Il Risiko delle alleanze che sembra più un puzzle (di F. Ducato)

Il risiko delle alleanze per le prossime elezioni comunali di Anagni. C'è appena il tempo per definire gli schieramenti. Che però appaiono ancora molto distanti.

Franco Ducato

Conte del Piglio (ma non) in Purezza

Ad Anagni, digerite (almeno un po’) le batoste elettorali, sono ufficialmente iniziate le grandi manovre per la composizione degli schieramenti. Manovre che, da qui a fine aprile, dovranno stabilire quanti saranno i gruppi in gara per la conquista del posto lasciato libero dal colonello Fausto Bassetta a metà febbraio.

La sensazione è che il panorama, se possibile, si avvii diventare ancora più caotico di quello di quattro anni fa. Con candidati che spuntano da una parte e dall’altra a ripetizione. Rompendo equilibri che sembravano già compatti. E disegnando uno scenario che definire fluido è solo un pallido eufemismo.

 

A sinistra, zona Pd, per ora la posizione ufficiale è “stiamo coperti ed aspettiamo”; il Partito Democratico, stando alle dichiarazioni (quasi) ufficiali, non si scompone, ed aspetta di vedere che aria tira per proporre il proprio candidato.

Il nome non si fa, rinviando tutto alle primarie: perché l’obiettivo è quello di raccogliere il maggiore consenso possibile, aggregando tutti quelli che condividano i punti chiave del programma. E poi lasciando alle primarie il compito di definire il nome, tra quelli messi in campo dagli alleati.

A sinistra tutti d’accordo? Non pare. Visto che rimane a galla l’idea di un imprenditore d’area che potrebbe sparigliare i giochi.

Mentre un’indiscrezione trapelata nelle ultime ore parla anche di un’ala più radicale che, da sinistra, sarebbe già pronta a farsi sentire. Una mini coalizione di duri e puri che potrebbe fare quadrato attorno ad un nome molto pesante da queste parti: quello di Nazzareno Pilozzi, il deputato dem trombato alle ultime politiche. Anche in questo caso l’obiettivo sarebbe quello di pescare tra la società civile. Magari più orientata, ma civile. Se non si trovasse un accordo, la sinistra farebbe ancora una volta quello che sembra riuscirle meglio; dividersi.

Ed a destra? Anche qui la confusione sale. Qualche giorno fa si parlava di Guglielmo Vecchi come possibile candidato unitario; con Idea Anagni pronta a correre in soccorso dei conservatori anagnini. Una voce che sembrerebbe già tramontata.

Il nome che sta scalando le posizioni del centro destra locale in queste ore è quello di Daniele Tasca, parente di Valeriano, anima locale di Casapound. Un nome, quello di Daniele, che gli esponenti del gruppo di Vecchi e Necci sarebbero pronti a sostenere con forza. Tanto da essere anche disposti, in caso di frizioni, ad andare da soli, proponendo Tasca come candidato di un mini schieramento civico. Che sancirebbe dunque una rottura della tanto conclamata unità a destra.

Per i 5 stelle, dopo il no di Fioramonti, il nome che circola è quello di Angelo Galanti; una vita spesa nel comitato di Osteria della Fontana; da sempre attento alle tematiche ambientali. Una figura che potrebbe raccogliere, oltre a quello fisiologico dei grillini, il consenso di quanti pensano ancora che l’emergenza della Valle del Sacco non sia da trascurare, a nessun costo.

E non manca, ovviamente, Valeriano Tasca, solitario alfiere di Casapound, nonostante le aperture agli esponenti anagnini de La lega.

Insomma, un panorama folto ed in evoluzione. Che quasi sicuramente, escluderà la vittoria al primo turno di uno dei (molti) candidati. Regalando ad Anagni altri 15 giorni di indimenticabile battaglia elettorale

P.S. A questo proposito: due giorni fa i soliti curiosi hanno visto insieme a prendere un caffè in centro Enzo Colantoni ed Enzo Ciprani. Cosa avevano da dirsi le due anime de La Rete dei Cittadini e di Progetto Anagni? Qualcuno giura che stessero decidendo dove orientare il loro peso elettorale. Di questi tempi, visti i risultati alle Regionali, più una minaccia che un’opportunità.