Tutto ciò che ha un inizio ha una fine

Senza ricevuta di ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. Tutto ciò che ha un inizio ha una fine. Ma chi sta pensando al dopo? Perché da altre parti lo hanno già fatto. Con una prospettiva. Che qui non c'è

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Clicca qui per ascoltare

Tutto ciò che ha un inizio ha una fine. Frase resa celebre dalla insuperata trilogia di Matrix. Ma che ha origini ben più filosofiche: deriva dalla teoria dell’impermanenza, tutta buddista. In pratica, non dobbiamo essere attaccati alle cose perché presto o tardi finiscono. 

Nei Vangeli, Cristo lo dice a Pietro quando lo esorta: “Se mi ami, pasci le mie pecore”. E gli profetizza: “In verità, ti dico: quando eri più giovane ti cingevi la veste da solo, e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti cingerà la veste e ti porterà dove tu non vuoi”. (Gv,21).

Ma è un concetto molto più vasto. In economia viene tradotto con l’espressione: “Non esistono le rendite di posizione” cioè se anche ho il prodotto migliore, più bello e più moderno, prima o poi qualcuno ne farà un altro migliore.

Le classifiche di fine anno

Foto © Gerd Altmann / Pixabay

A fine anno si susseguono classifiche e statistiche sui 12 mesi appena trascorsi. A leggerle in maniera critica delineano uno scenario sul quale fare un ragionamento.

L’economia del Sud Lazio si è basata per mezzo secolo sul polo automobilistico Fiat in Ciociaria, sul polo nautico nel Golfo, sul polo chimico farmaceutico al confine con Roma. È trascorso mezzo secolo e tutto ciò che ha un inizio ha una fine

I segnali nel 2022 sono stati evidenti, ma come la maggior parte di quelli che scoprono una malattia o un figlio che si comporta male, stiamo fingendo che non sia così. Due esempi: Catalent ha deciso che non farà qui il suo polo di ricerca con oltre 100 figure di altissimo spessore; ricerca significa futuro; manifattura significa, lo faccio dove conviene. E qui non conviene più tanto. (Leggi qui: Catalent si è stufata: i 100 milioni (e 100 posti) volano in Inghilterra).

Stellantis: è a tutti gli effetti una società francese con un socio di minoranza italiano e libri contabili in Olanda. Non è un caso che buona parte delle aziende di componentistica che non hanno un loro brevetto siano saltate nel 2022, quelle del Cassinate resistono perché si erano già rese autonome dal colosso.

Chi guarda al futuro e chi no

L’aeroporto di Grottaglie

Nelle ultime ore l’aeroporto di Grottaglie a Taranto ha avviato la realizzazione del primo spazioporto italiano: ci lanceremo nello spazio i satelliti e faremo partire da lì i voli suborbitali che sostituiranno gli aerei. 

Negli Stati Uniti hanno annunciato di avere imboccato la strada giusta per avere energia pulita ed a basso costo: ma ci vorranno trent’anni; nulla.

E noi qui, abbiamo pensato a quale sarà il futuro dal momento che le fabbriche stanno chiudendo e non c’è un progetto, una visione di prospettiva? I tre candidati alle Provincia, i prossimi candidati alla Regione, al di là della caccia ai voti ed alle poltrone, una prospettiva ce l’hanno?

Perché a noi, che dovremmo votarli, ad oggi non lo hanno fatto sapere.

Senza Ricevuta di Ritorno