Istruzioni per evitare la crisi sul turismo sostenibile in Ciociaria

Confimprese e Camera di Commercio affrontano il tema ed un operatore del settore ne declina criticità e possibili soluzioni

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Il periodo delle grandi riflessioni per uscire dal solco della crisi è cominciato. In Regione Lazio nel pomeriggio il presidente del Consorzio Industriale Francesco De Angelis ha declinato i numeri di una Ciociaria che resiste ed il Consigliere Sara Battisti li ha messi in colonna per sviluppare la sua equazione con la quale evitare la desertificazione per le nostre aree industriali. (Leggi qui: La grande sfida per rilanciare l’industria in Ciociaria).

Appena qualche ora prima, il sindaco di Anagni Daniele Natalia aveva incontrato Regione ed industriali, reclamando l’avvio dei lavori per il nuovo depuratore. Atteso solo da mezzo secolo. (Leggi qui: La via di Natalia per l’ambientalismo consapevole).

Tra due settimane il presidente della provincia di Frosinone Luca Di Stefano riunirà la sessione preliminare che ci porterà agli Stati Generali del territorio. E nel mezzo, giovedì 14 settembre Confimprese Frosinone e la Camera di Commercio si riuniranno a conclave per parlare de “La Ciociaria verso un turismo sostenibile”.

La burocrazia che toglie il respiro

E’ l’eccesso di burocrazia che qui fa più danni che altrove. Ma ci sono danni ancora più grandi. La chiamano “Mossa Kansas City”: tu distrai la ignara vittima con una storia brutta e la freddi quando è catturata ed avvinta dal racconto, tanto rapita da non vedere la canna della pistola alla tempia.

Quelli all’industria sono danni che alla provincia di Frosinone non possono e non devono sfuggire ma le soluzioni ad essi devono essere larghe altrimenti altri danni sfuggiranno. Questa è una terra che affida le sue opportunità di ricchezza e sviluppo anche al turismo e da tempo il turismo è in predicato di mutare in sostenibile. Lo sostiene Pietro Di Alessandri, operatore ciociaro e uomo del fare che ha messo le sue skill a servizio di un’idea di turismo etico grandiosa e condivisa.

Il vescovo ispiratore del nuovo corso

Un’idea solida ed eterea al tempo stesso, che vede nel vescovo Ambrogio Spreafico la figura di riferimento in quanto ad ispirazione. Il titolare della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino ed in persona episcopi di Anagni-Alatri, ha messo da tempo l’uomo ed i suoi bisogni al centro. Di cosa? Della trama delle attività che servono una terra nella misura in cui sono a servizio della preservazione della bellezza, dell’uomo prima ancora che della terra in cui egli dipana le sue attività.

Di Alessandri è Sales and Marketing manager di uno spot di eccellenza della Ciociaria, il Monastero di Sant’Erasmo di Veroli. Uno dei tanti spin off vincenti della Coop Diaconia Ente gestore della Diocesi oggi gestito dalla cooperativa Agricola Monte Nebo. Le sue chiavi di volta sono turismo e agricoltura e il target è un benessere spirituale prima ancora che empirico.

Il sunto è che la Diocesi si è fatta carico di rilanciare una “economia buona” e che la terra che vede dispiegarsi questa missione deve mettere a sistema ciò che per adesso è affidato alle felici intuizioni di singoli e vocati organismi.

Da Veroli a Ceccano, gli spot buoni ciociari

La fattoria didattica di Ceccano

Come a Ceccano, dove si è provveduto a recuperare un immobile ed un terreno abbandonati per trasformarli in una fattoria didattica. Lì ci sono un centro diurno per disabili ed un campetto sportivo. Sono gli spot veri da cui si dipana l’azione in purezza per preservare la più grande delle bellezze. Quella dell’uomo che opera e cresce in una società sana e che non cede al degrado che a Caivano si è fatto recentemente orrore.

Di Alessandri ha idee chiare ed una road map per arrivare a battere quel che l’ombra del Cigno Nero ha coperto anche in altri ambiti. E lo ha detto rispondendo ad alcune domande.

Lo sviluppo industriale della Provincia di Frosinone è una priorità. Ma ce ne sono altre che forse non vengono prese in debita considerazione?

La “rivoluzione industriare” della Cassa del Mezzogiorno sul nostro territorio ha significato uno sconvolgimento (una rivoluzione appunto) radicale della società, del modo di intendere lavoro e impresa nel nostro territorio. Ha permesso alla mia generazione di poter studiare, viaggiare, confrontarsi con nuove realtà, insomma di aprirsi al mondo. Tutto questo ha avuto un prezzo, con varie sfaccettature, una delle quali è aver messo da parte chi siamo e da dove veniamo, aver spesso deturpato la nostra terra, facendoci dimenticare di quanta straordinaria bellezza ci circonda.

La priorità è rimettere le persone al centro ed il turismo sostenibile è un ottima strada. Sarebbe auspicabile costruire un sistema industriale competitivo che abbia una forte responsabilità sociale, che sia innovativo e che infonda questa innovazione a beneficio di tutti.

Programmare una nuova economia di scala provinciale con il turismo sostenibile è importante? E quanto?
Turismo a la carte in Ciociaria

Come quella “rivoluzione industriale” è stata il frutto di scelte, ed azioni conseguenti, oggi serve mettere sul tappeto una visione economica di turismo basata sulla sostenibilità ambientale e delle comunità. Oggi in molti ambiti non si valuta più solo il ROI (return of investment) ma il SROI (Social return of investment) ovvero pesare il valore extra-finanziario di un intervento al netto delle risorse investite e di ciò che sarebbe avvenuto anche in assenza dell’intervento.

E’ importantissimo, secondo il mio punto di vista, considerare il turismo sostenibile come una delle colonne del nuovo assetto economico della nostra provincia, il massimo sarebbe pensare ad uno sviluppo coordinato del Lazio Sud, ma sono abituato ad andare per step.

Quanto è cambiato il modo di fare turismo negli ultimi anni e in cosa è cambiato il mercato di settore?

I nuovi trend di mercato hanno aperto straordinarie potenzialità per la provincia di Frosinone. Abbiamo conservato un’autenticità ed un ritmo lento che molti luoghi del nostro Paese più “patinati” (Toscana o Umbria solo per fare gli esempi più facili) hanno perduto in grossa parte. Lo indica il travel prediction di booking.com.

Non ci sono abbiamo ancora i dati 2023, ma dal mio modestissimo punto di osservazione del Monastero di Sant’Erasmo a Veroli posso dire che effettivamente sono in match con il pubblico. Indica che le prime 2 motivazioni di viaggio nel 2023 sono le “vacanze nostalgiche” in cui “tornare indietro nel tempo” (natura, turismo lento). “Attenzione alla comunità locale” ed un viaggiatore su 3 desidera “scoprire perle nascoste”. C’è poi una crescente consapevolezza dell’impatto ambientale del turismo di massa. I viaggiatori riservano grande attenzione all’ecosostenibilità dei loro viaggi. Cercando modi per ridurre l’impatto negativo sull’ambiente e sulle comunità locali durante gli spostamenti e le permanenze. Tutto ciò è un’autostrada davanti a noi.

Stiamo parlando di una rivoluzione di sistema già in atto o di un fenomeno agli esordi? E’ lei che è pioniere o sono gli altri che sono in ritardo?
Foto © Imagoeconomica / Carlo Lannutti

Il turismo è una rivoluzione continua, anticipa tanti fenomeni economici e sociali. Certamente il Covid ha accelerato bisogni latenti. Noi al Monastero di Sant’Erasmo abbiamo colto l’opportunità del Covid per fermarci, tracciare la nostra rotta, rinnovare la nostra missione nella “Tutela del Creato” facendo un analisi profonda di chi siamo, di dove vogliamo arrivare, in che scenario competitivo ci muoviamo per poi mettere sul tappeto tutte quelle azioni per giungere dove ci eravamo prefissati guardando ai prossimi 5-10 anni.

Abbiamo puntato molto sulle tariffe dinamiche e sul revenue management, sulla digitalizzazione dei processi, riduzione degli sprechi, basso impatto ambientale e domotica. Ci aggiorniamo, ci confrontiamo continuamente tra noi e con gli altri e riteniamo sia fondamentale il lavoro di squadra.

Stiamo avendo buoni risultati sui soggiorni legati alla formazione, sulle esperienze turistiche come, ad esempio, le Passeggiate Poetiche o il Forest bathing, sul business travel e sul Workation (lavoro e vacanza). E’ una modalità di viaggio che fa conoscere la nostra terra arricchendo, al contempo, umanamente ed economicamente le comunità locali. Il nostro claim è “Da 1400 anni fuori dal tempo”. Siamo orgogliosi della nostra storia, ma coscienti che dobbiamo vivere il nostro tempo.

Il modello turistico in Ciociaria: cosa va e cosa non va secondo lei?

La Regione Lazio ha istituito le DMO con dei cluster e degli ambiti territoriali definiti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare, soprattutto sulla formazione dei partner privati come delle istituzioni pubbliche aderenti alle Destination Management Organizzation. Ci sono realtà sul nostro territorio che offrono servizi turistici innovativi, ad alto contenuto tecnologico che vanno sostenute e coordinate con il tessuto produttivo in ambito turistico. La collaborazione tra gli attori economici ed istituzionali è fondamentale se vogliamo trasformare la provincia di Frosinone da luogo a destinazione. Come dico da tempo dobbiamo “parlare con una voce sola”, ci sono segnali in questo senso. Ma dobbiamo investire per aumentare il nostro appeal e far crescere la permanenza media sul nostro territorio.

Il Frosinone Calcio potrebbe rappresentare una grande spinta per tutto questo. Tutto va poi coordinato e supportato da azioni concrete con scelte di lungo periodo e non azioni spot. Sulle manifestazioni, ad esempio, i Comuni puntano molte risorse. Tuttavia spesso rappresentano un faro acceso per un periodo limitato durante l’arco dell’anno sulle nostre meraviglie con flussi enormi di persone.

Ma una volta finita la festa? Conoscono il profilo di chi ha partecipato (provenienza, genere, età, ecc)? Siamo certi che il tessuto economico ne abbia concretamente beneficiato? A che prezzo per i residenti? Io credo che gli eventi dovrebbero essere un elemento incardinato nella strategia di promozione e non l’elemento.

Servizi o prezzi, l’antico dilemma, e in mezzo il caso Albania. E’ un caso gonfiato?

Il mercato, incluso quello turistico, è regolato da domanda e offerta. Chi abbassa i prezzi vince nel breve periodo, ma sul lungo rischia il crollo della domanda ove l’offerta non venga adeguatamente qualificata. Oggi l’Albania offre spiagge stupende a prezzi imbattibili, ma se fra qualche anno non avrà qualificato la propria offerta, lascerà il passo ad un’altra meta con spiagge stupende a costi bassi.

Infrastrutture turistiche e timing: quanti e quali step, e quale direzione per rimetterci in pari?
Cassino e Montecassino Foto © Roberto Vettese

La mancanza della banda ultralarga su gran parte del nostro territorio è un ritardo competitivo. Ritardo che pesa come un macigno sul tutto il sistema economico territoriale, turismo compreso. Visto che si parla di nuova industrializzazione potremmo porre le condizioni per un distretto di sviluppo delle tecnologie per il turismo. Sempre più viaggiatori vorrebbero provare prima, con la realtà aumentata o alla realtà virtuale, una destinazione. Una stazione ad alta velocità (come doveva/dovrebbe essere Ferentino) sarebbe un moltiplicatore straordinario per il nostro territorio, che ci permetterebbe di fare un balzo competitivo enorme. Siamo la terra che ha attraversato San Benedetto, non fermiamoci al mero cammino. Costruiamo un sistema turistico-culturale sulla spinta propulsiva del suo messaggio.

Faccia un appello a chi ha le prerogative politiche per raccoglierlo: cosa va fatto davvero per il turismo sostenibile?

Vanno messe al centro le persone, le tradizioni, le comunità. La “materia prima” (per mutuare un termine di ambito industriale) non manca. Viviamo in luogo meraviglioso con una storia gloriosa, dobbiamo essere coscienti che la valorizzazione del patrimonio in ambito turistico e culturale è un asset che può portare benessere non solo economico. Può far tornare i nostri piccoli centri a vivere un nuovo boom come quello dell’industrializzazione di 50 anni fa, forse meno esplosivo, ma finalmente sostenibile e saldo. Non dobbiamo avere paura, possiamo essere gli artefici di una nuova “rivoluzione industriale del turismo sostenibile”.