Il Pd scioglie le riserve dopo un vertice al Nazareno: “D’Amato è il candidato del Pd per il dopo Zingaretti”. Calenda: “Lo appoggiamo senza primarie”. Boschi: “Noi ci siamo”. Il pienone al Brancaccio. Il tema del termovalorizzatore sarà centrale
Alessio D’Amato
«Le situazioni di Torrice e Roccagorga dimostrano che è vietato distrarsi». Parla l’assessore regionale alla Sanità: «Basso Lazio strategico sul fronte vaccinale: ecco perché»
L’ultimo fronte in serata: stanno per finire le scorte di sangue. È solo l’ultima emergenza che l’assessore regionale alla Sanità sta affrontando. Ha detto che il Lazio è pronto anche nel caso di 1.500 contagi. E sul piano comunicazionale mette in risalto i guariti. Ora tutto lo sforzo sulla terapia intensiva.
Con Nicola Zingaretti impegnato a livello nazionale come segretario del Pd, con Massimiliamo Sneriglio ormai in Europa, con Daniele Leodori Governatore di fatto, con Mauro Buschini formato istituzionale, tocca all’assessore sanità illustrare il modello Lazio nei territori. Ha iniziato dalla Asl di Frosinone.
Gli piace risolvere problemi e per “farlo meglio” ha scelto di abbandonare il Pd che lui vede in gara col M5S. E che lo aveva “silurato” alle Regionali
Pd e M5S tentano la convergenza in Molise. Appoggiano lo stesso candidato governatore. E proprio in quelle ore Alessio D’Amato spiega cosa c’è che lo rende allergico a questo dialogo
Un 25 aprile con imbarazzi e paradossi: gli attacchi a Enrico Letta, forze politiche che non celebrano la Liberazione, posizioni assurde sull’invio delle armi all’Ucraina. Il presidente e l’assessore alla sanità della Regione Lazio invece non hanno avuto dubbi.
L’assessore regionale alla Sanità si rallegra per l’indicazione del sindaco di Roma come Progressista dell’anno. Significa che sta preparando la campagna elettorale da Governatore. Un anno passa presto.
La candidatura della D’Elia alle suppletive ha complicato le manovre per la candidatura alla presidenza. Enrico Letta ha dato uno schiaffo alle correnti, ridimensionando le ambizioni di Gasbarra. Che ora punta alla Pisana. Ma attenzione: né il vicepresidente né l’assessore alla Sanità faranno passi indietro. Toccherà a Zingaretti dipanare la matassa.
Confermate le indiscrezioni di alessioporcu.it. Per la candidatura alla presidenza della Regione Lazio in pole ci sono i nomi del vicepresidente e del potentissimo assessore alla sanità. Ma attenzione all’ex vicesindaco di Roma.
Fanno parte della war room di Roberto Gualtieri. Lo schema di sei liste a sostegno. Il ruolo decisivo del Governatore, dell’assessore e del potentissimo capo di Gabinetto. Una strategia studiata a tavolino.
Dalla corsa al Campidoglio alla scissione dei Cinque Stelle: tutti gli elementi che influiranno in maniera decisiva sulle candidature alla presidenza della Regione. Uno scenario difficile da pronosticare.
Richiamo eterologo per gli under 60 che hanno avuto la prima dose di Astrazeneca: il 10% ha dubbi e rischia di rimanere con una sola dose. Nel Lazio il raggiungimento dell’immunità di gregge era fissato ad agosto, così rischia di saltare. E l’assessore regionale alla salute non ci sta, mettendo nel mirino gli organismi scientifici ma anche il Ministero. E non arretra.
La polemica sui vaccini va interpretata su altri livelli. Il Capitano vuole eludere il pressing della Meloni sulla richiesta di dimissioni dei membri leghisti dell’ufficio di presidenza regionale. L’assessore alla sanità guarda al dopo Zingaretti e potrebbe pensare alla “successione”.
Aprile decisivo per il premier, ma l’obiettivo delle 500.000 dosi somministrate al giorni è un’utopia con queste condizioni. Nel Lazio l’assessore è convinto di potercela fare entro l’estate. Ma non è semplice. Silvio Brusaferro: “La nostra libertà passa dal vaccino”.
L’assessore regionale: “Speriamo di poter continuare, ma se proseguono i ritardi nelle consegne e i tagli nei rifornimenti, non potremo garantire le prenotazioni”. Pronto a produrre nel Lazio il vaccino russo Sputnik. Indicati 4 stabilimenti del territorio
L’assessore alla sanità da settimane si sta muovendo in questa direzione. Oggi dice: “La prossima volta potremmo essere in zona arancione”. E il ministro Roberto Speranza non ha dubbi: “C’è una ripartenza dell curva dei contagi. E probabilmente sì, il terzo picco arriverà”.
Mancano tre anni al termine del mandato di Zingaretti da presidente della Regione. Ma nel 2023 si voterà anche per le politiche e Zinga ha messo nel mirino Palazzo Chigi. Inoltre con i Cinque Stelle della Lombardi il dialogo non decolla mai. E allora…
L’assessore regionale del Lazio segue con attenzione l’evolversi della situazione. In Italia l’allarme dell’Istituto Superiore di Sanità: “Si assiste a un’accelerazione nell’evoluzione dell’epidemia, ormai entrata in una fase acuta con aumento progressivo nel numero dei casi e con evidenze di criticità nei servizi territoriali”.
La curva dei contagi sale pericolosamente, l’assessore del Lazio esplode: “Trovo assurdo che c’è chi si diverte ballando in discoteca, negando l’esistenza del Covid e senza nessuna misura di prevenzione, mentre i nostri operatori sanitari trascorrono le festività di ferragosto a fare tamponi a 40 gradi con le tute di protezione per difendere la salute di tutti”. In Italia più di 35.000 morti. Eppure per tanti il virus non esiste.