Top e Flop, i protagonisti di mercoledì 24 gennaio 2024

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 24 gennaio 2024.

I fatti, i personaggi ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa ci attende nella giornata di mercoledì 24 gennaio 2024.

TOP

CRISTOPHER FARONI

Cristopher Faroni

Non si appropriarono dei farmaci destinati ai malati di tumore, anzi non ci fu nessun ammanco e nessun peculato”: il Giudice delle udienze Preliminari di Velletri ha assolto “perché il fatto non sussiste” i vertici del gruppo sanitario Ini fondato dal compianto professor Delfo Faroni.

Sarà necessario invece un approfondimento dibattimentale sulle accuse relative alla gestione di Urologia: vicenda burocratica ed amministrativa che riguarda il modo in cui venivano inseriti i codici delle prestazioni. “Vicenda che ha interessato tutta la sanità privata e che è stata finora sempre risolta sul piano Amministrativo in quanto la norma non era chiara e si prestava a più interpretazioni” hanno sostenuto i difensori, il professor Pierpaolo Dell’Anno e l’avvocato Francesco Scacchi.

Soddisfatto il dottor Cristopher Faroni che dice “Finiscono oggi 7 anni di gogna, senza che nemmeno sia necessario un processo. Quello che veniva ipotizzato è il più ignobile dei reati e cioè rubare i farmaci ai malati di cancro. Siamo sereni sulla questione di Urologia: è una vicenda amministrativa ma sarà interessante approfondire, magari si chiariranno alcuni strani collegamenti con chi ha cercato di ricattarci ed è stato condannato”.

Nelle settimane scorse c’era stata la condanna anche in Appello per chi aveva tentato di ricattare il Gruppo sanitario, dimostrando al tempo stesso la correttezza dell’Ini. Che ha preferito non commentare e rispondere con i fatti: a Veroli pochi giorni fa è stata inaugurata un’apparecchiatura modernissima per la radioterapia al punto di poter parlare di ‘radiochirurgia‘.

Nel frattempo, con alcune attività sospese in attesa che si facesse chiarezza, a pagare il conto sono stati i pazienti: per determinati interventi i tempi d’attesa sono passati da 15 giorni a più di 10 mesi.

Nel solco del Professore.

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

I sondaggi non mentono e generalmente se lo fanno lo fanno benissimo. O non troppo. Ed a contare gli ultimi di queste ore un dato, in particolare, appare talmente consolidato da essere meritevole di analisi.

Partiamo da un paio di preamboli necessari. Il primo è quello per cui esistono temi concreti che diventano bandiere politiche. Il che significa che se qualcuno arriva a far ammainare quelle bandiere generalmente dovrebbe scattare una debacle. E chi paga più di tutti quando un vessillo si spezza? Esatto: il condottiero dell’esercito che non domina più il campo di battaglia.

E invece pare proprio che Giuseppe Conte questa regola l’abbia spedita pellegrina. Da quando il governo Meloni ha spedito in soffitta e con inesorabili step il Reddito di Cittadinanza è stato tutto un concionare. Ci si aspettava un tracollo del M5s a percentuali da prefisso telefonico? Non è mai sceso sotto il 15% ed oggi starebbe al 16. Era nell’aria un capitombolo di Conte nel gradimento tra i leader? Macché: l’Avvocato del Popolo ad una certa parte di popolo piace ancora e come. Piacerebbe al punto che Conte se la gioca con Giorgia Meloni per il podio più alto e un paio di volte l’ha addirittura sopravanzata.

La strategia del leader M5s, troppe volte retrocessa a tatticuzza da survivor, sta funzionando invece. Con la complicità di un Pd con troppe bussole Conte è scampato alle fiamme ed ha ricevuto un crisma da carisma. È quello di oppositore più credibile e belluino di Palazzo Chigi. E il Movimento se ne giova, piaccia o meno, al punto di essere un ex moribondo più vitale di tanti vivi patentati.

Giuseppi la salamandra.

GIANRICO LANGIANO

Gianrico Langiano

Doveva essere uno dei protagonisti alle Primarie con cui individuare il candidato sindaco di Cassino dei civici di centrodestra. Con il passare delle settimane è diventato in maniera sempre più nitida il ponte capace di collegare più mondi tra di loro. Come il mondo dei Partiti e quello di chi ne sta fuori, il mondo del centrodestra e quello di matrice più centrista.

Nel suo Dna infatti sono presenti tutti i codici genetici. A partire da quello del politico: nell’ultima fase del centrodestra guidato dal sindaco Carlo Maria D’Alessandro, Gianrico Langiano era il capogruppo di Forza Italia che tentava di tenere in piedi l’amministrazione ed evitarne la caduta. Ha le impronte del civico: perché da cinque anni aveva lasciato la politica concentrandosi sulla sua attività.

Non ha un Partito di riferimento: proprio perché aveva lasciato la politica, adesso i suoi compagni di cinque anni fa non stanno più in Forza Italia ma si sono spostati quasi tutti nella Lega seguendo Pasquale Ciacciarelli e Mario Abbruzzese. Proprio per questo la sua candidatura alle Primarie crea un problema di coscienza ai tanti amici che stanno sul Carroccio e sarebbero pronti a votarlo. Inoltre, è il diplomatico più attivo sul fronte della costruzione di un dialogo con Fabio Tagliaferri, il Commissario cittadino di Fratelli d’Italia.

Il tutto, non pro domo sua. Gianrico Langiano non sta costruendo la propria candidatura. Ma sta dicendo urbi et orbi che è pronto a qualsiasi passo pur di favorire la sintesi tra Civici e Partiti. Il che lo sta mettendo sempre più al centro, anziché spingerlo ai lati.

L’uomo della sintesi.

FLOP

LORENZO CASINI

Lorenzo Casini (Foto: Paolo Cerroni © Imagoeconomica)

Scenario: Social Football Summit di Ryad. Contesto: finale di Supercoppa Italiana. Location: Ryad, che non è Italia ma che ha aggiogato l’Italia alla logica tiranna dei soldi. Che da noi non puzzano mai.

Soldi: la sola cosa che doveva star lontana dallo sport come dovrebbe essere e la sola cosa che si è mangiata lo sport per come è. Cioè una faccenda molto poco sportiva, al punto che fischiare il nome di Gigi Riva ha un senso anche se è insensato. E mandare dove non batte il sole chi lo fa no.

Actor starring: Lorenzo Fontana, che è presidente della Lega A e che sta valutando una cosa coi suoi papaveri salvo approvazione di Uefa e papaverissimi annessi. Il cosa: far giocare un intero turno del campionato italiano di calcio all’ombra di palme da dattero, grattacieli impalcati a petroldollari e buoni rapporti.

I buoni rapporti: sono quelli tra chi scuce gli sghei e chi gli sghei li riceve. I tifosi: sono quelli che per amare la propria squadra dovrebbero cambiare nazione e volare alla faccia del caro bollette. Il piccolo commercio italiano: è quello che se la prenderebbe in saccoccia. Il grande commercio italiano: è quello che “ne gioverebbe”. Gli arabi: ridono perché comprano. Fontana: ride perché ci comprano. Il calcio: non c’è più. Buio. Sipario. E senza palla al centro.

Fischia la fine.