Cosilam, dipendenti in agitazione: «Tagliano il 50% degli stipendi per pagare il nuovo direttore»

Il consiglio d’amministrazione del Cosilam sta selezionando il suo futuro direttore generale. E nello stesso momento i dipendenti sono in stato di agitazione: lo hanno proclamato alle 22 di lunedì sera. Nel corso di un duro confronto con il segretario provinciale della Cisl – Funzione Pubblica è emerso che: «Da un lato viene annunciato il taglio del 50% dello stipendio, in alternativa al taglio del 50% del personale. Dall’altro lato si prendono quei soldi e si danno al nuovo dg». A conti fatti, si punta a risparmiare circa 300mila euro sugli stipendi per darne quasi 200mila al nuovo direttore: una figura che il presidente Pietro Zola aveva definito inutile al punto di prometterne la cancellazione se fosse stato eletto alla guida del Consorzio. L’elezione è avvenuta, la festa è passata, lo santo è stato gabbato.

La Cisl non molla la presa. E si prepara a riaprire il bombardamento sul Cosilam e quella selezione. Nei giorni scorsi il sindacato, che rappresenta il 90% dei dipendenti Cosilam, era stato durissimo (leggi qui) al punto di sostenere che il Consorzio di Sviluppo Industriale del Lazio Meridionale «è un oscuro luogo di potere ormai fuori dal controllo democratico». Una posizione forte e soprattutto espressa al massimo livello provinciale Cisl, tanto da indurre il presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli ad interrompere il suo ritiro sull’Aventino e partecipare oggi a quelle selezioni (leggi qui l’arrivo del presidente Pigliacelli)

Se oggi verrà individuato, il nuovo direttore generale avrà subito una grana da affrontare. Non solo i dipendenti sono in agitazione: venerdì ci sarà un incontro tra Cgil, Cisl, Uil ed il prefetto Emilia Zarrilli per sottoporre all’attenzione del rappresentante del Governo tutta la vicenda, esibendo le carte con le quali risulta che da mesi la Cisl sta tentando di avere un confronto con il presidente Zola senza riuscirci.

Poi, lunedì, i soci che arriveranno nella sede per riunirsi in assemblea e ratificare la nomina, troveranno nel piazzale un presidio dei dipendenti in agitazione. «In modo che nessuno possa dire di non sapere – avvertono dalla Cisl provinciale».

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