La filosofia ‘prende casa’ a Veroli. Con vista panoramica sulla Ciociaria

A Veroli un festival della filosofia che ha il tono delle grandi sfide. Le sfide che prendono il sapere 'alto' e lo piazzano in cartellone estivo. Per ripartire senza la paura di Covid. E senza quella di fare cultura vera in Ciociaria.

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Uno era il delfino di Bettino Craxi, l’erede designato dell’uomo che aveva sfidato gli Stati Uniti a Sigonella e messo alla porta i banchieri mondiali per riaffermare che la politica è un’altra cosa. Fu il grande difensore di Giovanni Falcone al punto di volerlo al Ministero per sottrarlo ai veleni di Palermo: tra gli ultimi a parlargli prima di Capaci. L‘altro è il delfino di una politica che cambia alla velocità della luce, passata in una generazione da monolite granitico a liquida e ora gassosa. Ma è riuscito a mantenere la sua identità. E guadagnarsi lo scranno più in alto nell’Aula del Consiglio Regionale del Lazio. Che ci fanno Mauro Buschini e Claudio Martelli seduti in piazza a Veroli a parlare di crisi della politica?

Si confrontano sulle idee, anzi, si confronteranno. Lo faranno fra qualche settimana. Perché la filosofia fa tappa in Ciociaria e su di essa si affaccia dallo splendido ‘balcone’ di Veroli. “Quello che non abbiamo osato di certo lo abbiamo perduto”. E Veroli, che di Wilde conosce le lusinghe, di perdere sfide sul piano culturale non se lo è mai potuto permettere.

La cittadina ernica è da sempre fierissimo estuario di scelte alte. Scelte che in quanto tali, contengono tutto l’azzardo di eventi che occhieggiano al sapere di nicchia. E tutta la presunzione buona di far si che quel sapere, di nicchia non lo sia più.

L’effetto collaterale ma non tanto è evidente: Veroli va a meta e la Ciociaria tutta passa all’incasso. Come è giusto che sia quando si fa rete.

Sette tappe nel sapere, tutte a luglio

Il risultato è un Festival della Filosofia che sfavilla per coraggio prima ancora di brillare per contenuti. “I luoghi dell’altro, periferie, solitudini, marginalità”, così si chiama: sette tappe tutte a luglio con ospiti di calibro. Sette passi nella terra difficile del pensiero sotto la direzione artistica di Fabrizio Vona e la regia della delegata alla Cultura Francesca Cerquozzi.

Si entra gratis (grazie al sostegno anche di Regione e Provincia), ci si abbevera alla fonte del sapere e poi magari ci si va ad abbeverare in uno degli splendidi locali del centro storico. Perché Talete avrà anche rimuginato sull’arché, ma poi commerciava in olio e non disdegnava lo schietto vino di Siria.

È da intendersi in questo senso la scelta dell’amministrazione guidata da Simone Cretaro di proporre un’estate che faccia cardine sulla filosofia. E che a traino offra poi un calendario ricco di eventi. Tutto questo all’insegna di un protocollo di sicurezza anti Covid fra i primi ad essere adottati in Italia.

Da Galimberti a Bonino, in mezzo Martelli

VEROLI, PANORAMA. FOTO © ROCCO MALTESI

Le location di elezione per l’evento saranno due: il Chiostro di Sant’Agostino e la splendida Piazza Santa Salome. Tutto a partire delle 21.00 eccetto l’ultimo step che avrà luogo alle 18.30. Si partirà il 16 luglio per chiudere i battenti il 30.

Nel mezzo sette appuntamenti con il pensiero e con testimonial di grana finissima dello stesso. L’esordio sarà nel chiostro con Umberto Galimberti e “Il disagio giovanile nell’età del Nichilismo”. Il 20 luglio toccherà ad Antonio Cecere, dell’università Tor Vergata. Con “Lessico resistente” l’autore dialogherà con Paolo Ercolani e Davide Fishanger. Modererà Andrea Todini.

Il 22 luglio sarà la volta della “Crisi della Politica”. Toccherà a Claudio Martelli parlarne, dialogando sul tema con Mauro Buschini. “Lavia dice Leopardi”, con Gabriele Lavia a fare da mattatore, sarà il must del 23 luglio. IL 27 invece Giovanni Magrì e Bruno Montanari, docenti dell’università di Catania, affronteranno il tema di “Poplo-Nazione ed esclusi”. Doppietta finale il 29 e 30 luglio, con Paolo Quintili ed Emma Bonino. Il primo, docente di Tor Vergata, parlerà delle “Apocalissi culturali e le logiche di senso delle altre culture. Attorno a De Martino e al Covid-19”. La seconda darà chiosa alta e sul pezzo, perché Laura Collinoli la intervisterà su “Immigrazione, problematiche ed opportunità”.

Sapere ma alla giusta distanza

FRANCESCA CERQUOZZI

Con ‘Veroli Sicuramente’ ogni attività legata al turismo ed alla ricettività sarà disciplinata da regole pignole ma non asfissianti. E sono regole che fanno andare a braccetto il rigore della Fase 3 con i bisogni di una cittadina a trazione turistico-culturale assoluta. Città che ha strutture ricettive al top da rimettere in binario di fatturato. Un luogo dove l’accoglienza è voce economica di peso, oltre che un mantra sociale.

Francesca Cerquozzi, che della filosofia ha rovello e battage accademico, non dimentica la cornice dell’iniziativa. Perché sa benissimo che se il ‘fiume’ eracliteo è il sapere l’esca deve essere la sicurezza.

«Tutto avviene secondo il protocollo “Veroli Sicuramente” che abbiamo presentato qualche settimana fa. E che regolamenterà accesso e sicurezza del centro storico durante gli eventi. Questo anche per aiutare le attività. Vogliamo dimostrare che si può socializzare, andare ad una manifestazione culturale, a cena o al bar e farlo in sicurezza».

Come? Con sedie distanziate, percorsi di entrata e uscita differenti, segnaletica. E ancora: numero massimo di persone nei musei, piazze e chiese segnalate all’ingresso. Inoltre con obbligo di sanificazione delle mani. All’ingresso del centro storico a tutti coloro che accedono verrà rilevata la temperatura corporea. Verrà fatto indistintamente se per andare alle iniziative o al ristorante. «Se si è sprovvisti di mascherina provvederemo noi alla consegna».

Il valore e la valenza

Simone Cretaro
SIMONE CRETARO

Di questo ricco carnet salta all’occhio il valore nel proporlo più che la valenza nel bearsene.

Mettere in cartellone estivo una cosa che nella vulgata è così ostica come la filosofia ha il tono buono delle scelte un po’ folli. Quelle scelte che contengono l’eccellenza assoluta non di dettare trucemente la linea, semmai di suggerire percorsi. Di certo non di accodarsi alle pur importanti ma comode correnti pop.

Una sterzata a cui Veroli non è affatto nuova ma che rappresenta una certificazione di qualità assoluta per l’intera Ciociaria.

E gli eventi culturali dell’estate verolana non si fermano a questa iniziativa. Si va da “Incontriamoci a Veroli” in collaborazione con Ubik, con cene in piazza nei locali del centro al Festival dello Sport raccontato. Da chi? All’associazione Tutti i colori del libro. E ancora Chiostro in scena, con l’associazione Duecento22.

Come a dire che Veroli, questa bella Veroli che si affaccia affatto timida sull’estate del dopo Covid, ha fatto suo l’aforisma di Barker. Quello per cui “Saperlo è scienza, usarlo è Arte”.