C’eravamo tanto amati: in lista va Ranaldi, non Di Rollo

L'accordo per portare all'unità le due sensibilità del Pd a Cassino è saltato. Barbara Di Rollo rinuncia alle Provinciali del 22 dicembre. In lista resta Ranaldi. Il rischio è che salti il Consigliere a Cassino. Eppure la sintonia tra i due fronti c'è. Questioni di principio. E rapporti umano troppo lacerati

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

L’accordo era stato raggiunto mercoledì: a Frosinone con la benedizione della Componente. Doveva essere ufficializzato giovedì sera nel corso di una riunione di maggioranza. Ma la presidente del Consiglio Comunale di Cassino Barbara Di Rollo arrivata a poche ore dall’annuncio ha detto di non saperne niente.

Niente della sintonia recuperata dopo mesi di lavoro diplomatico messo in campo per lei dalla leader della componente Pensare Democratico Sara Battisti, dal sindaco Enzo Salera, dal Segretario Provinciale Luca Fantini. Una sintonia perduta nei due anni precedenti: visioni differenti tra il sindaco e la sua Presidente d’Aula, sul piano politico e non amministrativo. Tradotto? Barbara Di Rollo alle Provinciali ed alle Regionali ha votato i candidati della sua area e non quelli che avrebbe voluto il sindaco, ma sul piano amministrativo non ha mai fatto mancare il suo voto alla maggioranza della quale ha sempre fatto parte lealmente.

L’accordo saltato

Gino Ranaldi e Barbara Di Rollo

Perché Barbara Di Rollo arrivata a giovedì ha detto di non sapere dell’accordo che riportava unità tra le due sensibilità del partito Democratico a Cassino? La verità sta nelle sfumature: questione di dettagli. Che per essere compresi vanno letti mettendo da parte la politica ed esaminati solo sul piano umano.

Ad aiutare a superare le divisioni (quelle politiche) è stato il Congresso Regionale dei mesi scorsi: ha mandato in soffitta le vecchie contrapposizioni, in Ciociaria ed in tutto il Lazio. Ha costruito un nuovo equilibrio e recuperato l’unità. Messo a terra su Cassino quel nuovo equilibrio significa appoggio unitario ad Enzo Salera alle elezioni Comunali 2024 ed un segnale di riconciliazione del sindaco verso Barbara Di Rollo. Qui comincia la partita a scacchi.

La prova della ritrovata unità sta nel fatto che Enzo Salera e la sua maggioranza rinuncino al loro consigliere Provinciale Gino Ranaldi e concentrino i loro voti su Barbara Di Rollo che si sarebbe candidata alle votazioni del 22 dicembre. Approvato.

Ma anche il fronte di Enzo Salera chiede a questo punto un gesto di buona volontà a Barbara Di Rollo: va ristorato il capogruppo Gino Ranaldi che rinuncia al seggio in Provincia. La soluzione sono le dimissioni della Presidente che assume il nuovo ruolo in Provincia. Diventa una staffetta anche se non c’era intenzione di fare scambi ma va bene lo stesso. Mercoledì c’è una telefonata del presidente Pd del Lazio Francesco De Angelis al sindaco di Cassino: il semaforo è verde.

Dettagli di sostanza

Luca Fantini con Sara Battisti

Restano i dettagli. In genere sono gli sherpa ad occuparsi di queste sfumature. Invece i dettagli questa volta hanno fatto saltare l’intesa. Barbara Di Rollo chiede di dimettersi dopo la sua elezione in Provincia. Dall’altra parte la prendono come un segnale di sfiducia. Lei allora propone una lettera di dimissioni in bianco messa nelle mani del sindaco e da protocollare dopo l’elezione: se i franchi tiratori dovessero farle mancare il target salterebbe tutto.

Accade allora che una parte della maggioranza si irrigidisce. Rimprovera a Barbara Di Rollo il mancato golpe dell’estate scorsa quando andò ad un pranzo nella località Foresta di Cervaro insieme all’opposizione di centrodestra e prima del caffè ipotizzò una candidatura alternativa a quella del sindaco Salera. Magari l’assessore Luigi Maccaro. Che subito prende le distanze e fiutando la trappola non va a quel pranzo.

Barbara Di Rollo nelle settimane successive lascerà capire che quel pranzo sia stato un’ingenuità in buona fede: pensava fosse un pranzo tra amici e non una riunione politica. Finita sui giornali prima ancora di avere digerito il caffè. Certo è che la sua componente Pensare Democratico ne era del tutto all’oscuro, non era coinvolta, non aveva approvato, non aveva condiviso. Un’iniziativa personale di Barbara Di Rollo. Arrivata dopo mesi di esasperante tensione, la prospettiva di sfiduciarla, i mancati auguri del sindaco quando lei diventa Consigliere regionale in seguito alle dimissioni di Mauro Buschini. Fine dell’aspetto politico: siamo in quello personale: senza questo non si comprende il tutto.

In mezzo al pantano

(Foto © AG IchnusaPapers)

La situazione si ferma lì. Oggi la presentazione delle candidature alla Provincia. Barbara Di Rollo non è in lista e c’è Gino Ranaldi. Il che impone alcune considerazioni.

Non è il risultato di un braccio di ferro. Ma di una sciocca questione di principio. Perché in politica la grammatica mette al primo posto la sostanza ed il bene collettivo, solo agli ultimi posti colloca il principio e l’orgoglio personale. Vale per entrambi i protagonisti.

Il tutto diventa ancora meno comprensibile dal momento che la mancata intesa non fa saltare alcun ponte e non mina alcun rapporto politico: la sintonia tra Enzo Salera, Sara Battisti, Luca Fantini è un dato di fatto. Non inquina le relazioni in vista delle Comunali. Non quelle con la componente, certamente quelle con Barbara Di Rollo. Che in mattinata ha annunciato di rinunciare alla candidatura ed ha bacchettato la maggioranza – di cui lei ufficialmente fa parte – per il “mancato spirito unitario“.

Con ogni probabilità avrà la conseguenza di lasciare Cassino senza un Consigliere provinciale. Perché Gino Ranaldi: ufficialmente può contare su 16 voti ponderati (non lo voteranno i due Consiglieri di Demos in quanto sosterranno il candidato espresso dal loro Partito ed appare evidente che Barbara Di Rollo non darà la sua preferenza a Gino Ranaldi). Non sono però sufficienti a raggiungere l’elezione senza il sostegno di altri comuni. 

Senza spirito unitario

Barbara Di Rollo con Sara Battisti

La sintonia con lei è saltata in maniera definitiva. Basta leggere il comunicato diramato nelle ore scorse dalla presidente del Consiglio per capire che le Provinciali segnano un punto di non ritorno. 

Spiega la presidente del Consiglio: “Con rammarico, ho dovuto constatare un mancato spirito unitario sull’eventuale lavoro che, da consigliera provinciale, avrei potuto svolgere a favore del territorio e sugli impegni amministrativi futuri in consiglio comunale. Sono sempre stata, com’è noto, una persona leale e trasparente. Valori che cerco quotidianamente di trasmettere ai miei figli. Non rientrano nella mia visione compromessi, peraltro evidentemente al ribasso“. 

Poi la Di Rollo volge uno sguardo al 2024 e senza mai nominare Enzo Salera e la maggioranza di centrosinistra, spiega che nelle imminenti festività natalizie farà “un momento di ampia riflessione per quanto accaduto. Lo ritengo – dice – un momento indispensabile per comprendere al meglio le più proficue strategie da mettere in campo in vista del voto amministrativo del 2024, dove si dovrà lavorare per offrire le migliori risposte ai bisogni sempre più crescenti delle cittadine e dei cittadini“.

Strategie da mettere in campo insieme a chi? Contro chi? Al momento l’avversario naturale di Barbara Di Rollo dovrebbe essere il centrodestra in quanto resta saldamente nel Pd e in maggioranza. Anche se appare difficile, dopo quanto accaduto, trovare una nuova intesa con la maggioranza e tutto fa presagire che Barbara Di Rollo non sarà più al fianco di Enzo Salera.