Non è Enrico Letta ad essere sbagliato come Segretario del Pd. Tutti i leader del Pd saranno sempre e scientificamente inadeguati. Perché il Pd si ostina a dare le colpe dei suoi guai ai condottieri per non ammettere che con una “colpa” primordiale il Pd ci è nato.
Enrico Letta
Mercoledì 15 dicembre al Monk di Roma i due segretari del Pd sullo stesso palco per l’Agorà del rilancio. In realtà il progetto del Campo Largo si è inceppato e allora occorre l’aiuto della Piazza Grande. Perché il Governatore del Lazio è l’unico a guidare una coalizione che tiene insieme Cinque Stelle e Italia Viva.
In una lunga intervista al Corriere della Sera il Professore paragona Salvini a Bertinotti, ma soprattutto effettua l’endorsement decisivo per il neo segretario del Partito Democratico. Al quale spetterà provare a ricostruire uno schema vincente sul modello dell’Ulivo. E fra Draghi e Conte non si vedono grandi differenze.
In realtà già un sondaggio di gennaio autorizzava la volontà di ricandidarsi della sindaca dei Cinque Stelle. Chi è stato il primo cittadino più bravo per i cittadini? Nessun dubbio: Walter Veltroni.
L’ex presidente del consiglio rimane un risorsa per il Pd e per il Paese, anche in prospettiva. E intanto lancia il siluro: «Chi non vuole il Mes, vuole la patrimoniale».
Il premier Giuseppe Conte è tornato a schiacciarsi sulle posizioni del Movimento Cinque Stelle di Luigi Di Maio (il capo resta lui). Il segretario del Pd ha capito l’umore di Mattarella e vuole correre ai ripari.
Anche da Giovanni Floris il segretario nazionale del Pd ha fatto capire che la pazienza è colma. A gennaio l’exit strategy potrebbe scattare. Il leader del Pd pensa all’ex presidente del consiglio candidato e al confronto paritario con il Movimento che riempie le piazze. Senza perdere di vista Cgil, Cisl e Uil. La controffensiva è iniziata.
L’ex presidente del consiglio a tutto campo a Propaganda Live. E si dice molto preoccupato per l’Italia “per una voragine che si sta determinando nei conti pubblici”. E’ pronto ad uscire dalla riserva indiana?
«Per contrastare il radicalismo islamico credo che si debba fare come in Giordania dove i discorsi degli imam vengono trascritti e passati alla polizia. Quando non si prega, la moschea si chiude:…
Mario Draghi ed Enrico Letta stanno lavorando per disegnare un’Europa adatta ai bisogni dei territori in affanno, come la Provincia di Frosinone. Propongono un approccio di “Smart Deal” efficace, con norme agili e investimenti in innovazione, per fronteggiare la burocrazia e favorire la competitività e il mercato unico.
Il vertice al Nazareno. Il Pd ‘ritira’ i candidati. Apre ad un nome di convergenza: ‘terzo e civico’. La palla ora passa a Conte ed al Terzo Polo. Il giorno decisivo potrebbe essere l’11 novembre. Pronto anche il piano B: cosa farà il Pd se non si farà il Campo Largo
Il disco verde di Letta al Lazio: via libera alle indicazioni dei territori. Leodori compie la prima mossa: e con un post obbliga tutti a calare le carte. Pronto a farsi da parte se è l’elemento che non permette di fare il Campo largo. Disposto a competere solo se c’è l’alleanza con cui ha governato in questi anni. Il gioco di Conte sui nomi. Le manovre di D’Amato.
La proposta di Crozza per il nuovo nome da dare al Pd. Ricorda il mondo a due volti che convive a Sabaudia: i vacanzieri al sole ed il muratore ‘Rocchitto’ che il sole lo vedeva per lavoro. Ma scoprì i resti del Neanderthal. Ecco: così è il Pd, ecco perché va in confusione
Il leader di Italia Viva come una Popstar al Fornaci Cinema Village del Capoluogo ciociaro. Non è bastata la sala. Ne ha avuta una per tutti o quasi: «Non su Salvini, meglio per lui». Dal pubblico provano a portarlo sul Caso Ruberti: «Non facciamo polemica con il Pd per quello che è successo a Frosinone». Il Pd? «Il generico dei Cinque Stelle». Non ridice proprio “Stai sereno”, ma parte la nuova sentenza su Letta
Il risultato di Latina. Spiegato sezione per sezione. Zaccheo ha preso più voti. Più della volta scorsa. Ma non abbastanza per vincere. Lo spoglio a rilento. Le reazioni del centrosinistra. Scende in campo pure Letta: “Questa destra si può battere”
La politica fatta a colpi di denuncia. Non ha imparato nulla da galantuomini come il comunista Giorgi ed il fascista Caldarini. Capaci di epici scontri. Ma di mantenere sempre il rispetto l’uno per l’altro.
La settimana di trattative frenetiche per comporre la coalizione Progressista. Al confine con l’assurdo politico e dentro al paradosso. Grazie ad Ammucchiator
La Direzione Nazionale del Pd approva le regole per le elezioni. I sindaci di Milano e Firenze non si candiadano. Antonio Pompeo rinuncia e si giocherà le carte alle Regionali. Entro domenica i nomi dei candidati. Arriveranno dai territori. Federazioni al lavoro. Frosinone e Latina puntano ad un nome
Segnali di pace nel Pd sulla scelta del successore di Zingaretti. Il Governatore rilancia la spinta data ieri dal Segretario nazionale. E spalanca la strada per il ritorno al tavolo di confronto. Passano in secondo piano i nomi circolati fino ad oggi. Tutti. Dal M5S, Roberta Lombardi: “Sono incandidabile. Tra poco i miei figli mi vedranno di più” Confermato l’asse M5S – Pd alle Regionali. Ma alle Politiche…
Vertice al Nazareno sulle Regionali. Letta e Boccia incontrano il Segretario regionale Bruno Astorre. Reset alle tensioni. Prima si costruisce la coalizione. Ed in autunno si decide il nome. Sullo sfondo lo scontro per i nuovi equilibri regionali del Pd