Automotive, nasce il Cluster Cassino e sfida i poli nazionali

Nasce a Vallelunga il Cluster della Mobilità Sostenibile di Cassino. Lo compongono le società dell'indotto ed i poli di ricerca nazionali Unicas e La Sapienza. La presenza di Dr e Tecnobus. La sfida a Mirafiori e Motor Valley. Per raggiungere il futuro

Un giro a Vallelunga per far correre l’automotive del Cassinate. Indirizzarlo verso il futuro, fargli imboccare la pista che porta alla Mobilità Sostenibile. Cioè il modello di spostamenti che sta prendendo forma giorno dopo giorno: motori elettrici, car sharing, auto pensate intorno ad un software più che intorno ad un motore.

Nulla a che vedere con una gita all’autodromo. Gli industriali della provincia di Frosinone sono andati nelle strutture del Piero Taruffi di Campagnano per analizzare gli aspetti centrali di un piano di “marketing di rete”. Un piano in grado di promuovere la filiera produttiva, strategica per il territorio della provincia di Frosinone.

In pratica: intercettare il mercato dell’automotive mondiale, proporre ai marchi storici ed ai nuovi brand l’insieme delle eccellenze nella componentistica che costituiscono l’indotto Fiat.

Un polo dell’Automobile

L’incontro di Unindustria a Vallelunga

Il progetto nasce dalla ricerca realizzata oltre un anno fa. E che ha cambiato in modo radicale il profilo delle industrie dell’indotto automobilistico di Cassino. Quello studio è stato realizzato da Anfia, l’associazione dei produttori automobilistici. Ha rivelato che due fabbriche su tre del polo Cassinate producono oltre la metà del loro fatturato per automobili non Stellantis. In pratica: si sono affrancate dalla monofornitura, non dipendono dai destini di una sola azienda. Sono diventati dei player internazionali.

La strategia Stellantis è chiara: sta concentrando la produzione in Francia ed affidando le sue commesse a fabbriche transalpine. Sta qui la progressiva chiusura di stabilimenti storici e di eccellenza: come Valeo di Ferentino o Gkn Driveline a Campi Bisenzio.

La contromossa delle aziende nel polo Cassinate. Dare vita ad un “Cluster mobilità sostenibile del Lazio”, cioè un polo di eccellenza capace di fare componentistica per chiunque e non solo per Stellantis. Lo stanno sviluppando insieme all’Università La Sapienza di Roma e all’Università degli studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Non sono due atenei a caso: sono stati individuati come Centri della mobilità nazionale.

Il brand Dr e la potenza P4F

Paolo Marini AD Tecnobus

A Vallelunga c’era  Antonella Tortola amministratore delegato di DR Automobiles, il marchio molisano che sta allargando la propria presenza a tutto il mercato nazionale e da poco ha lanciato la nuova serie top di gamma. Ma c’era anche  Paolo Marini  amministratore delegato di Tecnibus Industries, primo produttore di bus elettrici in Italia.

Non sono nomi a caso: rappresentano i due marchi della mobilità che in questo periodo sono in piena espansione. Potrebbero essere due elementi chiave in questa scommessa. Che punta a dire una cosa concreta al mondo dell’Automotive nazionale: non c’è solo Mirafiori in Piemonte, non c’è solo Pomigliano in Campania, non c’è solo la Motor Valley in Emilia Romagna. C’è anche Cassino, c’è dal 1972 ed intende continuare ad esserci.

Il Polo di Cassino possiede un elemento di forza che gli altri poli non hanno. È l’accordo con Power 4 Future, la joint Venture di Fincantieri per la realizzazione a Cassino della prima Giga factory nazionale. È questo a rendere il Cluster della Mobilità di Cassino uno dei più appetibili per gli investimenti.

Nomi di punta

Francesco Borgomeo

A guidare gli imprenditori nel percorso di Vallelunga è stato il presidente di Unindustria Cassino Francesco Borgomeo insieme alla presidente di Unindustria Frosinone Miriam Diurni ed al direttore Massimiliano Ricci. A spiegare gli aspetti tecnici del piano è intervenuto il professor Luigi Ferrigno dell’Università degli studi di Cassino. Sulle strategie di marketing ha indicato la strada il fondatore di Mktg Gianpiero Canestraro.

Gli aspetti finanziari sono stati delineati da Paolo De Gasperi di Deloitte e da Rosario Zoino CFO del Gruppo Prima Sole Components.

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