Quando c’era Giulio Andreotti

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Nessuno parla più della Vertenza Frusinate, ma quelle 352 persone sono da più di un mese senza ammortizzatori sociali. Nessuno parla più dell’emergenza occupazionale della provincia. Ma per caso ci sono stati investimenti a raffica delle multinazionali e insediamenti di grandi fabbriche? No, non è successo niente. Perché allora non parla più nessuno?

I lavoratori saranno sfiniti e non avranno più parole. La rassegnazione sta ormai pervadendo il territorio.

Tutto questo accade dopo che per decenni la Ciociaria è stata centrale nel dibattito politico.
 Il 12 novembre 1989 sul periodico Epoca (a firma di Jacopo Loredan) fu pubblicato un articolo dal titolo emblematico: “Sistema Ciociaria”. Con un incipit micidiale: “Prospera da quarant’anni, sessanta chilometri a sud di Roma, un sistema di potere ferreo e felpato. A prima vista potrebbe sembrare periferico: coinvolge direttamente mezzo milione di persone appena, e cioè gli abitanti della provincia di Frosinone, ovvero la Ciociaria, terra poco conosciuta nel resto d’Italia, non fosse per gli attori Marcello Mastroianni e Nino Manfredi, che vi sono nati. Ma per quanto piccola e poco conosciuta, la Ciociaria ha un peso specifico incomparabile: è la solida retrovia del sistema che da quarant’anni governa l’Italia. E’ chiamiamolo così, il Sistema ciociaro di Giulio Andreotti, presidente del consiglio, leader vincente della Dc”.


Si possono avere giudizi diversi sulla figura e sul ruolo politico di Giulio Andreotti, ma in quegli anni la provincia di Frosinone era al centro del dibattito politico. Oggi? Oggi le fabbriche non ci sono più, la disoccupazione è alle stelle, i giovani se ne vanno. Si arriva agli altari della cronaca nazionale soltanto per l’inquinamento record. L’unica cosa positiva è rappresentata dalla favola del Frosinone calcio, ma lì il merito è soltanto di Maurizio Stirpe.

Per il resto, zero. La politica è cambiata, su questo non ci sono dubbi. Ma su cinquecentomila abitanti, quanti conoscono i nomi dei politici locali attuali? Una riflessione è urgente.