«Cinici e cattivi, abbiamo il destino mano» (di G.Lanzi)

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

di GIOVANNI LANZI
Giornalista senza carta

 

 

Out Terranova, al suo posto Krajnc. Marino sul Novara: “Squadra esperta, a noi non serviranno motivazioni aggiuntive”
«Cinici e cattivi, abbiamo il destino mano»
Il tecnico continua a premere sul tasto della prestazione: “Giocando bene alla fine i risultati arrivano sempre”

 

I tre pareggi di fila non hanno scalfito il buonumore di Pasquale Marino. Il clima pasquale è bilanciato dalla concentrazione del momento ma il tecnico siciliano riesce anche a lanciare qualche battuta.

Il Novara e i dati statistici – il Frosinone che subisce nel finale, ad esempio – non lo preoccupano. Non fosse altro perché la classifica dopo 35 settimane non può raccontare cose non vere: “Se abbiamo perso qualche punto nel finale è giusto che dobbiamo alzare l’attenzione. Anche se io non posso parlare di cali particolari della squadra perché, ad esempio ad Ascoli dopo il vantaggio abbiamo avuto tre palle nitide per fare il 2-0. E’ giusto però avere maggiore attenzione per permetterci di arrivare al finale di partita non con il minimo scarto. E sarebbe il massimo, credo”.

 

Il gruppo lo ha visto concentrato. D’altronde è così dall’inizio del campionato se è vero che la stagione del Frosinone, fatta eccezione per quella parentesi iniziale di aggiustamento, è stata di vertice. E così Marino risponde coerentemente: “Sono soddisfatto di tutto l’anno del comportamento della squadra. E’ chiaro che quando stringe il tempo, quando il traguardo si avvicina, i ragazzi ci danno dentro con ancora maggiore attenzione ed impegno”.

 

In settimana il suo collega sulla panchina del Novara, Boscaglia, ha speso parole di elogio per il Frosinone ed ha detto che i giallazzurri non avranno vita facile: “Mi aspetto di incontrare una squadra forte. E debbo dire che non ho mai sentito un allenatore dire che sarà una gara facile per il Frosinone. Tutte le partite sono difficili. Il Novara ha fatto buone gare, con la stessa Spal hanno perso per un episodio e col Verona hanno disputato una grande partita. Costituiscono un organico di spessore ed hanno un tecnico esperto. Gente come Galabinov, Casarini che ha vinto il campionato a Bologna, Cinelli che ho avuto a Vicenza e che poi prese il Chievo, Bolzoni: ne cito solo alcuni, è una formazione che gioca bene e bisogna rispettarli”.

 

In casa giallazzurra invece la novità c’è e riguarda un’assenza: “Per cominciare c’è qualche problemino per Crivello, vedremo nelle prossime ore perché ha un affaticamento muscolare. Terranova però non gioca e questa è la novità”. Tegola, senza dubbio. Che si somma all’assenza di Matteo Ciofani che perdura dalla gara interna con il Cittadella e a quella del baby Volpe. Top secret da parte di Marino sul sostituto di Terranova ma è facile ipotizzare la presenza di Krajnc sul centrosinistra e la conferma di Russo. Per il resto, ci saranno i rientri di Sammarco e Daniel Ciofani dal 1’ nella formazione che aveva iniziato al ‘Del Duca’ di Ascoli.

 

Si prosegue sul tema del momento, ovvero l’importanza della partita e l’eventuale pressione che potrebbe condizionare la testa dei giocatori. Domanda che fa il bis con quella sottoposta al tecnico alla vigilia della partita di Ascoli. E Marino ha buona memoria: “Questa squadra è composta da un gruppo di giocatori maturi. Anche la partita di Ascoli è stata di grande importanza, c’era pressione, ma la prestazione c’è stata. Magari non siamo stati fortunati sottoporta o anche troppo precipitosi. Ma questo non significa che i ragazzi non abbiano delle certezze. Anzi, sanno anche metterle in pratica. Vuol dire che la pressione non la soffrono, che durante la partita la palla non scotta e la giocata arriva. Dobbiamo invece dire che non possiamo permetterci nessun calo, è diverso dal parlare di pressione psicologica. Abbiamo il vantaggio di avere il destino tra le nostre mani, dobbiamo sfruttarlo”.

 

Quanto alle motivazioni, Marino fa capire che ci sono già in abbondanza. E lo fa anche ricorrendo ad un aneddoto della sua vita: “Noi lavoriamo per cercare di dare delle certezze al nostro gioco. Ci prepariamo bene ed è chiaro che tutto deve tradursi in campo. Sia dal punto di vista fisico che psicologico. Faccio un esempio personale: quando ero piccolo e andavo a scuola, se studiavo per essere interrogato e magari i professori non lo facevano, allora ci rimanevo male. E quando dopo tre giorni mi interrogavano ma in quel lasso di tempo non avevo ripassato bene, le cose non andavano come avrei voluto e ci rimanevo altrettanto male. Ecco, è importante che la squadra ripeta e mandi a memoria il lavoro durante la settimana e lo applichi sul campo durante la partita senza problemi».

 

«Noi riusciamo a creare tanto, vuol dire che la giocata c’è sempre. Un po’ per sfortuna, un po’ per bravura del portiere avversario finora non abbiamo capitalizzato tutto quello che volevamo al massimo. E’ questo l’unico handicap. Ma io vedo un gruppo vivo. E credo che se una squadra gioca bene e produce tanto, i risultati arrivano sempre. Per questo bisogna essere più cinici e cattivi. Quindi non servono motivazioni supplementari e nella testa dei ragazzi non c’è depressione, la squadra non ha dato alcun segnale in tal senso».

 

Dal Novara alla nuova casa del Frosinone, giusto per allentare la tensione dell’antivigilia: In settimana Pasquale Marino ha messo piede la prima volta nel ‘Benito Stirpe’. Che effetto? “Speriamo di esserci anche nella prossima stagione per… sedermi su quella panchina e per godermi quello spettacolo. Davvero bello, stile inglese… E così tutti dobbiamo cercare di fare il massimo per arrivare in quello stadio al… massimo delle aspettative”.

 

Infine un’occhiata al calendario delle rivali: “Il Cittadella, il Novara e il Trapani straordinario sono per tutte le prime tre avversari ostici. Il coefficiente di difficoltà credo si equivalga”.

 

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