CORRADO TRENTO per CIOCIARIA EDITORIALE OGGI
La voglia di piantare le bandierine è irrefrenabile, ma la realtà è che in questa tornata amministrativa in provincia di Frosinone ci sono più vinti che vincitori. E di sicuro non possono essere i partiti a cantare vittoria.
Il Pd deve mangiarsi le mani per la frattura a Cassino. In questo contesto l’assessore regionale Mauro Buschini ha perso un’occasione forse irripetibile per indossare i panni del leader in provincia. Proprio perché assessore regionale e uomo di riferimento sul territorio del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. A Cassino poteva provare a mettere in campo il suo peso politico, unitamente a Francesco De Angelis, per evitare la spaccatura ai nastri di partenza.
Intendiamoci: il risultato ottenuto da Francesco Mosillo è stato straordinario, impensabile alla vigilia. A questo punto Mosillo è una risorsa formidabile del partito, necessaria al secondo turno per Giuseppe Golini Petrarcone. Si è consumata un’inutile “guerra” al primo turno. Al ballottaggio la strada maestra sarebbe quella di un accordo. Magari attraverso un ticket tra Giuseppe Golini Petrarcone (sindaco) e Francesco Mosillo (vicesindaco). Per mettere al riparo i Democrat da ogni sorpresa, considerando che Carlo Maria D’Alessandro ha dimostrato di essere all’altezza della situazione, unendo il centrodestra in un momentodifficile.
Sotto questo punto di vista va detto che l’intuizione del consigliere regionale degli “azzurri” Mario Abbruzzese si è rivelata azzeccata. Il Partito Democratico deve correre ai ripari. Non è mai troppo tardi, ma il condizionale è d’obbligo considerando che il Pd non è riuscito finora a trovare una soluzione.
Ad Alatri il ballottaggio è insidioso per Giuseppe Morini, non fosse altro perché Enrico Pavia ha il sostegno anche di Patrizio Cittadini, ex primo cittadino capace di parlare al “popolo di centrosinistra”. Saranno due settimane di fuoco per Mauro Buschini, che ad Alatri si gioca tutto. È assessore regionale, a lui guarda il presidente Nicola Zingaretti. Insomma, vietato fallire.
Lungo l’asse Alatri-Cassino il Pd è impegnato in un test da “lascia o raddoppia”. Intanto però l’area di Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi e Domenico Alfieri dimostra ancora una volta di averci visto giusto: il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone al ballottaggio è arrivato. Una prova di forza. Però adesso si apre una nuova fase, nella quale la capacità di trovare l’accordo potrà fare la differenza.
Perfino all’interno del Pd. Perché alla fine neppure Matteo Renzi può permettersi troppe sconfitte