A volte ritornano. Nicola Zingaretti si riprende la scena

Il presidente della Regione Lazio ha partecipato alla riunione in videoconferenza. Poi ha avuto il coraggio di andare controcorrente e di difendere il ruolo dell’Europa in questa terribile crisi: «Al contrario di tante sciocchezze dette in questi anni, la verità è che senza Europa non ce l'avremmo mai fatta»

Ieri per la prima volta Nicola Zingaretti ha partecipato alla riunione in videoconferenza per fare il punto della situazione sanitaria. In collegamento con il vicepresidente Daniele Leodori ma anche con l’assessore Alessio D’Amato. E con i dirigenti di tutte le Asl del Lazio. Un segnale importante, di graduale rientro sulla scena del presidente della Regione Lazio. Il quale poi, da segretario nazionale del Partito Democratico, ha detto la sua su Facebook. Con il consueto coraggio di andare controcorrente, di sfatare tabù e luoghi comuni dettati da una propaganda politica che non conosce soste. Neppure di fronte ad un’emergenza di questa portata.

Paolo Gentiloni

Ha scritto Nicola Zingaretti: «Bene le scelte della Commissione europea e dalla Banca centrale europea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus. Decisioni prese grazie anche alla spinta, all’impegno e alla forza dell’Italia».

Il riferimento è al grande e sotterraneo lavoro diplomatico messo in campo dal commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni. Voluto in quel posto e in quel ruolo proprio Zingaretti.

Il presidente del Lazio ha aggiunto pure: «Ora è chiaro a tutti. Al contrario di tante sciocchezze dette in questi anni, la verità è che senza Europa non ce l’avremmo mai fatta. L’Europa ora non deve fermarsi ma andare avanti e diventare protagonista nella difesa dal Coronavirus e della ricostruzione delle economie. E’ nata per questo: per essere al servizio dei suoi cittadini e attore di pace nel mondo. Ora non può sbagliare. Su queste basi apriamo una fase nuova per la ricostruzione, con sempre più integrazione, cooperazione e investimenti europei».

Certamente lo scivolone della neo presidente della Bce Christine Lagarde resterà impresso sui libri di storia. Come le titubanze iniziali dell’Unione. Poi però è venuto dell’altro: il fatto di aver rotto il tabù del patto di stabilità e l’annuncio che si potrà pompare denaro fino a quando sarà necessario sono elementi che hanno fatto la differenza. E anche questi vanno sottolineati.

Il presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte

In questo momento è impossibile immaginare quali saranno i riflessi politici di questa situazione. Se cioè la crisi, sanitaria prima ed economica poi, daranno una spinta ai sovranisti piuttosto che agli europeisti. Ma intanto va detto che il governo di Giuseppe Conte sta fronteggiando la situazione con coraggio e trasparenza, assumendosi l’onere di decisioni non semplici.

Di questo Governo Nicola Zingaretti è il garante politico. Non lo voleva, ma poi è stato lui a sostenere il premier e a tenere la coalizione. Oggi è l’unico ad avere il coraggio di sottolineare il ruolo dell’Europa.