“Piacere Zan e questi sono i vostri diritti

L'onorevole Zan present ad Anagni il suo libro. E tenta di aprire gli occhi alle coscienze. Troppi patti al ribasso sui diritti fondamentali.

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Si è parlato ovviamente, e tanto pure, di diritti civili da difendere. Ma è circolato anche, e non soltanto una volta sola, un concetto importante. Ovvero, che la sinistra deve tornare a fare la sinistra, se vuole continuare ad avere ancora diritto di cittadinanza in questo Paese. Un Paese in cui la destra, almeno attualmente, è maggioritaria. E chissà se Anagni a qualcuno sono fischiate le orecchie.

Sta tutto qui, in questa ultima affermazione, l’elemento politico più importante dell’intervento che nelle ore scorse ad Anagni ha visto protagonista l’onorevole del Pd Alessandro Zan, venuto in città per presentare il suo libro “E noi splendiamo invece“.

Zan dopo Vannacci

Alessandro Zan con Nazzareno Pilozzi

Un saggio che analizza la politica italiana degli ultimi tre anni a trazione di centrodestra. Un libro che difende i diritti civili, da sempre un mantra dello stesso Zan, a partire dall’omonimo Ddl affossato nell’ottobre del 2021. Di tutto questo si è parlato all’interno della Sala della Ragione.

La stessa location, come non hanno mancato di notare in molti, che aveva ospitato a dicembre la presentazione di un altro libro, quello del generale Roberto Vannacci. E non sono stati pochi a pensare che probabilmente quella di ieri fosse una sorta di risposta nei confronti di quell’appuntamento. Non a caso era presente il sindaco Daniele Natalia che, dopo le polemiche su Vannacci, non si è lasciato scappare l’occasione di apparire super partes.

Chi c’era e chi no

Daniele Natalia

Non mancavano i principali esponenti del centrosinistra locale. A partire dal Segretario del Pd cittadino Francesco Sordo, che ha organizzato l’evento. E dal Segretario provinciale Luca Fantini. Ma c’era anche Luca Santovincenzo, esponente di LiberAnagni ed unico consigliere comunale di area progressista presente in questo momento in città.

Notate anche altre figure importanti nel dibattito cittadino: come Costantino Santovincenzo, da poche settimane segretario locale di Sinistra Italiana. Mancava forse un po’ di gente; sicuramente la sala era meno piena che con Vannacci.

A rompere il ghiaccio ci ha pensato lo stesso sindaco; che ha ricordato come, pur essendo di idee  diverse rispetto a quelle di Zan, il confronto sia importante; “ci si deve confrontare con rispetto; purtroppo ci stiamo abituando ad un clima pesante ma bisogna resistere all’odio“.

Il pungolo di Laura

Alessandro Zan con Laura Collinoli

Dopo i saluti di Francesco Sordo è iniziato l’incontro vero e proprio. Lo ha coordinato la giornalista Laura Collinoli che ha stimolato Zan su una serie di argomenti. A partire dall’affossamento del ddl Zan nell’ottobre del 2021.

Zan, che ha anche salutato Nazzareno Pilozzi, ricordando il lavoro fatto assieme in parlamento a suo tempo, ha sottolineato come quella legge fosse stata già il frutto di una forte mediazione: “ma le mediazioni–  ha detto – non devono essere al ribasso. Evidentemente– ha detto- qualcuno non voleva che quella legge passasse. Però proprio quella bocciatura, paradossalmente, ha generato tanta rabbia; e tanti giovani sono scesi per strada a protestare. Sono certo che prima o poi quella legge la approveremo“.

Non è mancato il punto sulla situazione dei diritti civili in Italia. “È strano – ha detto ancora Zan- come il centrodestra voglia imporre la famiglia tradizionale in Italia, ma poi molto spesso sono loro quelli che la famiglia tradizionale non ce l’hanno“.

Vecchi tabù resistono

L’intervento di Francesco Sordo

Parole pesanti anche per quanto riguarda la necessità di fare una vera e propria educazione sessuale: “Ci vuole una coscienza del proprio corpo, bisogna andare contro gli stereotipi di genere, che spesso portano al pregiudizio e, in ultima analisi, alla violenza“.

Non poteva mancare, e non è mancata, la domanda sul caso Vannacci. “Quel libro – ha chiarito Zan – è un concentrato di banalità e di luoghi comuni. Il problema è che quelle cose anche prima erano in tanti a pensarle, ma si taceva per dignità. Adesso tutto è sdoganato; da qui nasce la discriminazione, che poi arriva alla violenza“.

Una situazione favorita anche da un centro-sinistra che spesso è diviso per correnti.Ma io – ha detto ancora Zan – preferisco essere in un Partito con opinioni diverse in cui si discute piuttosto che in un Partito in cui comanda una persona sola e gli altri obbediscono“.

Il futuro della sinistra

Alessandro Zan mentre firma le copie ad Anagni

Ma il punto centrale più forte della serata è stata l’analisi del futuro della sinistra. “In Italia, e non soltanto, la sinistra deve tornare a fare la sinistra, a recuperare i voti di quelli che si astengono perché non sono più interessati alla politica. È lì che deve stare la sinistra che io ho in mente. Ad esempio per quanto riguarda la Sanità: il cittadino non deve avere in tasca per curarsi, la carta di credito, ma soltanto la tessera sanitaria“. Il rischio, altrimenti, è che si vada verso un “sovranismo di tipo polacco o ungherese: si pensi alla scelta del premiato, che per me è folle, visto che si rischia una democratura come quella in Ungheria, dove la Salis viene mostrata in catene“.

Da tutto questo si esce “parlando di più ai giovani. Quattro milioni su 10 di essi oggi non votano; si allontanano perché la politica non li considera. Il Partito Democratico non deve dimenticarli“. Insomma, “sogno un Pd – ha detto Zan – che abbia coraggio; perché i diritti sono di tutti uguali; la destra sa soltanto soffiare sulla paura del nemico per attirare le persone più fragili“.

Parole piene di coraggio e di passione. Materie che in zona da troppo tempo scarseggiano.