E per Natale una colata di cemento sulla città (di L. D’Arpino)

Il Consiglio comunale di Frosinone l'altro giorno ha detto no ai palazzi intorno al parco del Matusa. Ma sta per partire la maxi operazione I Portici. Più altri 11 palazzi. Ecco dove.

Luciano D'Arpino

Giornalista, Regista e Autore teatrale, dirige la redazione di Frosinone de 'Il Messaggero'

Luciano D’Arpino per IL MESSAGGERO

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No a due palazzi da 12 piani sul parco del Matusa, ma sta per arrivare il via libero definitivo alla costruzione denominata “I Portici”, che sorgerà a fianco della villa comunale sul lato che dà su via Giacomo De Matthaeis.

Il “no” alle torri-palazzo proposte dal privato è arrivato dal Consiglio comunale giovedì sera con i soli voti della maggioranza di centrodestra. (leggi qui Il Comune dice no a Zeppieri: niente palazzi intorno al Matusa) Una decisione che, comunque, riaprirà il contenzioso con il Gruppo Zeppieri Costruzioni a colpi di ricorsi.

Il “sì” al mega intervento edilizio vicino alla villa comunale, invece, arriverà da un commissario ad acta, visto che il Comune non ha ancora provveduto a farlo dopo la sentenza del Tar che ha annullato parte della delibera del Consiglio comunale. Un atto con cui era stato imposto al privato (sempre il gruppo Zeppieri) di realizzare anche un parco archeologico nella stessa zona dove sono stati trovati resti delle Terme romane. Come opera compensativa era previsto anche un parcheggio per un ulteriore esborso di 800 mila euro.

Niente parco archeologico, dunque, e via libera al progetto che prevede la costruzione di un edificio a tre corpi di cinque piani per un intervento complessivo di 20 milioni di euro. Si parla di circa 30 mila cubi complessivi, di cui 80% da destinare a residenziale, ed il 20 % a commerciale.

E non è finita: il 2019 porterà al capoluogo anche la realizzazione di altri 11 palazzi, per circa 400 alloggi, non distanti dal parco del Matusa appena nato. Qui l’ok è arrivato direttamente dalla giunta comunale ed è stato criticato aspramente dalle opposizioni.

I frusinati, insomma, si apprestano a vivere un Natale con segnali contraddittori per il futuro della città. Ma c’è una certezza: l’ascensore inclinato è ancora una volta “fuori servizio” anche se, dicono, sarà presto rimesso in funzione. A questo punto sarebbe meglio ribattezzarlo “ascensore incrinato”.

Un’altra costante di questo periodo è la disperazione e la lotta dei disoccupati ciociari per farsi pagare la mobilità in deroga del 2018 e il prolungamento per il 2019. Da giorni occupano pacificamente il palazzo dell’Amministrazione provinciale per raggiungere l’obiettivo. Anche loro vorrebbero passare le feste con un minimo di serenità e ne hanno tutto il diritto.

Forse non ci riusciranno subito, nonostante le rassicurazioni da parte del Governo centrale, ma di sicuro non molleranno.

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