Conte e Bianchi a Frosinone: «No al voto disgiunto»

In giro per il Capoluogo ciociaro con Giuseppe Conte e Donatella Bianchi a tre giorni dalle Elezioni Regionali 2023. Il presidente del M5S non le manda a dire: «Non abbiamo accettato l'accozzaglia, il giorno dopo si governa». La doppia proposta della candidata presidente: superbonus e reddito di cittadinanza in Regione. Era già stata all'ex discarica di via Le Lame: «Un affronto all'umanità, serve impiantistica innovativa»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Prima la tappa alla palazzina efficientata con il superbonus 110%. Poi la visita privata alla Cittadella Cielo, la comunità di accoglienza di Nuovi Orizzonti. Infine tra la gente lungo Corso della Repubblica per concludere in un locale del centro storico. Con un appello generale: «No al voto disgiunto».  Il capo politico del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte è tornato a Frosinone.

C’era stato poche settimane prima delle Comunali di otto mesi fa. Ora la nuova tappa per le Elezioni Regionali del Lazio, al fianco della candidata presidente Donatella Bianchi. Con loro, tra gli altri, le frusinati Ilaria Fontana ed Enrica Segneri: l’una rieletta deputata, dopo l’esperienza da sottosegretaria alla Transizione Ecologica, e l’altra candidata consigliera regionale, dopo il mandato da parlamentare.

Viste le scorse Elezioni Politiche, la domanda è secca: il M5S punta a riprendere più voti del Pd nelle province? «Sono molto umile di fronte ai cittadini – ha risposto Conte -. Devono scegliere e non ho la palla di vetro. Non sono come quei politici che dicono che vinceranno e sbancheranno. Abbiamo un progetto serio e inizio a constatare che i cittadini sono stanchi di promesse e vogliono la garanzia del rispetto degli impegni presi. Noi questo lo abbiamo garantito». (Leggi qui I big fanno tappa a Frosinone: è decisiva).

Giuseppe Conte e l’inquilina

Giuseppe Conte e Donatella Bianchi al punto stampa di Frosinone

Conte e Bianchi hanno messo tanta carne al fuoco a Frosinone. Hanno voluto incontrare la stampa nel cantiere di un condominio di via Cicerone riqualificato grazie alle agevolazioni fiscali sugli interventi di efficientamento energetico. Un trampolino di lancio non di una singola bensì una doppia proposta: superbonus e reddito di cittadinanza, due capisaldi dei Cinque Stelle, anche in Regione.

Conte, chiamato in causa, ha spiegato perché i Cinque Stelle non stanno con il Pd a queste elezioni regionali. «Potevamo partecipare a un’accozzaglia, con un programma assolutamente indeterminato e generico pur di fare questo cartello elettorale. Ma noi non abbiamo accettato, perché per noi il problema non è soltanto presentare un manifesto elettorale ma governare il giorno dopo per raggiungere gli obiettivi».

Il presidente del M5S, prendendo un caffè in uno di quegli appartamenti, ha raccontato che i vantaggi glieli ha indicati tutti una condomina: «il superbonus è vantaggioso, il palazzo è coibentato, ci sveglia con tre gradi in più e risparmiamo in bolletta». Il blocco dei crediti fiscali, però, sta rallentando i cantieri. «Bisogna sbloccare crediti fiscali incagliati, consentire che si prosegua con questo programma, che tra l’altro sta diventando d’attualità in Europa».

Bianchi: «Senza Reddito, c’è la Caritas»

Donatella Bianchi (Foto: Carlo Lannutti © Imagoeconomica)

Donatella Bianchi vorrebbe allora farne uno regionale, così come per il reddito di cittadinanza in via di taglio a livello nazionale. «Nel Lazio sono oltre 350 mila i percettori che verranno lasciati soli e tra pochi mesi avranno soltanto la Caritas e la disperazione – ha dichiarato la candidata alla presidenza della Regione -. Un sostegno di fiducia e speranza, proponendo di introdurre un reddito regionale, grazie a un fondo europeo che ci consentirà di tendere la mano a chi non ha la colpa di essere rimasto indietro, essere povero e non avere un lavoro».  

La candidata Bianchi aveva girato la provincia venti giorni fa, passando anche per l’ex discarica di via Le Lame: la montagna di rifiuti nella zona industriale di Frosinone. «Credo che sia un affronto all’umanità, perché quella discarica continua a produrre percolato che va nell’acqua, entra in falda, avvelena le persone e minaccia la salute della cittadinanza».

A seguire lei e Conte si sono diretti verso la Cittadella Cielo fondata da Chiara Amirante: per ascoltare le storie degli ospiti della comunità di accoglienza e recupero. In conclusione il consueto bagno di folla dell’ex Premier in centro.  

Alle Elezioni Politiche 2022 il Movimento 5 Stelle aveva raccolto più consensi del Partito Democratico in tutto il Basso Lazio. Le Regionali hanno via via assunto una connotazione fortemente politica: della serie che, al netto degli indecisi, potrebbe essere anche un voto contro o a favore del Governo Meloni. Le Province, soprattutto quelle di Frosinone e Latina, potrebbero essere decisive nella sfida con gli altri due principali candidati alla Presidenza: Alessio D’Amato (Centrosinistra) e Francesco Rocca (Centrodestra).

Conte: «No al voto disgiunto»

L’arrivo di Conte a Frosinone

Conte, a chi dice che il M5S punti tutto sul voto disgiunto al pari del Pd, ha voluto chiarire il suo pensiero:  «Non c’è possibilità di voto disgiunto, perché credo che il nostro elettorato e i cittadini tutti vogliano votare programmi chiari e coerenti con interpreti, quindi candidati a presidente, conseguenti. Non vedo assolutamente la possibilità di voti disgiunti, questi sono espedienti della vecchia politica. I cittadini vogliono coerenza e chiarezza, non espedienti da Prima Repubblica».

L’occasione era la sottolineatura del superbonus. Conte, rispetto al frutto del suo Governo, ha detto che sta facendo scuola a livello europeo: «Si sta lavorando per una direttiva sulle case green, quindi la strada è l’efficientamento energetico, il taglio delle emissioni di Co2. Peraltro in questa provincia e nella Valle del Sacco, che si caratterizza per la maglia nera dell’inquinamento, è quanto più attuale questo obiettivo».

Poi l’improvvisa frustrata al Centrodestra: «Ha voltato le spalle al mondo dell’edilizia, che si è rimesso in carreggiata con questa misura, diventando la locomotiva d’Europa quando prima eravamo il fanalino. Grandissimo il riscontro sul piano occupazionale, novecentomila posti di lavoro».

Bianchi: «Ripartire dai diritti»

La visita privata di Conte e Bianchi alla Cittadella Cielo di Frosinone

Donatella Bianchi ritiene che «il superbonus regionale sia necessario perché fa bene all’ambiente e ai cittadini, perché sicuramente gli consentirà di risparmiare in bolletta ma anche di riqualificare immobili che hanno bisogno di essere efficientati. È una grande opportunità come lo è per il settore dell’edilizia, che deve essere ulteriormente sostenuto come negli ultimi anni».

Qual è la proposta concreta? «C’è un tema di supporto che la Regione può dare, mettendo al servizio di queste imprese e soprattutto dei cittadini soluzioni tecniche che consentano di superare limiti come l’accesso al credito. Possono essere introdotte proprio per fluidificare ulteriormente questi aspetti finanziari». Ha aggiunto che «non ci si può voltare all’indietro, si deve ripartire dai diritti di un cittadino di Serie A, che deve essere difeso e tutelato anche dalla Regione».

Se si aspetta un forte apporto nelle province? Bianchi non si sbilancia. Dice di aspettarsi «una grande partecipazione al voto da parte delle Province, perché si sono sentite veramente trascurate e forse sfruttate negli ultimi decenni». Vuole che si riparta dalle bonifiche, dagli investimenti: «Per riqualificare un territorio che ha molto da offrire dal punto di vista industriale ma anche agricolo – ha detto della provincia di Frosinone -. Un’economia sana territoriale che può essere da supporto alla Capitale, come la Capitale deve essere a supporto di questo territorio».

Bianchi: «Province protagoniste»

La tappa al centro storico di Frosinone

Le province, secondo la candidata delìi M5S, «devono essere protagoniste di questa nuova fase di rilancio di una Regione che ha bisogno di una nuova identità». Da qui il lancio del brand “Made in Lazio”: «Deve essere costruito – così Bianchi, ravvisandone l’inesistenza -. Serve tempo e bisogna stare al governo per riuscire a fare questi piccoli miracoli».

L’aspirante governatrice, in conclusione, è intervenuta sull’ex discarica di via Le Lame: in via di bonifica e analisi all’interno del Sito di interesse nazionale della Valle del Sacco. Dopo averla definita «un affronto all’umanità», Bianchi è passata alle proposte in materia di rifiuti.

A Roccasecca è stata per ora chiusa la discarica provinciale, ma si intende realizzarne un’altra altrove al servizio esclusivo della Ciociaria e non più di Roma Capitale: dove, stando ai programmi del sindaco Roberto Gualtieri, verrà realizzato un termovalorizzatore. A San Vittore del Lazio, nonché nel resto del sud della provincia, c’è una battaglia per non ampliare l’inceneritore di casa: non sarebbe più necessario se Roma si facesse il proprio impianto per la conversione dei rifiuti in energia tramite combustione.

«Impiantistica innovativa e moderna»

Conte e Bianchi in un locale di Corso della Repubblica

«Bisogna superare questa modalità, avviare un processo virtuoso di raccolta differenziata – ha detto Bianchi in materia di rifiuti -. Bisogna pensare di investire su un’impiantistica innovativa e moderna, che ci consenta di riciclare il più possibile e ridurre la produzione di rifiuti, quindi andare verso un sistema virtuoso che tutto il mondo sta adottando».

Quale impiantistica innovativa e moderna? «L’Europa ci dice che la soluzione non sono gli inceneritori e nemmeno le discariche – ha attestato l’aspirante governatrice del Lazio -. Gli inceneritori produrranno rifiuti, un inceneritore a Roma produrrà una quantità importante di ceneri che dovranno andare in discarica. Bisogna guardare a un’impiantistica nuova che non produce rifiuti, è meno impattante e soprattutto crea reddito. Quindi la trasformazione dei rifiuti in risorse per il bene dei cittadini, che risparmieranno anche sulle tasse».

Nella provincia di Frosinone c’è chi propone e chi rifiuta i biodigestori: per convertire i rifiuti organici e gli sfalci agricoli in gas naturale. Però c’è anche chi ci fa da tempo le piastrelle in gres porcellanato con le ceneri dei termovalorizzatori.