di MARCO GABRIELE
già Arbitro Can Serie A
Commentatore sportivo
Manca poco ai titoli di coda, d’ora in avanti sarà una roulette russa tra Carpi, Palermo e Frosinone. Allora colgo l’opportunità che mi viene data dalla partita giocata in queste ore.
All’inizio del campionato, nerazzurri pretendenti allo scudetto, Frosinone destinato a battere il record negativo di 13 punti raccolti in A dall’Ancona 2003/04. Allora smettiamo i panni degli ipocriti, e diciamo grazie a chi oggi in campo ha dato l’anima, a chi dalla panchina non ha smesso un attimo di sostenere i propri compagni, all’allenatore che ha saputo raccogliere il massimo da ognuno dei suoi uomini, e se poi qualcuno di questi uomini, tre anni fa era solo un ragazzo della squadra Beretti, allora grazie gli va detto due volte.
Alla società dico grazie, perché mio figlio a 7 anni, imita Dionisi quando fa gol, perché mio figlio oggi, vedendo passare il pullman dell’Inter, mi ha detto ” Papi, corriamo a vedere se è arrivato il pullman del Frosinone, voglio vedere i giocatori quando scendono”. Noi cinquantenni, i nostri idoli a mala pena li vedevamo in TV, quest’anno, le maglie che ognuno di noi ha sognato da ragazzi, le abbiamo viste sfilare tutte al Matusa.
Ho avuto la fortuna di conoscere dal di dentro la serie A, e mi sento di dire, che il vero miracolo, non è stato solo sportivo, è stato quello di saper mettere insieme un’organizzazione come quella che ha messo su il Presidente Stirpe, in un tempo brevissimo, e in un territorio senza infrastrutture, in una città che starebbe bene in tutte le categorie, tranne in A, e se abbiamo salvato la faccia, lo abbiamo fatto solo grazie alla Curva Nord, che ha saputo dare una personalità al Matusa, mascherandone tutte le in efficienze.
Dimenticavo, mio figlio mi ha chiesto l’auto grafo di Gori, grazie Mirko: per i sogni di mio figlio e per l’onore che avremo negli anni a venire, nel dire che sei di Frosinone.