Tra convergenza sui territori ed accordi non scritti la lunga serie di azioni sinergiche tra due partiti che sono avversari, ma non sempre
Campo largo
Pd e M5S tentano la convergenza in Molise. Appoggiano lo stesso candidato governatore. E proprio in quelle ore Alessio D’Amato spiega cosa c’è che lo rende allergico a questo dialogo
Il Pd in Regione Lazio tiene per se le due Commissioni di Garanzia. E rompe con il Terzo Polo. La collera dei renziani. Il pranzo di Leodori e De Angelis da Checco al XIII. Ora tocca a Battisti
Alla fine, ad allargare il campo è Giuseppe Conte. Dopo il No definitivo al Pd nel Lazio (“Tenetevi D’Amato”) con il M5S si ricompatta la sinistra: con Coordinamento 2050 anche Sinistra Italiana. Che spacca l’alleanza con i Verdi. Repubblica anticipa: Bianca Berlinguer o Luisella Costamagna come governatore. I conti degli analisti. FdI con tutta calma. Sabato il candidato. Si vota anche lunedì.
Accordi trasversali per la presidenza della Provincia vedono insieme Fratelli d’Italia, Forza Italia e l’area Pensare Democratico del Pd lavorare sul nome di Giuseppe Sacco, il sindaco di Roccasecca. Un accordo che nasce dalla spaccatura del centrodestra sul nome di Riccardo Mastrangeli e dalla spaccatura del Pd sul sindaco di Sora Luca Di Stefano che rischia di rimanere fuori dalla partita. Resta invece centrale la figura dell’uscente Antonio Pompeo che dialoga sia con Ottaviani che con Di Stefano
Vertice tra Giuseppe Conte ed i parlamentari regionali, nazionali ed Ue eletti nel Lazio. Resta in piedi l’ultimo ponte di dialogo con il Pd. L’ex premier chiede una rosa di nomi. Che possano andare bene pure ai Dem. Che a loro volta lavorano su una loro rosa. L’effetto Moratti. Il tempo inizia a stringere
Giuseppe Conte verso la vendetta finale sul Pd. Nel Lazio andrà da solo. Ipotesi Marino o Fassina. Per sgretolare i Dem e portare le macerie sul suo fronte. E creare un partito contiano non grillino. L’assessore D’Amato il 10 al Brancaccio annuncia la sua candidatura. E Calenda potrebbe sostenerlo. Una decisione che passa sulla testa dei livelli regionali
Zingaretti lancia un segnale per l’unità. Che sblocca le posizioni nel Terzo Polo. Già ieri M5S, Verdi e Sinistra Italiana avevano mandato segnali di apertura al dialogo
I segnali lanciati da Nicola Zingaretti in vista delle prossime Regionali. L’appello al centrosinistra a confermare l’attuale ‘Modello Lazio’. Ed al Pd affinché individui una figura “che possa essere le sintesi per l’unità”
La riunione del centrosinistra nella sede di Exodus. Rappresenta un ulteriore segnale di autonomia del sindaco dal Pd provinciale. Verso la costruzione di un suo Campo Largo. Senza mediatori
I limiti del Campo Largo. Che opportunamente qualcuno ha subito ribattezzato Campo Civico. Le elezioni Comunali e la crisi di governo hanno messo in luce alcune evidenze. Per cui c’è chi sogna un campo fiorito
La mossa di Daniele Natalia. Che nomina in Giunta Serenella Poggi. Rimpiazza l’assessore dimissionario. E smonta una parte del Campo largo che si stava costruendo contro di lui in vista delle prossime elezioni Comunali.
Chi c’era e chi non c’era. E come si leggono presenti e assenti all’annuncio fatto ieri da Daniele Leodori, vice presidente uscente della Regione Lazio. È in campo da gennaio ma ora annuncia: “Partecipo alle Primarie”. la strategia Astorre. E buona parte del campo zingarettiano è intorno a lui. Con pezzi di centrodestra che sarebbero pronti a farci un pensiero
Il leader di Azione nel Capoluogo per presentare il libro “La libertà che non libera” e sostenere il candidato sindaco Vicano. Stigmatizza il populismo e il Movimento 5 Stelle, a cui preferisce «persino Fratelli d’Italia»
Le manovre di avvicinamento alle elezioni di Anagni. Le indiscrezioni sul nome di Marzioli. E quelle sugli incontri di Cardinali con Fiorito. Per valutare una ‘non ostilità’ o una ‘desistenza’ verso il Campo Largo
Dopo Pasqua via agli incontri ufficiali per dare vita al Campo larghissimo. Per contrastare la rielezione del centrodestra di Natalia. Due nomi per la candidatura a sindaco
I 76 anni di Vittorio Save Sardaro, storico esponente della tradizione progressista. Che dice si al Campo Largo ma lancia un monito. Ed invita a non ripetere l’errore del 2014
Il problema del centrosinistra non è quello dei candidati a sindaco ma delle alleanze tra forze che non hanno rapporti consolidati. Al contrario il centrodestra punta su uno schema semplice e classico.
Il Campo Largo intorno alla candidatura di Domenico Marzi è realtà. Aderiscono i civici di Vacana, la sinistra di Smeriglio e quella di Vitale, Demos, i renziani. Ieri aveva detto si Pizzutelli. L’invito di Vacana agli altri candidati Vicano e Iacovissi: “Troviamo una sintesi”
Giorni decisivi per la nascita del Campo Largo. Nelle prossime ore la riunione delle forze che dovrebbero generarlo. Possibile rinvio se ci sarà la manifestazione per l’Ucraina