Acea, nuovo buco nell’acqua: i Partiti non trovano l’accordo per i sindaci

Da un lato ci sono i sindaci che stanno per andare alle urne, come Nicola Ottaviani di Frosinone. Poco più di lato ci sono quelli che le elezioni le hanno appena vinte e non possono permettersi passi falsi: come Carlo Maria D’Alessandro al quale Acea ha appena scippato gli acquedotti cittadini di Cassino nonostante avesse promesso che sarebbe riuscito ad impedirlo. O Roberto De Donatis che in campagna elettorale aveva garantito una linea intransigente nei confronti del gestore idrico.

E ancora. Ci sono i sindaci rischiano di perdere la battaglia sull’immondizia e non possono assolutamente arretrare nemmeno di un centimetro sul fronte della tariffa dell’acqua. Come Peppe Sacco di Roccasecca che sente sempre più forte la puzza di nuova discarica sul suo territorio (vedasi il resoconto pubblicato oggi su L’Inchiesta Quotidiano), ma anche tutti quelli del circondario che stanno costituendo il Comitato per l’Ambiente.

Ci sono inoltre i sindaci che devono mandare un segnale politico al loro Partito per ricordargli che loro non esistono solo quando bisogna portare le preferenze. Come Giuseppe Morini da Alatri che lo scorso luglio si è visto respingere con soli 14 voti a favore la sua proposta.

Con queste premesse non sarà per niente facile trovare una sintesi tra i sindaci che venerdì si riuniscono per tornare a discutere della tariffa dell’acqua dopo il ‘nulla di fatto’ registrato un mese fa (leggi qui il precedente).

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo ha tentato una mediazione e nelle ore scorse ha incontrato i delegati di Pd, Forza Italia e Ncd. Cioè l’alleanza di governo che insieme a lui guida l’Amministrazione Provinciale di Frosinone. Ma la soluzione al momento non c’è. Troppi interessi: Ottaviani ha le elezioni e non cederà di un millimetro, il Partito appoggerà in modo compatto quello che poche settimane fa Mario Abbruzzese ha definito ‘Il migliore sindaco di Forza Italia’; nessuno degli altri, a quel punto, ci starà a passare per quello che sta vicino ad Acea.

La situazione non è semplice. Il rischio concreto è che per la terza volta la tariffa venga stabilita da un commissario: le prime due sono scattate le maxi stangate da 75 milioni di euro (che stiamo pagando in bolletta) e da 53 milioni (che pagheremo appena finito il primo salasso). I fatti stanno così: per legge la tariffa deve essere adeguata ed a decidere sarà l’Autorità per l’Energia dopo avere esaminato le richieste di Acea (che ha già presentato tutto da tempo) e quelle dei sindaci (che non riescono a trovare un’intesa ed i termini sono già scaduti).

Un aumento è già stato riconosciuto: a gennaio l’Autorità ha riconosciuto ad Acea un aumento per il periodo 2016 – 2019 pari all’8% della tariffa (è il minimo previsto dalla legge); al gestore non basta e chiede – in base al sistema di calcolo approvato nel 2014 dall’assemblea dei sindaci – anche un conguaglio di 77,5 milioni per il periodo 2014-2015 da spalmare sulle bollette nel periodo 2021 – 2027.

La Segreteria Tecnica (cioè il pool di tecnici che è a disposizione dei sindaci per sopperire alle loro mancate conoscenze in materia di gestione idrica) ha messo a punto una controproposta (che nell’assemblea della volta scorsa però non è stata approvata a causa delle divisioni): riconoscere l’aumento dell’8% all’anno già riconosciuto dall’Autorità, riconoscere il conguaglio per gli anni 2014-2015 ma solo per 35 milioni di euro (contro i 77,5 chiesti da Acea), spalmandoli sulle bollette dal 2021 al 2033 (cioè spalmati su 6 anni in più di quelli ipotizzati da Acea).

C’è poi la posizione dei Comitati. I quali dicono: ma 7 mesi fa i sindaci hanno già dato l’ultimatum ad Acea concedendogli 180 giorni per mettersi in regola con gli impegni assunti nel contratto, a questo punto bisogna solo proseguire nell’iter che porterà a strappare gli accordi e ognuno a casa sua; quindi che bisogno c’è di determinare la tariffa?

Questa volta Forza Italia farà muovere le pedine a Nicola Ottaviani e tutti i sindaci di area lo seguiranno. La posizione viene anticipata oggi da Corrado Trento su Ciociaria Editoriale Oggi :

La sua proposta è quella di congelare gli aumenti, anche quelli tariffari, fino alla definizione della vicenda della diffida ad adempiere. Non soltanto i conguagli quindi, ma anche la tariffa. Sul punto non tutti sono d’accordo, dal momento che a definire la tariffa è l’Autorità nazionale per l’energia. E sospendere momentaneamente l’aumento dell’’8% avrebbe dei riflessi sul vincolo dei ricavi previsto dalla deliberazione 51/2016 approvata dall’Aeegsi.

In pratica è la deliberazione con la quale l’Autorità ha stabilito che vanno tenuti in considerazione alcuni parametri ben precisi e non si può derogare, riconoscendo per questo ad Acea il conguaglio da 53 milioni per il triennio 2012 – 2015.

Il centrosinistra tenterà di far passare la delibera proposta dalla Segreteria Tecnica. Che abbatte di circa 40 milioni le richieste avanzate da Acea: a) perché non gli riconosce più la clausola in base alla quale se qualcuno non paga le bollette allora le morosità vanno a carico di tutti i cittadini onesti sotto forma di conguaglio b) perché quelle morosità ora Acea può recuperarle affidando le bollette ad Equitalia in base ad un preciso decreto del ministro delle Finanze fatto espressamente per Frosinone c) perché gli ha applicato una serie di penali tra cui quelle per avere tardato a prendersi gli impianti di Cassino con i quali avrebbe aumentato i fatturati anziché scaricare le perdite mettendole nei conguagli.

Anche il centrosinistra farà squadra. per dimostrare di essere compatto e che le divisioni sono state solo un fatto isolato alla città di Cassino quando si è votate per le Comunali.

Una spaccatura avrebbe riflessi sulla tenuta dell’alleanza tra Pd e Forza Italia in provincia. Non ci sono alternative di governo al momento. ma le elezioni provinciali potrebbero essere alle porte. Ed un divorzio sulla questione della tariffa dell’acqua sarebbe un pretesto elettorale troppo ghiotto per tutti.