Marco Travaglio

Travaglio, Zingaretti, Raggi e il risiko Capitale

Il ruolo del direttore de Il Fatto nell’incastro delle candidature a sindaco di Roma. Ma tra Pd e Cinque Stelle la tensione è addirittura aumentata. Tanto valeva mettere in campo il Governatore. Adesso però Base Riformista potrebbe provare a convincere Letta a cambiare strategia: riprendersi gli elettori che nel 2018 hanno preferito il Movimento.

Il caso Durigon infiamma anche lo scontro editoriale

Dopo la guerra politica tra Lega da una parte e Pd-5 Stelle dall’altra, la vicenda del sottosegretario fa esplodere lo scontro della carta stampata: Marco Travaglio (Il Fatto) contro Augusto Minzolini (Il Giornale). L’analisi politica di Stefano Feltri su Domani di Carlo De Benedetti. E quella di Storace su Il Tempo. Nella Lega c’è la fronda Giorgetti-Zaia, ma Salvini non molla. Il vero bersaglio sembra essere il Governo Draghi. La domanda che nessuno fa a Giorgia Meloni.

Le olimpiadi tra gufi, fagiani e politicizzatori

I gufi delle olimpiadi. Talmente gufi da portare male a se stessi ed alle loro profezie. Appena hanno parlato abbiamo cominciato a vincere. Il caso Marco Travaglio. Le gaffe di Malagò. Il dramma della fine dei giochi di Tokyio 2020: torneranno a prendere la scena i virologi

Zingaretti-Fico e Berlusconi-Renzi: il nuovo gioco delle coppie della politica italiana

Gli scenari stanno cambiando, come ha capito in anticipo il direttore de Il Fatto Marco Travaglio. In Ciociaria l’asse tra De Angelis e Abbruzzese è solidissimo. Semmai sarebbe interessante vedere l’alleanza tra Frusone e Buschini. Mentre Ruspandini dovrebbe guardare a Rufa

Perché il Pd non può ignorare il Movimento Cinque Stelle

L’apertura di Carlo Calenda tenta il segretario Enrico Letta, ma la realtà dei fatti è che l’alleanza con i pentastellati rimane indispensabile per il maggior partito della sinistra italiana. Il laboratorio vero si vedrà alle politiche e alle regionali, ma nei Comuni (come Frosinone) qualche segnale arriva già.

La fede di Berlusconi e la cadrega dei parlamentari

Il fondatore di Forza Italia sulla carta è a 50 voti dall’elezione al Colle. Dal quarto scrutinio in poi può succedere di tutto. Fra gli argomenti forti c’è pure la volontà dei parlamentari di non andare a casa. Ma stupisce il silenzio degli “azzurri”. Anche in Ciociaria.

Ecco perché Renzi non voterà la sfiducia a Durigon

Una scelta ipergovernista per non creare problemi a Mario Draghi. Ma anche un modo per non fare favori a Letta e Conte. Oltre che per mantenere un ponte con Salvini e Berlusconi. Fatto sta che senza i voti di Italia Viva difficilmente ci saranno i numeri. Giorgetti e Zaia pensano già al sostituto (Massimo Bitonci), ma dovranno fare i conti con l’asse dei due Matteo. Anche loro.

Caccia grossa a Durigon, Conte si lancia ma rischia il boomerang

Il sottosegretario leghista nella bufera dopo le frasi sull’intitolazione del parco di Latina ad Arnaldo Mussolini. L’ex premier cerca lo “scalpo” come primo atto di capo dei Cinque Stelle, ma in realtà già in passato l’attacco è andato a vuoto. E ora di rischia di ripetersi lo stessoi scenario.