D’Ambrosio con il Psi contro Antonio Pompeo

Pd contro Pd. Non è una novità. Ma ora inizia a prendere corpo il rischio di una componente Cassinate all’interno del Partito. Quella ipotizzata nei mesi scorsi dal consigliere regionale Marino Fardelli. Quella che a Cassino chiedono in tanti, per vendicare il k.o. elettorale subito nei mesi scorsi. E del quale, il circolo cittadino ha sempre ritenuto responsabili i vertici provinciali del Partito.

La decisione di candidare l’avvocato Alessandro d’Ambrosio e altre cinque persone in una lista fatta insieme al Psi alle prossime provinciali è il segnale. (leggi qui). Lì ci si conterà. D’Ambrosio ha fatto parte del gruppo Pd fino a dopo le elezioni comunali perse da Giuseppe Golini Petrarcone. Poi era passato all’opposizione (leggi qui), contestando il presidente Antonio Pompeo. Lo accusava di non avere fatto tutto il possibile per fare rivincere il centrosinistra a Cassino. E di avere compiuto alcune mosse sbagliate che avevano favorito il centrodestra. Prima tra tutte, la mancata revoca delle deleghe al consigliere provinciale cassinate Massimiliano Mignanelli, sostenitore dell’altro candidato sindaco Pd Francesco Mosillo. (leggi qui)

Alessandro D’Ambrosio fa parte del gruppo di consiglieri di Cassino che fa riferimento a Marino Fardelli.

E per mettere in chiaro le cose dice: «Condivido il giudizio negativo espresso dai socialisti sull’amministrazione Pompeo. Ritengo l’amministrazione Pompeo fallimentare sia dal punto di vista amministrativo che dal punto di vista politico. Non ha mai chiarito in questi due anni il significato dell’alleanza con Forza Italia, vero partito di maggioranza in seno all’assise provinciale, con il quale ancora oggi governa. Questo rapporto causa una confusione politica che ha avuto gravissime ripercussioni a livello locale e di enti intermedi dove di sovente abbiamo visto il nascere e il concretizzarsi di accordi che nulla hanno a che fare con l’ideologia politica».

Il consigliere provinciale uscente chiede a Pompeo di fare chiarezza sul quadro politico che si delineerà dopo il voto di medio termine a gennaio «A pochi giorni dalla presentazione delle liste, non è chiaro il quadro politico che ci aspetterà all’indomani delle elezioni. Mai in questi due anni abbiamo avuto l’impressione di avere un primo cittadino della provincia che abbia preso le difese del territorio. Mi unisco con i socialisti nel dire no a tutto questo».

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