I senatori di Forza Italia scaricano Ciacciarelli

Se non incombesse la spada di Damocle del commissariamento da parte del coordinatore regionale Claudio Fazzone, avrebbero già chiesto ufficialmente a Mario Abbruzzese di procedere alla sostituzione di Pasquale Ciacciarelli, che però è stato nominato commissario provinciale proprio da Fazzone. 
Molti “senatori” di Forza Italia, lontanissimi dalle posizioni di Antonello Iannarilli e Alessia Savo, non condividono nulla dell’attuale gestione. Ma siccome sul “colonnello” (Abbruzzese) non si può “sparare” (altrimenti si arrabbia il “generale” Antonio Tajani), allora l’unica strada è quella di mettere nel mirino il “sottotenente” Ciacciarelli. La cui strategia è chiara da mesi: totale allineamento alle posizioni di Abbruzzese e movimentismo sfrenato ma assolutamente sterile con il gruppo dei Giovani.

I quali rappresentano una risorsa del partito ma fino ad un certo punto. Perché poi quando si tratterà di andare a prendere i voti sul territorio sarà impossibile prescindere da Nicola Ottaviani, Danilo Magliocchetti, Adriano Piacentini, Ombretta Ceccarelli, Daniele Natalia, Alessia Savo, Antonello Iannarilli, Vittorio Di Carlo, Gianluca Quadrini e via di questo passo. I quali sanno che il tempo si sta assottigliando, vedono che l’alleanza con Fratelli d’Italia e con la Lega non decolla e non potrà portare i voti necessari, temono che Fazzone possa spiazzare tutti quanti e procedere al commissariamento magari prima delle elezioni comunali.
 Il peggiore degli incubi sarebbe quello di ritrovarsi Alessia Savo commissario provinciale del partito.

A quel punto Abbruzzese, Magliocchetti e Piacentini andrebbero a piedi da Denis Verdini, mentre gli altri pianterebbero le tende sotto casa del deputato grillino Luca Frusone chiedendo asilo politico. 
Scherzi a parte, la situazione dall’interno viene giudicata seria: a Cassino sarà difficile che il centrodestra possa vincere, così come a Sora. Nonostante le divisioni all’interno, Giuseppe Golini Petrarcone ed Ernesto Tersigni restano favoriti. Come Giuseppe Morini ad Alatri. Noi con Salvini non si fida delle lacerazioni di Forza Italia, mentre Fratelli d’Italia di Antonio Salvati non si vede sul territorio.

Il quadro con il quale fare i conti è questo. Claudio Fazzone lo conosce benissimo, aspetta solo il momento buono per piazzare il colpo.
 La vicenda dei congressi cittadini lo ha convinto che non ci sono margini di ricomposizione. Pasquale Ciacciarelli è andato avanti con l’obiettivo di costruire una base congressuale per la sua riconferma, ignorando le disposizioni di Fazzone e degli organi nazionali. Certamente con il placet di Mario Abbruzzese, il quale però è consigliere regionale e ha i voti. Alla fine Claudio Fazzone con lui potrebbe trovare una tregua armata. Ma ci sarebbero dei “sacrifici eccellenti”. I big del partito non condividono la svolta “giovanilista” di Ciacciarelli.

Prima o poi l’argomento sarà messo sul tavolo della discussione. Pesantemente.