Noi siamo una realtà organizzata ed abbiamo il dovere di comportarci nella maniera conseguente”.

Parla di Norma Cossetto, la giovane donna istriana seviziata ed uccisa nelle foibe. Legge alcune pagine dei suoi diari e poi una poesia dedicata a lei. C’è silenzio nella sala del Rocca.

Le Primarie? Delle idee

Foto © Stefano Strani

Quando si parla ‘anche‘ di elezioni accade qualcosa di strano. Nessuno interrompe, nessuno si sovrappone, tutti aspettano che l’altro abbia finito di parlare e venga il proprio turno. E spesso negli interventi vengono richiamati i concetti espressi in quelli precedenti dicendo di essere d’accordo. Ci manca solo che l’avvocato Gabriele Picano telefoni al papà, l’ex sottosegretario Angelo che discuteva con Ciriaco De Mita e Giulio Andreotti per dirgli “è tornata la prima Repubblica.

Non solo per i toni. Soprattutto per le tattiche. Nelle ore precedenti a quella riunione i civici avevano notificato il loro ultimatum: il candidato che sosterranno alle Comunali 2024 sarà quello che uscirà dalle Primarie. Fabio Tagliaferri non ha intenzione di accettare, fiuta l’odore di trappola. (Leggi qui: No Primarie no Party: l’ultimatum dei Civici a Tagliaferri).

Ma spiazza gli avversari interni. Lo fa dicendo: “Le primarie? Sì, abbiamo deciso di farle. Le faremo nei quartieri, nelle piazze, in tutti i posti dove ci sia la possibilità di installare in gazebo e parlare con la gente, soprattutto in periferia. Ma non faremo le Primarie per individuare il candidato sindaco bensì le Primarie delle idee. Sottoporremo alla gente idee diverse e gli chiederemo cosa ne pensano e quali vogliono che inseriamo nel nostro programma elettorale.

Al ristorante per il menù e non per la tovaglia

Ma Fabio Tagliaferri è poi ancora più pungente. Lo fa rispondendo all’ultimatum inviato da Benedetto Leone per conto dei civici che continuano ad insistere sulle Primarie come unica via per scegliere il candidato sindaco. “Scegliere di stare insieme sulla base delle Primarie è come se un gruppo di amici scegliesse di andare ad un ristorante rispetto ad un altro sulla base del tovagliato e non su quello che si mangia“.

Qualora la metafora non fosse chiara, Tagliaferri la esplicita ancora meglio: “Le primarie sono uno strumento, non possono essere il collante. Perché il collante è la politica, è il programma. Quello delle primarie è uno degli strumenti possibili ma se domani all’unanimità scegliamo un candidato perché bisogna fare le primarie? Per perdere tempo?“. Il commissario del circolo locale di Fratelli d’Italia spiega quindi che in riunione si è deciso di “scegliere il candidato con la sintesi politica. Se poi dalla politica emergeranno più candidati e non si riuscirà a trovare una sintesi potremo eventualmente – e sottolinea: eventualmente – decidere di ricorrere alle primarie“.

Chi si aspettava un politichese condito da parole di circostanza è rimasto deluso. Fabio Tagliaferri ha deciso di mettere in chiaro quella che è la linea di Fratelli d’Italia.

Ultimatum respinto

Gabriele Picano e Angela Abbatecola

A spingere il commissario di FdI a usare toni netti e perentori sono stati i tanti interventi che si sono susseguiti nel corso della riunione. Ad eccezione del consigliere comunale Franco Evangelista, che si è mostrato possibilista a celebrare le primarie, gli altri all’unanimità seppur con accenti e sfumature diverse hanno spiegato che Fratelli d’Italia, primo partito della coalizione, ha l’onore e l’onere di individuare il candidato sindaco. E di Primarie non vogliono sentir parlare.

A ribadire questo concetto è stata anzitutto l’ex portavoce del circolo cittadino Angela Abbatecola che da sempre spinge per un progetto identitario di centrodestra. Presente alla riunione anche Silvestro Giuseppe Petrarcone, fratello del già sindaco di Cassino, Giuseppe, che – e forse non è un caso – ieri non ha firmato il comunicato con gli altri civici che ribadivano la necessità di celebrare le Primarie per la scelta del candidato sindaco. 

Nei vari interventi non sono mancate le stoccate rivolte con molta probabilità alla consigliera comunale Michelina Bevilacqua, che in passato è stata ritenuta molta vicina ad Enzo Salera e alla maggioranza di centrosinistra: “Qui bisogna fare attenzione a quello che diciamo, perché il nemico ci ascolta” hanno evidenziato alcuni di coloro che hanno preso la parola.

Coinvolgere Rocca

Francesco Rocca

A chiudere la serata e a fare la sintesi è stato il commissario Fabio Tagliaferri, non prima, però, che prendesse la parola Gabriele Picano. In passato era stato il primo a chiedere le Primarie. Adesso si è sintonizzato sulla linea del Partito, quella cioè di procedere con una candidatura identitaria. E ha sottolineato che Fratelli d’Italia deve essere rispettato come primo Partito della coalizione, senza subire imposizione dagli alleati per quel che riguarda le primarie.

Se è necessario – ha detto rivolgendosi a Tagliaferri – facendo intervenire anche il presidente della Regione Francesco Rocca con qualche assessore regionale“. In sala scatta l’applauso. Al leghista Pasquale Ciacciarelli in quell’esatto momento sono fischiate le orecchie: a destra si annuncia una battaglia senza esclusione di colpi”.