Pd, Costanzo a De Angelis: «Non ti voto come segretario regionale»

Simone Costanzo mette in chiaro le posizioni. "Non voterei Francesco De Angelis come segretario regionale del Partito Democratico". Il gioco delle correnti. Ed il loro ruolo nella ascesa di Nicola Zingaretti

Per la segreteria regionale non voterei Francesco De Angelis”. Così parlò Simone Costanzo, ex segretario provinciale del Partito Democratico. Anzi, segretario provinciale autosospesosi a tempo indeterminato. Lo ha detto nel corso della trasmissione A Porte Aperte, in onda su Teleuniverso ieri sera e condotta dal direttore Alessio Porcu.

 

È evidente che Simone Costanzo voterà per il senatore Bruno Astorre, punto di riferimento dell’area di Dario Franceschini. Eppure, Costanzo alla segreteria provinciale del Pd è arrivato grazie ad un accordo di ferro proprio con l’area di De Angelis.

Il rapporto si è rotto da tempo, ma il punto non è solo questo adesso. Perché alla vigilia dell’assemblea nazionale del Pd restano le “correnti” le protagoniste della vita del Partito.

 

Francesco De Angelis fa parte della componente di Matteo Orfini, presidente nazionale e pasdaran di Matteo Renzi. È vero che negli ultimi tempi c’è stato un riavvicinamento con Nicola Zingaretti, ma a questo punto De Angelis deve scegliere.

 

Con ogni probabilità domani si arriverà alla solita inutile tregua armata: Maurizio Martina verrà eletto segretario (ora è reggente) dall’assemblea e contemporaneamente si deciderà di avviare il congresso.

Va segnalata la presa di posizione del sindaco di Milano Beppe Sala, che ha detto: “Io non penso che sia il momento di riflettere su altre alternative perché credo che si rischi di fare confusione. Io credo che, pur in una fase transitoria, la guida di Martina possa funzionare certamente”. Così Sala ieri ha risposto ai giornalisti che gli hanno chiesto come vedrebbe il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, alla guida del Partito democratico.

 

Sala e Zingaretti avrebbero dovuto incontrarsi a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, probabilmente anche per confrontarsi sulla situazione del Pd, ma il faccia a faccia è saltato.

Ha spiegato Sala: “Auspico che gli amministratori locali, i sindaci e i presidenti delle regioni, non con una voglia di guida, ma una voglia di indirizzo, portando le loro idee, sappiano lavorare insieme. Aspettavo Zingaretti anche per discutere di questo, così come ho visto velocemente Nardella nei giorni scorsi”.

A conferma che Nicola Zingaretti dovrà varcare il Rubicone e giocarsela.

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