Cascina Fontana e la sfida lunga due secoli (Nunc est bibendum)

Una storia lunga due secoli. fatta di divisioni e riunificazioni. Nella quale i temi chiave sono Classicità e Tradizionalità. Benvenuti a Cascina Fontana: i veri maestri del Barolo.

Marco Stanzione

Non invitatemi mai a bere...

Andare a ritroso nel tempo mi piace. Scoprire gli aneddoti del passato dei miei interlocutori mi fa sentire parte di una storia, di un vissuto; mi aiuta a capire e valorizzare un gesto, un  sorriso, un sorso. Parafrasando il sommo Doc Emmet Brown, ascoltare storie ed andare a ritroso nel tempo mi aiuta a ragionare “quadrimensionalmente”, mi aiuta a capire chi ho di fronte.

Parlare con Mario Fontana, proprietario e viticoltore di Cascina Fontana, è stato come fare un viaggio nel tempo, in un territorio magico che qualche decennio fa ancora non sapeva di essere tale. Siamo a Monforte D’Alba, nel cuore delle langhe, territorio che ci invidia tutto il mondo… ma decenni fa, nel pieno svolgersi di storie ed intrecci familiari, nasceva una realtà che oggi ha catturato la mia attenzione.

Nel corso di una delle tante serate nel wine bar che fino a qualche mese fa gestivo mi sono trovato ad assaggiare e servire il Dolcetto D’Alba di Cascina Fontana; non ne conoscevo la storia e le qualità ma mi sono fidato dei classici “giusti consigli” dell’amico Gianluca Lo Sapio, titolare della distribuzione Great Gig in The Wine.

Gianluca ama il buon vino, la sua selezione guarda molto il lato umano, viticoltori che amano la terra e la rispettano. Una sera mi disse: “Prendi questo, sap’ fa! Poi mi dici”. Il giorno dopo l’ho chiamato ringraziandolo e pentendomi di non aver preso anche tutto il resto. Ma il sottoscritto guarda sempre il lato positivo delle cose…perché non chiamare direttamente Mario (Fontana, vignaiolo e titolare della cantina) e farci una bella bevu…ehm chiacchierata?

Vino da sei generazioni

Posa la penna Marco, ti conviene registrare che la storia è lunga!”…attacco a registrare , Doc mi presti la DeLorean?

La famiglia Fontana produce vini da sei generazioni, dal 1820. Quasi 200 anni in cui sono successe tante cose ma abbiamo cercato di tramandare nel tempo lezioni di vita e di lavoro che ci hanno permesso di essere ancora qui».

Tra vigneti e botti da due secoli. Nel corso dei quali molto è cambiato nel modo di realizzare il vino. La sintesi di Marco è speciale. «Personalmente ho portato avanti due concetti fondamentali che sembrano voler dire la stessa cosa ma che in realtà esprimono due significati diversi: la classicità e la tradizionalità. Ho cercato di mantenere sempre lo stile classico nel fare viticoltura, ossia il modo in cui il produttore interpreta il proprio vino a seconda dei propri gusti, fattore molto importante soprattutto per quanto riguarda la parte organolettica, ho sempre cercato di produrre vini che non debbano per forza seguire le mode del mercato, rispettando allo stesso tempo la tradizione, ossia il modo di lavorare che mi è stato tramandato da generazioni, il rispetto del territorio, il duro lavoro nei campi e la rigida selezione delle uve migliori».

Il risultato finale è sorprendente. «Zero chimica, fermentazioni spontanee solo con lieviti indigeni. In questo modo siamo riusciti negli anni a tirar fuori prodotti unici ma strettamente tradizionali».

La famiglia si divide

Mario parla con un trasporto non indifferente; quando spiega le sue scelte di vita e quelle professionali hai l’impressione di capirlo profondamente ed è facile poi poterti identificare in lui, uno spirito libero e senza compromessi: «Verso la metà dell’800 l’azienda si divise a causa di visioni diverse che avevano due fratelli, uno mantenne il nome di Cascina Fontana, l’altro con una parte più piccola decise di chiamare la sua nuova azienda Cascina Fontanin, una sorta di diminutivo; io provengo proprio da quest’ultimo ramo della famiglia».

La differenza? «La produzione delle due aziende prosegue in maniera quasi parallela per più di un secolo fino ad arrivare agli anni ’90 del secolo scorso quando a Cascina Fontana restano solo due sorelle anziane che portano avanti l’azienda con molte difficoltà. Su loro richiesta mio nonno rileva le loro proprietà, tra l’altro con una spesa relativamente bassa… all’epoca il fenomeno Barolo ancora non era esploso, di terre ne trovavi a iosa, provateci oggi!».

Insieme ma fuori dallo schema  

Dunque Cascina Fontana e Fontanin di nuovo tutte di una famiglia… ma l’anticonformismo di Mario comincia a farsi strada e la sua di storia inizia proprio in quegli anni: «Mio nonno morì nel 1992 e dopo un paio di anni di lavoro con mio padre, esattamente nel 1994, decisi che quella era la mia ultima vendemmia con lui, volevo iniziare a fare le cose a modo mio. Così lasciai Cascina Fontanin e mi misi in proprio con i terreni di Cascina Fontana: avevo i terreni ma non avevo una lira, ma io sono cresciuto con le canzoni di Vasco Rossi e forse una vita spericolata è sempre quello che ho cercato. Certo era una sfida ma comunque lavoravo la vigna da dieci anni ormai, sentivo di potercela fare».

Servono i soldi per finanziare gli investimenti. «La prima vendemmia nel ’95, ho venduto tutto il mio vino sfuso per iniziare a far cassa e mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto; il Piemonte iniziava a pulsare di vita, grazie al coraggio e alla spinta innovativa di un manipolo di giovani viticoltori (i celeberrimi Barolo Boys), il Barolo e gli altri vini piemontesi iniziarono ad avere una certa rilevanza ed essere esportati in tutto il mondo.”

E ce l’ha fatta Mario, grazie alla sua tenacia è riuscito a creare una realtà che nel fitto panorama vitivinicolo internazionale si è già creata un suo spazio ed una sua credibilità.

Barbera D’Alba

L’azienda produce solo vini rossi classici delle langhe, Dolcetto, Barbera e Nebbiolo. Le parole di Mario hanno fatto crescere l’attesa ed ora è il momento di assaggiarli, nunc est bibendum!

Ero e sono incuriosito particolarmente dal Barbera D’Alba perché è l’unico dei vini di Cascina Fontana che segue un percorso che si allontana un po’ dalla tradizionalità e si avvicina in maniera più decisa al modus operandi di Mario Fontana; infatti dopo la fermentazione, la maturazione avviene in parte in botticelle di legno usate ed in parte in vasche di cemento, la spiccata acidità viene attenuata in questo modo fornendo al vino una eleganza non indifferente.

Annata 2017 si presenta al calice rosso rubino con riflessi violacei, al naso è intenso, spiccano i sentori fruttati di mora, ciliegia e confettura di frutti rossi, in bocca è pieno e corposo, di pronta beva ma estremamente elegante.

Possiamo berlo con antipasti di salumi e formaggi di media stagionatura o con secondi piatti di carne cucinate in maniera non troppo elaborata.

Barolo 2015

Il vino del Piemonte, per i veri appassionati. È il vino e basta. Il Barolo è un mondo a parte, la quintessenza della viticoltura Italiana, un vanto per la nostra nazione in tutto il mondo. Non per questo un vino facile, anzi.

Il Barolo è difficile non amarlo, ma è anche difficile capirlo, non è un vino che si presenta benevolo e col sorriso, è un vino che ti accoglie con diffidenza, che necessita di diversi sorsi ma poi ti vorrà bene per sempre…e viceversa! Il 2015 di Cascina Fontana è un prodotto unico nel suo genere, prodotto con le migliori selezioni di tre cru, tre fermentazioni diverse, poi l’assemblaggio, due annidi affinamento in botte e  12 mesi in vasche di cemento.

Il risultato è sorprendente, al calice si presenta rosso granato, limpido e consistente; al naso spiccano note balsamiche, tabacco, cuoio, ma anche sentori floreali e frutta matura. In bocca è uno spettacolo, ruvido e arcigno. Ma poi si apre e diventa corposo, ampio, elegante, tannini decisi ed una notevole persistenza.

Un vino che io consiglio di bere senza abbinamento alcuno… Si, avete letto bene, dovete prendere una bottiglia, farla respirare un po’, chiamare qualche amico e gustarla per il semplice fatto di condividerla. Potrei stare qui ad elencarvi primi piatti complessi, carni, arrosti…ma berla senza mangiare aiuta a capire bene cosa stiamo bevendo, un vino che si evolve sorso dopo sorso, chapeau!

La colonna sonora

Conoscere Mario Fontana è stato un piacere assoluto, un viticoltore che sa il fatto suo. Una persona gentile e a modo ma che con i vini non scherza: si ascoltano tutte le campane e ci si evolve sempre ma poi alla fine il vino rispecchierà sempre la sua personalità e, ovviamente, il territorio. Cascina Fontana ha 200 anni di storia, un nome affermato ed una sua clientela ma credo fermamente che per loro il meglio debba ancora venire.

Io ve lo scrivo qui, Cascina Fontana farà ancora molta strada, e questa frase andrò sicuramente a ripescarla tra qualche anno e mi darò ragione da solo. 

Consiglio di degustare in vini di Cascina Fontana con la colonna sonora della vita di Mario, dunque Vasco Rossi e “Vita Spericolata”.