Le spie di Renzi e Monti stavano in via Brighindi a Frosinone

Le due “spie” avevano una società edile costituita a Frosinone in via Brighindi 44. E’ su quell’indirizzo che ora si concentreranno le indagini della Polizia Postale. Per capire a cosa sia servita una sede anche in Ciociaria a quei due fratelli che spiavano l’iPhone del Presidente del Consiglio dei Ministri premier Matteo Renzi. E anche la casella di posta del governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi. Ma pure l’account del premier Mario Monti e quello del generale comandante generale della Guardia di Finanza.

E’ in via Brighindi a Frosinone, nella parte alta della città, che risulta una società intestata all’insospettabile ingegnere Giulio Occhionero e sua sorella Francesca. Sono i due professionisti arrestati martedì per il cyberspionaggio a carico di banchieri, manager, politici, economisti.

La società è la Rogest S.r.l, di cui Giulio Occhionero è stato consigliere e sua sorella Francesca Maria ha rivestito la carica di presidente. La Rogest viene costituita l’11 maggio 2004 a Frosinone in via Brighindi 44. E lì hanno sede anche altre due società legate agli Occhionero, la Correndo S.r.l. e la Sire Engineering S.r.l., entrambe in liquidazione. Dopo tre anni il capitale sociale viene portato da 10mila a 100mila euro e la sede legale viene trasferita a Roma.

Lì si intreccia con alcune società che sono finite a pieno titolo nell’inchiesta Mafia Capitale.

A Frosinone la rete di intercettazione informatica dei fratelli Occhionero spiava i computer del gruppo sanitario Ini del professor Delfo Faroni: mille posti letto, 1200 dipendenti, cliniche in molte aree del Paese tra cui l’istituto Neurotraumatologico di Grottaferrata e la Città Bianca di Veroli.

Non solo. Gli hacker si erano infilati anche in venti computer della Toti Trans, la società di logistica internazionale che ha il terminal ad Anagni: 150 dipendenti, passata al ‘concordato in continuità’ nei mesi scorsi confluendo nella società Sli di Frosinone.

E poi anche nei pc dello studio professionale dei commercialisti Umberto Geremia e Floriana De Donatis: sono marito e moglie, hanno lo studio a Sora, la signora è anche Consigliere comunale di maggioranza in città.

Gli investigatori ritengono che Giulio Occhionero infettasse i computer attraverso un piccolissimo programma spia. Che si infiltrava. E poi gli consentiva di leggere la posta ed i dati riservati degli utenti.

Cosa cercavano in Ciociaria? Informazioni finanziarie, a giudicare dagli account hackerati. Nel campo della Sanità privata erano entrati nei computer di commercialisti ed avvocati di vari gruppi romani, concorrenti dell’Ini. Ma anche in quelli di funzionari della Regione che avevano trattato pratiche di Sanità.

Secondo la Polizia postale, Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria da anni spiavano quei computer grazie al programma spia chiamato Eyepyramid. Ma c’è una stranezza. I due arrestati sono sconosciuti al mondo degli hacker. Potrebbero essere solo dei prestanome. Spiare quasi 20 mila persone vuol dire un’operazione in scala industriale, e fare restare invisibile il malware per lungo tempo presuppone capacità di alto livello che non sono nelle possibilità dei due Occhionero.

Le indagini guardano ora alla Westland Securities, la società fondata dai due fratelli romani. E’ una off shore. Che è tutto un mistero. Così come l’altra società aperta in Ciociaria. A cominciare da quell’indirizzo: via Brighindi 44 a Frosinone.

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