Sorpresa, Frosinone tra le big per imprese che crescono

 

RAFFAELE CALCABRINA
Ciociaria Oggi

 

 

Segni di ripresa dal mondo dell’ industria. Ma restano luci e ombre. Nel giorno in cui l’ Istat diffonde i numeri sulla crescita dell’ occupazione e sulla diminuzione della disoccupazione, la Ciociaria presenta due situazioni diametralmente opposto. C’ è chi cresce, anzi correre come le cosiddette scale-up, le imprese che nell’ ulti – mo triennio, partendo da almeno dieci occupati, hanno registrato un più 20% per fatturato o numero di occupati. In questo caso il Frusinate è ventesimo in Italia con 11 aziende al pari di Ancona, Genova e Monza, appena davanti a Latina con 10. Al tempo stesso, però, continua l’ emorragia di occupati e di imprese nelle costruzioni dove si fatica ancora. E i numeri pre-crisi sono un miraggio.

 

Il boom

Secondo uno studio del Sole 24 Ore, basato su dati Unioncamere- Infocamere del registro imprese, il grosso delle società che crescono è nelle grandi città: Milano con 109, Napoli con 64, Roma con 59 e Torino con 43. Bene anche altre realtà come Brescia, Modena, Vicenza, Bergamo, Lecce e Catania che sono tutte nella prima colonnadella classifica. Nella seconda colonna, sempre tra i migliori, Frosinone è di poco preceduta da Venezia, con 12, Treviso, Padova e Caserta con 13 e Perugia con 14.

Nove di queste undici società che hanno sede in provincia di Frosinone hanno aumentato il numero di addetti nell’ ultimo triennio per una percentuale dell’ 81,8%.

Nel resto del Lazio va detto che Rieti ha una sola scale-up e Viterbo nessuna. Nella classifica nazionale del maggior incremento in termini percentuali di fatturato nel triennio (anticipata dal Sole 24 ore lunedì 24 luglio), Frosinone è ben rappresentata. Al decimo posto c’ è L’ auto con il 771% e un fatturato da 44 milioni di euro nel 2015. Tra le prime cinquanta è l’ unica azienda del Frusinate a centrare questo traguardo. Leader della graduatoria è Betfair Italia conunfatturato da 89,5 milioni di euro e un più 2.205%. Al secondo posto Michael Kors Italy con 93,9 milioni e 2.180% di variazione nel triennio. Segue poi Manufactures Dior con un incremento del 2,.131 per cento e 163 milioni di euro. Tutte e tre le prime della classe hanno sede a Milano. E infatti è la Lombardia la regione con il maggior numero di scale-up, il 21% del Paese.

La crescita di questeimprese è legata principalmente alla scelta di puntare sull’ innovazio – ne, su nuovi siti produttivi e tecnologie, ma soprattutto su personale specializzato. E sembra proprio questa la ricetta della crescita. Manifatturiero, commercio e costruzioni sono i settori dove si concentra il gran numero di imprese che corrono.

 

Mattone a picco
Al tempo stesso c’ è chi, come la Federlazio, mostra invece le ombre. Ovvero la crisi dell’ edilizia. Dal 2010 la provincia di Frosinone ha perso 6.800 posti di lavoro, passando dai circa 23.600 ai 16.800 del 2016. La contrazione nel periodo è stata del 28,8%.

Solo Latina con il -12,8%hafatto meglio.

Nelle altre Rieti è praticamente dimez zata (-47%), Roma è a meno 31% e Viterbo addirittura a meno 55%. Nel dossier “ Lo stato di salute dell’ edilizia nel Lazio” Federlazio rileva: «il peso e l’ importanza del comparto che, nonostante la crisi e la conseguente riduzione della sua base produttiva, con le sue 72.000 imprese e oltre 130 mila addetti, costituisce il 15% dell’ uni – verso imprenditoriale e il 6% dell’ occupazione totale nella regione Lazio, svolge un’ importante funzione di traino per l’ intera economia e il sistema produttivo».

Per l’ associazione «il settore delle costruzioni mostra segnali di sofferenza molto più accentuati anche rispetto al resto dell’ econo – mia italiana e, purtroppo, una tendenza che non presenta segnali di ripresa, diversamente da altri comparti che, sia pur lentamente, si sono rimessi in moto».

 

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