Serve un impulso in Giunta: dateci l’assessorato. O si va a casa

Due consiglieri di maggioranza reclamano un posto in Giunta con il sindaco di Castelforte. Senza di loro la maggioranza finisce in bilico. Che ora deve decidere se cedere (e finire in ostaggio). O resistere.

Tornano ad agitarsi le acque all’interno della maggioranza che sostiene dal giugno 2016 il sindaco di Castelforte Giancarlo Cardillo. Al punto da mettere in pericolo il futuro della consiliatura del centro aurunco, il più meridionale del Lazio e della provincia di Latina.

Una componente della coalizione di “Castelforte futura” reclama un posto in Giunta.

A volere l’assessorato sono  i consiglieri comunali Antonio Rosato ed Americo D’Aprano. Che si definiscono «i fondatori del gruppo consiliare “Castelforte popolare” ».

La loro richiesta è stata affidata ad una lettera inviata al sindaco Cardillo ed al loro capogruppo.

 

Serve maggiore impulso: eccoci

Rosato e D’Aprano fanno un ragionamento temporale ma anche politico.

«Considerato che è già trascorsa metà consiliatura e consci della necessità di dare un maggiore impulso all’attività amministrativa dell’esecutivo, comunicano l’esigenza di esprimere un proprio rappresentante nella Giunta Municipale».

E che fanno? Indicano anche il loro designato: uno dei tanti delegati esterni della Giunta Cardillo, Antonio Testa.

Con quali obiettivi? «Porre in essere, in modo più incisivo e diretto, anche le legittime istanze dei propri elettori, il tutto nello spirito di una proficua collaborazione».

Insomma un documento ricco di contraddizioni di natura dialettica e politica. Alla stessa stregua di quello inoltrato al sindaco lo scorso luglio, all’indomani del passaggio all’opposizione del consigliere Michele Saltarelli (ora approdato alla nuova Lega).

Quella volta Antonio Rosato ed Americo D’Aprano inviarono una lettera in cui scrivevano tutto ed il suo contrario al sindaco di Castelforte Giancarlo Cardillo, al presidente del consiglio comunale Alessandro Ciorra, al capogruppo di maggioranza di “Castelforte futuraGiuseppe Rosato ed alla segretaria comunale Antonietta Di Massa.

 

La lettera estiva

In piena estate Rosato e D’Aprano affermavano che… «Nel pieno rispetto dello Statuto e dei regolamenti comunali» hanno costituito un gruppo consiliare di maggioranza denominato “Castelforte popolare“.

E pur riservandosi “autonomia decisionale“, vuole rimanere a sostegno “ del programma elettorale e del contratto (termine ormai di voga anche a Castelforte) stipulato con gli elettori alle amministrative del 2016»“.

All’epoca, questa iniziativa venne classificata dagli osservatori come uno modo poco elegante di “alzare il prezzo” . Quasi il prologo di un’operazione con cui tentare di staccare la spina all’amministrazione vincitrice delle ultime elezioni amministrative.

«Neanche per idea – controbatterono i “fondatori” di “Castelforte popolare” – è soltanto l’avvio di confronto interno, un contributo per la risoluzione dei tanti problemi che affliggono Castelforte».

I notisti più maliziosi ipotizzarono, a ragione, che l’istanza della componente fosse finalizzata ad ottenere un “posto al sole” per mettere sotto pressione, in caso di diniego, lo stesso sindaco Cardillo.

 

Allo scoperto ma poco eleganti

Anche il primo cittadino provò a spegnere pericolosi focolai interni: c’era da superare il 31 luglio le insidiosissime Forche Caudine dell’approvazione in Consiglio Comunale della salvaguardia degli equilibri di Bilancio. Così, preferì dire che i due consiglieri comunali «non mi hanno chiesto niente….».

Ora Antonio Capraro e Americo D’Aprano sono usciti allo scoperto e hanno chiesto di poter contare in Giunta.

L’hanno scritto in maniera poco elegante mettendo, in cattiva luce l’operato sin qui svolto dalla Giunta in carica: siamo al giro di boa e, pertanto, l’amministrazione comunale ha bisogno di un rilancio. Come se il bilancio dell’attività sin qui svolta fosse in rosso.

La contraddizione più palese è riscontrabile nel documento quando si chiede di operare in massima collaborazione da una parte e di tutelare “le legittime istanze dei propri elettori” dall’altra.

Ma gli elettori di chi? Della maggioranza o di quelli personali dei consiglieri Rosato e D’Aprano?

 

Il percorso stretto

Il sindaco di Castelforte tatticamente sa di non poter sbagliare una mossa in questo momento: i numeri a sua disposizione sono risicatissimi e mancano ancora 26 mesi alla conclusione del mandato amministrativo. Troppi.

Martedì sera c’è stata una riunione di maggioranza per cominciare a preparare il consiglio comunale di fine mese. Sarà una seduta tecnica: la ratifica del sorteggio Prefettizio del nuovo revisore dei conti. Ma avrà tutti i crismi per verificare la stabilità della maggioranza.

Il capo dell’amministrazione castelfortese sa di trovarsi, politicamente, tra l’incudine ed il martello. Se rispondesse si alla proposta di “Castelforte popolare” perderebbe improvvisamente il suo potere di legge di nominare gli assessori che vuole, di conferirgli le deleghe che ritiene opportuno.

In caso contrario, diventerebbe ostaggio non solo di Rosato e D’Aprano ma anche degli altri esponenti della maggioranza. Che in qualsiasi momento della maggioranza potrebbero minacciare di staccargli la spina.

 

Non sono previsti rimpasti

Giancarlo Cardillo nella sua storia politica ha seguito qualche lezione ai corsi di formazione del defunto Pci alle Frattochie. Per questo è apparso pragmatico quando, interrogato sull’esistenza di questo nuovo documento, ha subito glissato la richiesta avanzata dalla scissione del suo atomo: “Nessun rimpasto è previsto al momento. Il prossimo ci sarà nel 2020…“.

Per intenderci a pochi mesi dal programmatico voto amministrativo dell’anno successivo.

 

Le reazioni interne

Anche Forza Italia di Castelforte censura il doppiogiochismo di Antonio Rosato ed Americo D’Aprano, accusati quest’estate, dopo il primo documento, di aver definito il coordinatore comunale azzurro “il figlio d’arte Alessio Fusco“. Papà Pasquale è stato più volte sindaco e ora, grazie agli ottimi rapporti personali con il senatore e segretario regionale di Forza Italia Claudio Fazzone, è stato nominato dirigente a tempo determinato del settore ambiente al comune di Gaeta, un “novello Nostradamus”.

«I fatti ci hanno dato ragione – ha osservato Fusco junior – Il sindaco Cardillo ha ricevuto una precisa richiesta per iscritto nella quale il gruppo consiliare “Castelforte Popalare” chiede di voler essere rappresentato in giunta da Antonio Testa (anche sul nome evidentemente non ci eravamo sbagliati). Alla luce di questa richiesta ci chiediamo allora se il sindaco tirerà a campare, cosa anche questa largamente da noi preannunciata, togliendo la fiducia ad uno dei suoi due assessori, Tucciarone oppure Orlandi, per assecondare la richiesta, oppure se deciderà di andare avanti con l’attuale esecutivo pur sapendo di potersi presentare al prossimo consiglio senza la maggioranza dei consiglieri».

 

I numeri

Dopo la fuoriuscita dalla maggioranza del neo consigliere leghista Saltarelli, un ipotetico passaggio all’opposizione dei due esponenti del neo gruppo consiliare porterebbe al termine l’esperienza del sindaco Cardillo.

La sua graniticità politica viene messa in dubbio da Forza Italia.

«Di certo non esiste più alcuna compattezza all’interno della maggioranza, o meglio dell’ex maggioranza Cardillo.

Ci auguriamo che il sindaco faccia un esame di coscienza. E poi presenti le dimissioni. Altrimenti dovrà sottostare a tutte le richieste di “Castelforte Popolare” che è conscio di essere decisivo per le sorti dell’amministrazione.

Il nome di Alessio Fusco da mesi circola come un possibile pretendente alla carica di sindaco alle prossime elezioni. Prosegue dicendo: Come volevasi dimostrare l’arte della politica non è mutata nel tempo ed il nuovo gruppo consiliare ha subito avanzato la propria legittima richiesta.

Legittima per chi conosce la politica meno per chi vorrebbe apparire come estraneo ad essa. Ed invece si dimostra a proprio agio in quella che è stata sempre riconosciuta come l’arte del compromesso».

Ci sarà un compromesso questa volta?

SF/RedG