Di Rollo non va al chiarimento con il Pd: «Se è tutto vero, dimettiti»

Tutto come previsto. Ma non secondo copione. Barbara Di Rollo non va al chiarimento con il Pd. Che chiede conto del suo pranzo con l'opposizione di centrodestra. Ed in caso di conferma la invita alle dimissioni. Quello che non quadra nella storia. E la possibile chiave di lettura

Non è andata. Il Presidente del Consiglio comunale di Cassino Barbara Di Rollo non ha partecipato alla riunione di maggioranza convocata dal sindaco di Cassino. Doveva servire a chiarire la sua posizione: spiegare perché lo scorso fine settimana abbia partecipato ad un pranzo alla Foresta di Cervaro con esponenti dell’opposizione di centrodestra. E perché a quel tavolo abbia fatto il nome dell’assessore Luigi Maccaro (Demos) come ideale candidato di convergenza per unire centrodestra e centrosinistra. Contro il sindaco uscente. (Leggi qui: Lo “strappo della Foresta”: Di Rollo vuole una coalizione anti Salera).

Ma al chiarimento di questa sera non s’è fatta vedere. Tutto come previsto: però il copione rischia di essere un altro e del tutto inatteso.

Prima della riunione

Benedetto Leone (centrodestra) e Stefano Tescione (marito del presidente Di Rollo) al pranzo alla Foresta

Barbara Di Rollo è esponente del Partito Democratico. Sta nella parrocchia che esprime la componente maggioritaria. E proprio quell’area s’è ritrovata contrapposta al sindaco in situazioni chiave. Di natura politica, non amministrativa. In pratica, su chi schierarsi alle scorse elezioni Politiche, Provinciali e Regionali. E questo ha lacerato i loro rapporti.

Pensare Democratico ha detto che il sindaco uscente è innanzitutto un amministratore Pd e quindi va appoggiato senza se e senza ma per il bis. E per raffreddare le tensione la settimana scorsa è scesa in campo la timoniera della componente, Sara Battisti. Senza grossi risultati: c’è un’ala del Pd che non si riconosce in Enzo Salera e non vuole andare con lui. La mediazione Battisti è stata: fate una civica e sostenetelo comunque, rieleggetelo, in questo modo però non avrà né la forza né i Consiglieri ottenuti con i vostri voti. (Leggi qui: Il vertice della rottura e la riunione che segnerà le elezioni).

La riunione disertata

Enzo Salera

Il sindaco Enzo Salera è stato più pragmatico. Ha convocato il Gruppo Pd per mettere tutti di fronte. Barbara di Rollo non è andata. C’erano invece il capogruppo Gino Ranaldi con Sergio Marandola, Fabio Vizzacchero, Fausto Salera, Tommaso Marrocco, Daniele Longo, Francesco Carlino, Monica Capitanio e Pierluigi Pontone.

Scopo della riunione: «verificare intanto la veridicità di quanto emerso da Alessioporcu.it e chiedere delucidazioni in merito alla Presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo». Vogliono sentirlo da lei. E capire cosa sia andata a fare al pranzo con i Consiglieri di opposizione. Soprattutto voglioni la conferma che sia stata lei a sollecitare quell’incontro. «Le indiscrezioni emerse in vari articoli e purtroppo non smentite, sembrano confermare i rumors degli ultimi mesi, in merito ad un probabile allontanamento della Presidente Di Rollo dall’esperienza amministrativa Salera».

Il Gruppo Pd di Cassino nella nota finale ha voluto ricordare che «questa squadra negli atteggiamenti e nei risultati concreti sta cambiando il volto della città, restituendo un’anima e l’orgoglio a Cassino ed ai cassinati». Ha posto l’accento sui «tantissimi interventi sostanziali, innovativi e migliorativi in ogni campo, come non avveniva da decenni. Una città ed una amministrazione che è diventata un punto di riferimento regionale e non solo per il centrosinistra, per la qualità dell’azione amministrativa, per l’attenzione alla trasparenza e alla legalità, e per la capacità progettuale di reperire finanziamenti da enti sovracomunali».

Tradimento incomprensibile

Barbara Di Rollo

Giurano di non capire le ragioni del voltafaccia. Non ne vedono né sul piano politico né su quello amministrativo: le ruggini personali tra lei ed il sindaco non vengono ritenute sufficienti per motivare una rottura così netta «tanto da indurla ad essere sul punto di “costruire” accordi con gli esponenti della destra cassinate. Una parte politica rimasta nella memoria dei cittadini solo per la passata pessima e grigia amministrazione della cosa pubblica».

Se tutto dovesse trovare conferma, vogliono che sia coerente. E se ne vada. Dimettendosi da presidente d’Aula. «È chiaro che di fronte a questa situazione e, se le indiscrezioni di stampa non saranno smentite, confidiamo che Barbara Di Rollo rassegni le dimissioni dalla Presidenza del Consiglio Comunale. Ne andrebbe della serietà e credibilità del ruolo istituzionale che ricopre e che ha raggiunto grazie al lavoro ed ai consensi anche di tutti i candidati del Partito Democratico e di tutti i consiglieri di maggioranza».

Lasciano una porta aperta. Poco. Stretta. Ma la lasciano. Con la diplomazia che è propria di Enzo Salera, cioè zero. «Se poi è stato solo un colpo di sole, dovuto alla calda estate afosa, è bene che arrivi da parte della Presidente Di Rollo una netta smentita. Chiara, forte e senza alcun tipo di tentennamento. Che vada a ribadire i successi di questi quasi cinque anni di amministrazione Salera a cui anche lei ha contribuito. E ribadendo, allo stesso tempo, la volontà di proseguire con il progetto del centrosinistra che a Cassino si riconosce solo e soltanto nel sindaco Enzo Salera e nella sua squadra». Aut aut, non ci sono altre vie.

Il segreto di Pulcinella

Antonio Tajani (Foto: Leonardo Puccini / Imagoeconomica)

È una situazione che non presenta i profili della linearità. La premessa: in Italia è impossibile tenere segreto un incontro. Per informazioni chiedere ad Antonio Tajani cosa è successo dopo che ha agevolato l’incontro a Roma tra il ministro degli Esteri israeliano Cohen ed il suo omologo libico Mangoush per tentare di normalizzare le relazioni. Non è rimasto segreto, il ministro ha dovuto lasciare Tripoli su un jet privato e rifugiarsi in Turchia.

Ma fatta questa premessa, sul pranzo alla Foresta nulla è stato fatto per tenerlo riservato. Sono circolate foto in abbondanza, dettagli, interpretazioni. Chiara allora una cosa: non si voleva tenere segreto.

Secondo elemento. Il presidente Barbara Di Rollo non è una dilettante ed in politica non è di primo pelo. Sapeva dove andava e con chi si metteva a tavola. Non è un caso che l’assessore Luigi Maccaro invece non si sia presentato adducendo all’ultimo momento un impegno. Nemmeno è un caso che pure l’ex assessore Arianna Volante abbia disertato. E che l’ex assessore Emiliano Venturi si sia congedato dopo l’antipasto appena si è parlato di intese trasversali.

Barbara Di Rollo sapeva dove andava, con chi andava, cosa si sarebbe detto. E che sarebbe uscito. Perché?

La variabile inattesa

Barbara Di Rollo e Stefano Tescione

L’assenza di Arianna Volante, Luigi Maccaro ed Emiliano Venturi restringono di molto il suo campo d’azione. Non poteva non saperlo. Proprio per questo la totale assenza delle seppur minime cautele è incomprensibile.

Tolti i problemi di esposizione eolica indicati poco elegantemente dal documento Pd resta una sola ipotesi realistica. Chiunque conosca la storia politica e personale della presidente Barbara Di Rollo conosce benissimo la circostanza che sia sposata con Stefano Tescione: ex amministratore comunale di centrodestra, rimasto sempre e convintamente della sua opinione politica; solo per amore familiare ha congelato la sua attività politica e ceduto il passo alla di lui signora.

Ora, dopo dieci anni potrebbe essere arrivato il momento di invertire i ruoli. Rinunciando a candidarsi per cedere il passo al di lei marito, lasciandogli la scena ed il palco alle prossime elezioni. Nel centrodestra.