Donna Silvina Merolle Falluca ed il suo palazzo di tutti (di F.Dumano)

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

di FAUSTA DUMANO
Scrittrice e insegnante
detta ‘Insognata’

 

 

​Ricordi in bianco e nero… Eleganti sempre eleganti i coniugi Merolle. Lui era un dottore, lei una professoressa.

Abitavano al corso Tulliano. La loro casa aveva un doppio ingresso: uno sul corso, l’altro alla via vecchia, via dell’aquila romana. La casa era confinante con quella della mia nonna. Non avevano figli. Ma avevano un cane grosso, che lei spesso portava a  spasso.

Ricordi in bianco e nero… lei sembrava sempre uscita dalle pagine di una rivista di moda. Al suo passaggio in quel salotto, che era la piazza municipio, spesso gli occhi maschili si giravano per seguire la sua camminata. Silvina Merolle, Silvina Fellucca, ricordi in bianco e nero… i cognomi femminili spesso spariscono.

La professoressa insegnava lettere al convitto Tulliano. E’ stata per molti anni senza tempo e senza età. Sul suo volto e sul suo corpo sembrava che il tempo avesse fermato le lancette. Ricordi in bianco e nero. Era la depositaria delle confessioni delle paturnie giovanili. Ogni tanto, bussando a casa sua, trovavi chi era andata a confessarsi.

Aveva sempre un sorriso e una ricetta per i grandi disastri giovanili che le riversavamo addosso.

Ricordi in bianco e nero… il suo giardino sul lato del corso Tulliano sembrava  un piccolo parco, un polmone verde, un giardino molto curato, un intreccio di piante, di odori, di profumi. Oggi il palazzo  Merolle Falluca è di proprietà del Comune. Con un atto gentile negli anni 90, credo nel ’98, la signora Silvina lo donò alla comunità di Arpino.

Qualche anno fa sono entrata nuovamente dentro: era la sede della biblioteca comunale e del museo della liuteria. Sede anche del museo delle Arti Tipografiche.

Sabato scorso ,il 15 luglio sono passata nei luoghi dei racconti in bianco e nero… nel palazzo ci sono dei lavori, un cantiere mi dicono, che è stato fermo per un po… Ciò che non ha potuto fermare è stato il ricordo di donna Silvina e del suo marito dottore.

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Foto: Archivio Piero Albery, tutti i diritti riservati all’autore
 

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