Top e Flop, i protagonisti di giovedì 17 agosto 2023

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 17 agosto 2023

Top & Flop. I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di giovedì 17 agosto 2023.

TOP

CHIARA GRIBAUDO

Chiara Gribaudo (Foto: Marco Ponzianelli © Imagoeconomica)

Assieme a Loredana Capone ha saputo dimostrare nel tempo una cosa non scontata. Che essere alla vicepresidenza di un Partito articolato come il Pd non è affatto un’operazione fatta solo di equilibrismi di corrente o funambolerie tra istanze assortite. Chiara Gribaudo aveva il compito di rappresentare al massimo grado le istanze di una linea di Partito emersa dal Congresso più tormentato della storia recente.

Era stato quello in cui si doveva mettere e crogiolo la parte politica “pura” con quella rappresentativa “esterna” che aveva dato sostanza alla segreteria di Elly Schlein. E la Gribaudo continua a riuscirci bene, molto bene. Lo fa intervenendo spesso sulle questioni controverse di etica ma anche su quelle del sociale in purezza. E stavolta lo ha fatto prendendo in esame una questione molto delicata che arriva dal “suo” Piemonte.

“Dalla Giunta Cirio arriva l’ennesimo attacco a un diritto: quello delle donne di scegliere in piena libertà”. A cosa si riferisce la Gribaudo? All’apertura della “stanza d’ascolto contro l’aborto all’ospedale Sant’Anna di Torino”. Una scelta, quella di istituire una stanza per “l’ultimo tentativo di convincimento a non abortire” che lei ha definito “inaccettabile”.

Emma Bonino negli Anni ’70 ad una manifestazione per la Legge sull’aborto

E ancora: “La destra usa la sanità pubblica, dopo averla abbandonata, per la propria propaganda. L’affondo è stato diretto: “La presentazione in pompa magna con l’Assessore Marrone è uno schiaffo alla libertà delle donne. È molto grave che alle associazioni Pro Life venga consentito di mettere in campo queste forme di pressione dentro gli ospedali pubblici.

Dove starebbe per Gribaudo l’insidia? Nel fatto che quell’iniziativa “minaccia la tranquillità e la fiducia con cui una donna nell’esercizio della propria libera scelta”. Il tutto con una destra che “parla di natalità ma nei fatti non fa niente: zero misure per il welfare, zero sostegni e incapacità di spendere i fondi PNRR per gli asili nido”.

Perché un passaggio deve essere chiaro. Prima di dare il via libera all’Interruzione Volontaria della Gravidanza, la donna deve affrontare un percorso che prevede anche un colloquio psicologico. Lo prevede il protocollo sanitario e se ne occupa la Asl. Serve per aiutarla a capire la vera ragione del suo rifiuto. Se è solo paura momentanea o ci sono ragioni più profonde a motivarlo. Si fa perché l’aborto non è come una toppa che si cuce e si scuce da un pantalone: una volta fatto non si può tornare indietro. Ma una cosa è il colloquio con lo psicologo del Consultorio, cosa diversa sono le associazioni Pro Life.

Per questo la vicepresidente Dem affonda il colpo di punta: “Da loro solo attacchi alla libertà delle donne e ai diritti”. Dal suo punto di vista non poteva dirla meglio, non poteva dirla più circostanziata. E non poteva dirla più… Chiara.

Chiara chiarissima.

VITTORIO SGARBI

Le differenze sono tutto. Un banalissimo gene diverso e si hanno due esseri umani all’opposto su molte cose. Due fratelli fatti crescere in posti diversi avranno un approccio differente alla stessa vita. Sono le differenze ad essere il nostro motore. tanto importanti che proprio nelle differenze la scrittrice Michela Murgia, recentemente scomparsa, ha trovato la giustificazione al tumore che l’ha uccisa. L’ha detto nella sua ultima, struggente, appassionata, cruda intervista concessa a quel maestro nel rubare storie ai suoi interlocutori (“L’intervista è un articolo rubato” Longanesi) che è Aldo Cazzullo.

Il grande insegnamento della scrittrice sarda in quella intervista ha cambiato la visione di molti. Niente vocabolario bellico per parlare di tumori. «Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono. Me l’ha spiegato bene il medico che mi segue, un genio. Gli organismi monocellulari non hanno neoplasie; ma non scrivono romanzi, non imparano le lingue, non studiano il coreano. Il cancro è un complice della mia complessità, non un nemico da distruggere. Non posso e non voglio fare guerra al mio corpo, a me stessa. Il tumore è uno dei prezzi che puoi pagare per essere speciale. Non lo chiamerei mai il maledetto, o l’alieno».

Nella diversità stanno immense ricchezze ogni volta che si mettono insieme. Come dimostra da decenni il Gonfalone di Arpino: la sfida senza quartiere tra tutti i quartieri, combattuta sulla base delle tradizioni e dei giochi popolari.

Quest’anno Arpino ha un sindaco ‘forestiero‘: Vittorio Sgabri sottosegretario alla Cultura. Che ha capito l’importanza delle diversità messe in campo dal Gonfalone per creare l’unità di Arpino. Per questo domenica, durante la giornata finale del Gonfalone 2023 il neo sindaco e la giunta comunale sfileranno indossando il costume ciociaro, aprendo il corteo storico.

Non è una mossa pubblicitaria: a Sgarbi non ne serve. Ma con la sua scelta il sottosegretario alla Cultura ha ribadito il valore della diversità come elemento di unità. In questi giorni si è sottoposto alle prove, una sarta gli sta confezionando l’abito su misura. Per far capire che per sentirsi uguali bisogna essere diversi: è l’insieme a fare il tutto.

La forza dell’unità.

FLOP

ADOLFO URSO

Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica

Cose che accadono quando lanci un boomerang e non sei australiano. Credi di colpire un avversario e di difenderti ed invece sfiori l’avversario e quel coso torna dritto sul tuo naso. E fa un male cane. Adolfo Urso è ministro del governo Meloni ed è stato chiamato in causa per il caro carburanti. In fregola da arringa difensiva ha fatto “passare” alcune dichiarazioni sulla stampa che per lui sono diventate mezza beffa.

“Il prezzo industriale della benzina depurato dalle accise è inferiore rispetto ad altri Paesi europei come Francia, Spagna e Germania. Insomma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy ha una sua tesi sul caro benzina ed è quella per cui oggi in Italia i prezzi sono normalissimi se non inferiori. E se non fosse stato per quelle maledette accise…

Piccolo meme per Urso: ad additare le accise come il Male Assoluto furono proprio quelli con cui e grazie a cui lui oggi è al governo. E una volta promisero di abbatterle gradualmente, ma allora c’era il voto in ballo. Urso ha precisato: “Falso quanto affermano alcuni esponenti politici che il prezzo di benzina e gasolio sia fuori controllo, anzi è vero il contrario: l’Italia ha fatto meglio di altri Paesi europei. Ci ha pensato un utente Twitter, uno tra migliaia, a riassumere la parabola beffarda di quel boomerang.

“Il ministro Urso dice il vero, ma gli italiani continuano a dover pagare la benzina con le accise, non senza. Vantarsi che senza accise la benzina in Italia costa meno (mentre con le accise è una delle più care in Europa) suona come una presa in giro nei confronti degli italiani. Poi la chiosa: “Purtroppo le accise ancora si contano perché Giorgia e Matteo le hanno tolte solo nelle dichiarazioni prima delle elezioni.

Non ha visto Mr Crocodile Dundee.

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni

Ci sono gli spottoni che dicono che tutto va bene e quelli toccano alla politica. Poi ci sono le analisi che dicono che non tutto va bene e quelle toccano ai tecnici. Cioè ad una categoria che non ha in mission la smentita della politica, ma l’aggiustamento delle sue inevitabili iperboli. Come quelle che ama forse troppo Giorgia Meloni.

Uno degli spottoni più ricorrenti di questo periodo è stato quello del Governo Meloni sotto il quale tutto sarebbe dovuto andare a rotoli e grazie al quale invece l’economia è in ripresa, più che in Francia e Germania. Premessa: è vero ma non è verissimo come è stato presentato. Lo ha spiegato bene il “solito” Centro Studi di Confindustria prendendo ad analisi il vero Termometro Massimo: il nostro Pil.

La dinamica del pil italiano nel 2° trimestre 2023 “è stimata molto debole, quasi ferma”. E lo è “come sintesi della flessione di industria e costruzioni e del proseguire della crescita (moderata) nei servizi”. C’è un dato comunque, che media tra spot e realtà. Le prospezioni per il 3° trimestre sono “poco più positive. Il prezzo del gas ha esaurito la caduta e galleggia poco sopra i minimi, ma l’inflazione scesa solo in parte ha indotto la Bce a rialzare ancora i tassi peggiorando le condizioni creditizie.

Insomma, andrà meglio ma non meglio al punto da far proclamare che sta andando bene benone. Soprattutto perché “il traino estero all’export di beni si è arrestato”. Il loop è quello della famosa canzone di De Piscopo: “Andamento lento” dell’economia italiana. C’entra molto quello che è accaduto a luglio, quando la Fed ha alzato il tasso negli Usa a 5,50% non escludendo nuovi rialzi.

Ed “anche la Bce ha deciso un altro rialzo a luglio, a 4,25%, lasciando la porta aperta per ulteriori mosse, giudicando l’inflazione ancora troppo alta. Che significa? Che le imprese italiane “stanno subendo un continuo aumento del costo del credito (4,81% a maggio). Questo sta riducendo lo stock di credito bancario (-2,9% annuo a maggio)”.

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