Coronavirus, Tajani: «L’Europa ci ha ascoltato dando un calcio al rigore»

Il vice presidente del Ppe apprezza lo scudo finanziario messo in campo dall'Europa. "Permetterà all'Italia di combattere la grande guerra contro il Coronavirus". Invoca altri passi fondamentali. "Un'economia di guerra, sia pure rafforzata con armi finanziarie più adeguate al momento"

Il calcio al rigore lo abbiamo dato sul serio. Alla fine ci hanno dato tutti ragione. Perché avevamo ragione a batterci per dare uno scudo finanziario che permettesse all’Italia ed all’Europa di combattere la grande guerra contro il Coronavirus. Finalmente la flessibilità sarà la caratteristica delle nostre politiche per impedire il collasso dell’economia oggi e favorire la rinascita quando tutto sarà finito. La decisione di sospendere il Patto di stabilità permetterà all’Italia ed agli altri Paesi europei di potere spendere senza l’incubo del tetto del 3% nel rapporto deficit/pil”: è la chiave di lettura delle ultime ore fornita da Antonio Tajani, vicepresidente del Partito popolare europeo. Lo ha detto in un’intervento pubblicato oggi su ‘Il Giornale’.

Soldi alle imprese

Christine Lagarde © Swiss-image.ch/Photo Moritz Hager

 “Le nuove disposizioni della Commissione europea in materia di aiuti di Stato consentiranno di dare soldi alle imprese in questo momento di enorme difficoltà”, analizza l’ex commissario Ue all’Industria.

Soprattutto “Va nella stessa direzione – aggiunge Tajani – la scelta della Vigilanza della Bce a favore di un ‘trattamento prudenziale più flessibile dei prestiti garantiti da misure pubbliche’. L’inflessibile Vigilanza della Banca centrale (che ho combattuto duramente per la sua violazione delle regole sul caso crediti deteriorati) ora concede flessibilità alle banche proprio sugli Npl e permetterà agli istituti di credito di beneficiare in pieno delle garanzie e moratorie decise dalle autorità pubbliche su prestiti a famiglie ed imprese”.

Cosa significa? È un vero e proprio cambio di rotta generale “per il quale ci siamo sempre battuti a Roma e a Bruxelles. Obiettivo raggiunto, grazie al lavoro di convincimento all’interno della famiglia Popolare che Silvio Berlusconi, con il nostro supporto, ha condotto in questi anni. Tutto ciò favorirà l’utilizzo dei mezzi finanziari da parte italiana“.

C’è soprattutto l’inversione di marcia imboccata alla fine da Christine Lagarde che Antonio Tajani bolla come “inadeguata” soprattutto dopo avere visto la determinazione e la lucidità dimostrate nei momenti più difficili dal suo predecessore Mario Draghi.

Armi per il bazooka

Mario Draghi

Stampare moneta per fare tutto ciò che si deve nei momenti di crisi è sempre una buona regola. Con le centinaia di miliardi che verranno sparati sul mercato dal bazooka di Francoforte arriveranno più mezzi per combattere Covid 19. Ma la Bce dovrà fare ancora di più per svolgere appieno il proprio ruolo. Un’economia di guerra, sia pur rafforzata con armi finanziarie più adeguate al momento, rischia di fare crescere nel breve giro di un anno o poco più il debito pubblico italiano fino al 150%“.

Non c’è allora il rischio di finire nel precipizio? Che tutta la nostra economia diventi all’improvviso basata sulla cartastraccia? Ne è consapevole Antonio Tajani. “Per impedire che un indebitamento simile ci porti al default e a una situazione modello Argentina o a un grave aumento della pressione fiscale per tutti servono soldi esterni. A disposizione ci sono 410 miliardi del Fondo salva Stati, il famigerato Mes. Sia chiaro: nessuno pensa di attivarlo con improvvide richieste di aiuto e di conseguente avvio di rinunce alla sovranità nazionale e di indesiderati arrivi della Troika. Non si tratta di utilizzare il Mes, ma di sfruttare tutti i mezzi finanziari che ha in cassa. Senza vincolo alcuno. Anche qui, come per il patto di Stabilità, si tratta di dare un calcio al rigore”, assicura Tajani.