Da Alatri a Tiffany, il segreto dei fratelli Pitocco

Partiti da Alatri hanno messo radici in Svizzera. E rami a Montecarlo, Nizza e dovunque ci sia una ristrutturazione del settore luxury da realizzare. La storia dei fratelli Dario e Giuseppe Pitocco

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Se li contendono gli svizzeri, i libanesi, i turchi, gli sceicchi arabi. A Ginevra, Nizza e Montecarlo non hanno bisogno di presentazioni. Ovunque in Europa ci sia una villa di lusso o un negozio luxury da ristrutturare con marmi, stucchi e parquet ci sono loro. Dario e Pino Pitocco sono partiti da Alatri con il loro carico di esperienza: sono arrivati a realizzare una delle più quotate società nel settore dell’edilizia esclusiva.

La loro Fidia Group SA ha sede a Ginevra in Rue du Monte-Blanc ed uffici alle porte di Roma. Hanno una squadra di settanta specialisti: artigiani degli stucchi, parquettisti, posatori, marmisti. Che seguono in tuta da lavoro sul cantiere: Dario spesso non resiste al richiamo del marmo che deve essere lavorato.

Il lungo viaggio

Dario e Pino Pitocco

La storia della Fidia Group SA non ha radici ma fondazioni. Perché nasce con il cemento: quello che ad Alatri lavorava Sisto Pitocco insegnandolo ai suoi due ragazzi, Dario e Giuseppe.

Sisto gli insegna che i lavori devono essere puliti, realizzati in tempi rapidi, con manodopera qualificata, a regola d’arte.

È il segreto che ha costruito la lunga strada verso il mondo del luxury. Sono loro ad avere restaurato Villa Bertinoro, una delle dimore di massimo pregio in Italia; il Quai Gustave Ador di Ginevra e la biblioteca Malatestiana di Cesena; gli atelier Burberry a Ginevra e Tiffany a Zurigo; le Vinerie di Frascati ed il Crown Plaza di Zurigo e poi quello di Ginevra; la dimora di Chemin du Molan a Cologny; mettono mano alle rifiniture del Centro commerciale di Etoy, ristrutturano le ville di Casal Palocco e Boccea. E l’elenco potrebbe continuare.

Dario, come si fa a percorrere quella strada?

Innanzitutto con l’amore per il proprio lavoro, la dedizione e tanti sacrifici. Non ci si improvvisa né imprenditori né costruttori.

Da dove parte quella strada?

La nostra realtà parte da lontano, con il lavoro fatto da nostro padre Sisto. Aveva una piccola azienda artigiana di Alatri, nella quale abbiamo mosso i primi passi. Lì abbiamo capito il senso ed il valore della parola “lavoro”. Per questo abbiamo voluto mantenere una conduzione sempre familiare: con mio fratello Giuseppe condividiamo visioni e scelte.

Qual è il punto in cui si smette di essere operai e si diventa imprenditori?

Se si lavora con passione non si smette mai di stare sul cantiere. Lo si fa in maniera più ampia, con più competenze e responsabilità. Ma si continuerà sempre a sporcarsi le mani lavorando sodo per ore ed ore. Non mi vergogno di dire che aiuto i miei operai soprattutto quando si tratta di lavorare il marmo.

La villa Bertinoro restaurata
Dov’è il bivio che fa passare dalla piccola impresa di Alatri al mondo del luxury?

Il vero punto di svolta nella nostra attività arriva sul finire degli anni 80: nel 1988 per la precisione. Fu quando riuscii ad ottenere l’appalto per la realizzazione della Città Bianca di Veroli, la Clinica Villa Azzurra a Mentana e la ristrutturazione dell’INI di Grottaferrata. Fu un trampolino di lancio che ci proiettò su contesti nazionali grazie alla precisione, pulizia e la regola d’arte nella realizzazione dei lavori.

Ed il bivio che conduce all’estero?

Lo imboccammo per una serie di circostanze. Fu a causa di Mani Pulite. Si diffuse un clima di sospetto che ebbe l’effetto di bloccare la quasi totalità dei cantieri. nessuno firmava più nulla. E questo bloccò l’edilizia nell’intera Italia. E quindi…

Quindi? 

L’estero divenne un punto di riferimento. Ponendo lo sguardo in avanti ebbi l’intuizione di trasferirmi nella Germania dell’Est per partecipare alla ricostruzione dopo la caduta del Muro di Berlino. Fu una bellissima esperienza che mi ha formato moltissimo sotto il profilo umano ed imprenditoriale.

Poi il rientro in Italia…

Fu per il tramite dell’avvocato Pasquale Germano. Conobbi un famoso imprenditore della moda: mi commissionò la ristrutturazione della sua villa di lusso di oltre 3000 metri quadrati. a quell’esperienza nasce la nostra scelta di concentrarci nelle costruzioni di ville di lusso, opere e centri commerciali di alta gamma. La nostra decisione fu netta, eliminare lavori a basso costo e di scarsa qualità concentrandoci su lavori luxe sia in Italia, con la gestione diretta di mio fratello Giuseppe, sia all’estero.

I periodi di crisi investono anche il settore delle costruzioni di lusso?
Il restauro in Quai Gustave Ador

Il crack Lehman Brothers ha segnato un’epoca, nessuno è rimasto immune dagli effetti di una crisi economica dalla portata mondiale. Furono anni difficili ma utili per capire che le opportunità vanno cercate e lo scenario estero fu ancora una volta di aiuto. Nel 2011 decisi di trasferirmi in Svizzera, precisamente a Ginevra. L’Hotel Crowne Plaza di Ginevra ci affidò la ristrutturazione di 450 stanze e 450 bagni. Fu un lavoro impareggiabile, qualcosa di strepitoso ed emozionante, un lavoro dal sapore italiano fatto con l’utilizzo di materiali made in Italy.

La Svizzera apprezza la qualità. È disposta a pagare per quel lavoro di qualità. Ed a chi piace lavorare dà soddisfazione accontentare clienti esigenti. Come nel domino l’effetto fu a cascata e di lì a poco cominciammo a ricevere molte commesse in tutta la Svizzera, la scommessa che facemmo in Italia puntando sulla qualità fu la carta vincente.

Dopo il Crowne Plaza arrivano altri incarichi di pregio…
Il Crowne Plaza

La manodopera ciociara è molto apprezzata in Svizzera e di questo ne sono orgoglioso. Sono convinto che sia stata la dedizione di quei lavoratori partiti dalla provincia di Frosinone a soddisfare clienti come la Famiglia Rothschild, boutique come Louis Vuitton, Burberry, Dior, Hermès e catene come Crowne Plaza, Plaza di Nizza ed il gruppo Manor.

Conta molto il lavoro di squadra

Il nostro punto di forza è far parte di un’associazione d’imprese dove è presente il gruppo Gitaly di Pesaro, leader nell’arredamento artigianale in tutta la Svizzera e la Francia. E la Tecknics SA francese leader mondiale nell’arredamento di lusso di boutique, hotel, ville… Cosi facendo diamo un servizio completo ai nostri clienti.

Che mentalità occorre per confrontarsi con una clientela di questo tipo?

Non si deve pensare subito ai soldi: quelli se fai bene il tuo lavoro verranno da soli. Non basta dire “andiamo all’estero per risolvere tutti i problemi” La cosa essenziale è entrare fin da subito nella mentalità altrui, parlare la stessa lingua con i direttori dei cantieri. Sembrerà sciocco ma una cosa che viene notata ed apprezzata tantissimo è la pulizia assoluta dei luoghi di lavoro; i dipendenti educati e con divise sempre pulite. Per me il cantiere deve essere come quando entri in una farmacia, già qui si da una immagine di serietà, competenza lavorativa e professionalità.