Perché il compagno D’Amato attacca il compagno Speranza

Richiamo eterologo per gli under 60 che hanno avuto la prima dose di Astrazeneca: il 10% ha dubbi e rischia di rimanere con una sola dose. Nel Lazio il raggiungimento dell’immunità di gregge era fissato ad agosto, così rischia di saltare. E l’assessore regionale alla salute non ci sta, mettendo nel mirino gli organismi scientifici ma anche il Ministero. E non arretra.

Ad intervistarlo, sul Corriere della Sera, è stata Margherita De Bac, una delle giornaliste più autorevoli e informate in tema di Covid. La prima domanda è stata sul perché il Lazio abbia deciso di disallinearsi rispetto alle decisioni del Ministero della Salute sulla vaccinazione eterologa (seconda dose Pfizer o Moderna agli under 60 che hanno fatto la prima di Astrazeneca). Alessio D’Amato ha risposto a muso duro.

La De Bac scrive: “Ma quale disallineati!, esclama irritato l’assessore alla Sanità e Integrazione socio sanitaria Alessio D’Amato senza neppure finire di ascoltare la domanda”. Lei incalza: la circolare del ministero parla chiaro. Chi ha avuto la prima dose di Vaxzevria (nome commerciale di AstraZeneca) e ha meno di 60 anni deve, e si sottolinea il deve, completare il ciclo con Pfizer o Moderna.

D’Amato: “Innanzitutto la questione non è tanto chiara”. E poi: “Senta, le ripeto, il Lazio non vuole imboccare una strada alternativa. Siamo stati i primi a rispondere ai piani vaccinali. Ogni giorno immunizziamo circa 64.000 cittadini. Non solo siamo stati coerenti con le strategie nazionali, ma il ritmo delle somministrazioni non è rallentato neppure quando altrove gli appuntamenti saltavano per il diffondersi della paura sugli episodi di trombosi  Vogliamo siano dissipati tutti i dubbi”.

Il consenso dei bene informati

Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Ma il punto vero è quello che l’assessore sottolinea in questo modo: “Riceviamo fiumi di lettere da cittadini informati, di livello culturale medio alto, specie insegnanti e docenti universitari tra 50 e 60 anni, che vorrebbero non cambiare vaccino e mantenersi su Vaxzevria in quanto non sono convinti che il mix sia sicuro. Non si possono trascurare le loro obiezioni, sono circa il 10 per cento dei vaccinandi. La maggior parte dei richiami è stata eseguita utilizzando Pfizer-BioNTech, come prescrive il ministero. Ma questi casi come li risolviamo?. (Leggi qui La nuova soluzione: Astrazeneca e birra).

Aggiunge un elemento: “Guardi, la circolare del ministero e la determina di Aifa sono discordanti. La prima è perentoria, la seconda è possibilista, basta leggere bene l’articolo 2: non esclude che il medico possa decidere in scienza e coscienza quale tipo di vaccino somministrare avvalendosi del meccanismo dell’off label (prescrizione non contenuta nel bugiardino). Oppure dobbiamo ricorrere all’obbligo?”.

Tra i tanti problemi c’ è quello che riguarda i medici, che temono denunce qualora dovesse verificarsi qualche problema e chiedono chiarezza e garanzie. Ma c’è pure una percentuale niente affatto irrisoria (il 10%) che rischia di restare con una sola dose di vaccino, Astrazeneca. Che cioè ha dubbi nel voler accettare il richiamo Pfizer o Moderna. E qui arriviamo al nodo del problema.

Il Lazio immune di D’Amato

Nicola Zingaretti e Alessio D’Amato (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

Alessio D’Amato ha fissato per agosto il raggiungimento dell’immunità di gregge nel Lazio. Con la somministrazione di almeno una dose a oltre il 70% della popolazione e con il raggiungimento delle due dosi al 70% della popolazione adulta. Traguardo che potrebbe allontanarsi se quella percentuale di indecisi (10%) sul richiamo eterologo dovesse salire.

Gli Open Day avevano rappresentato la spinta decisiva, poi le vicende relative ad Astrazeneca hanno imposto il cambio in corsa del Piano. Ma dalle parole di Alessio D’Amato emerge pure una certa insofferenza per i tanti cambiamenti di interpretazione delle autorità preposte e di conseguenza del Ministero. E su questo punto l’attacco è anche politico. Al ministro Roberto Speranza. E poco importa se i due hanno idee politiche simili.