Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 9 marzo 2022
Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 9 marzo 2022.
TOP
SANDRO SALERA
Semmai dovesse decidere di lasciare l’avvocatura (nella quale si è costruito una solida reputazione) per dedicarsi a tempo pieno alla politica, la mediazione esercitata ieri a pranzo tra Domenico Marzi e Mauro Vicano rappresenterebbe il primo passo. (Leggi qui Marzi – Vicano, per metterli d’accordo scendono in campo gli avvocati).
Per le comunali di Frosinone il centrosinistra è diviso e c’è una parte, quella rappresentata dai Socialisti, che non rientrerà mai nei ranghi. Marzi e Vicano restano avversari. E con un programma diverso: alternativo, a tratti molto distante, basato su modelli politici contrapposti. Candidato per acclamazione dal Pd l’ex sindaco Marzi che vent’anni fa guidò la rinascita di Frosinone; respinto in maniera quasi naturale dal tavolo del centrosinistra l’ex DG Asl Vicano che lo ha ritenuto troppo divisivo, si candida sostenuto da uno schieramento civico.
Il punto è che per alcuni sarebbe strategico andare separati, per altri invece meglio insieme dal primo turno. Dopo giorni di malintesi, frasi non dette e silenzi pesanti, Sandro Salera in pochissimi minuti ha organizzato un incontro. Che lascia lontani i due contendenti, ciascuno contrapposto all’altro, ognuno alternativo all’altro e con un suo diverso modello di sviluppo per la città. Ma è servito per lasciare aperta almeno una linea di dialogo per il ballottaggio. Poteva riuscirci solo lui.
L’arte della diplomazia.
CARLO CALENDA
Sempre più lucido, spesso riesce a capire meglio degli altri che alle esternazioni bisogna alternare i silenzi.
La linea l’ha data: apertura al dialogo a trecentosessanta gradi con tutti. Ma non con il Movimento Cinque Stelle da una parte e con Fratelli d’Italia dall’altra. In questo modo Carlo Calenda punta a far diventare Azione il punto di equilibrio di ogni coalizione a livello locale. A livello nazionale si giocherà un’altra partita e bisognerà aspettare di capire quale sarà la legge elettorale.
Nel centrosinistra Carlo Calenda è già stato, ma non riuscirà mai a condividere un’alleanza con i Cinque Stelle. Il proporzionale potrebbe aiutarlo. Intanto però Calenda continua a ritagliarsi un ruolo ad ogni livello. A Frosinone sarà un test importante.
Uomo di… Azione.
FLOP
MATTEO SALVINI
Uno sbaglio dietro l’altro, l’ultimo rappresentato dal viaggio in Polonia, che lo ha visto contestato e poi non ricevuto dal sindaco della città dove si era recato. Ma perché non si ferma?
L’avanzata di Fratelli d’Italia è diventata per il Capitano del Carroccio una vera e propria spina nel fianco, ma non riuscirà mai a provare ad invertire la situazione se non abbandonerà la tattica per una strategia vera.
La Lega è al Governo ma dà l’impressione di essere all’opposizione. Mentre quando prova a fare battaglie di opposizione, non è credibile perché tutti sanno che sta al Governo.
Inoltre Matteo Salvini sta sottovalutando i segnali di malumore che arrivano dalle zone dove la Lega è storicamente più forte. Per esempio il Veneto. Dovrebbe fermarsi, resettare la strategia e procedere per una strada diversa, più di governo. Invece sta facendo l’esatto contrario.
Nel pallone.
ANTONIO TAJANI
Forza Italia ha definitivamente cambiato linea. Le scelte sulla riforma del Catasto riconsegnano alla maggioranza che sostiene Mario Draghi un ulteriore problema nella parte del centrodestra.
Il paradosso è che i ministri Renato Brunetta, Maria Stella Gelmini e Mara Carfagna all’interno dell’esecutivo sono impeccabili. Diverso il discorso per i gruppi parlamentari, che ormai stanno seguendo la linea di Silvio Berlusconi, a sua volta influenzato negativamente dall’esito disastroso della partita per il Quirinale.
Antonio Tajani è il numero due del Partito e il coordinatore nazionale, l’unico che può provare a correggere una rotta che sta portando Forza Italia alla marginalità. Invece neppure ci prova.
Fermo al palo.