Il drammatico vertice con cui evitare la rottura. Il No alzatosi da Cassino. La mediazione di Sara Battisti. Il pranzo alla Foresta che ha spostato in avanti il confine. Soprattutto la riunione convocata da Enzo Salera: alla quale Barbara Di Rollo non andrà. Da lì succederanno molte cose
Una riunione drammatica, tesa come la corda di un violino: al confine tra generare buona musica e spezzarsi. A volere quell’incontro è stato il presidente del Partito Democratico del Lazio Francesco De Angelis: con un solo e preciso incarico per il suo uomo con gli anfibi sul terreno “Evitare rotture, sanando le crepe e ricostruendo l’unità”. Una missione per nulla facile quella data a Sara Battisti, responsabile della principale componente Dem da quando il patriarca si è spostato nella stanza dei bottoni del Pd regionale.
È stata lei ad incontrare il Pd che da mesi a Cassino non si riconosce più nel suo sindaco Enzo Salera, poche ore prima del pranzo riservato nella località Foresta di Cervaro. Quello nel quale si sono confrontati i delusi Dem con i centristi dell’opposizione di centrodestra e durante il quale è stato lanciato sul tavolo il nome del possibile punto di convergenza sul quale costruire una saldatura. Quello dello storico direttore della comunità Exodus di don Antonio Mazzi, Luigi Maccaro coordinatore provinciale dei cattolici popolari di Demos.
L’incontro drammatico
Nessuno conferma, tutti tentano di glissare ma le conferme ci sono. Al confronto con il capo componente Sara Battisti ha partecipato il presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo, consigliere più votato quattro anni fa. C’era Luca Fardelli che nel 2019 disse no in tutti i modi alla candidatura di Enzo Salera come sindaco, spiegando che sarebbe stato un eccellente vice ed il migliore assessore possibile ma che per il suo carattere avrebbe distrutto ogni forma di dialogo; ne era talmente convinto che uscì’ dal Partito e si candidò con l’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone ed oggi siede all’opposizione. C’era Arianna Volante, già assessore al Commercio messa fuori dalla Giunta senza troppi complimenti per far pagare a Barbara Di Rollo la sua scelta di non schierarsi alle Provinciali sul candidato indicato da Salera ma su quello che poi ha vintoi le elezioni.
Non ci sono conferme sulla presenza di Armando Russo, un altro che a suo tempo è uscito dal Pd dicendo che Salera non aveva la diplomazia necessaria per tenere unita la squadra. Così come non ci sono conferme sulla presenza dell’ex assessore Emiliano Venturi, anche lui accompagnato alla porta dal sindaco. Confermati invece altri nomi dei presenti: gente con pacchetti di consenso che nel 2019 hanno messo a disposizione dell’elezione di Salera e del ritorno del Centrosinistra al municipio di Cassino.
A tutti Sara Battisti ha ricordato la linea del Partito Democratico, quella indicata dal Segretario Provinciale Luca Fantini: lì dove c’è un sindaco uscente è da considerarsi automaticamente ricandidato ed a Cassino il Pd sta con Enzo Salera.
Non se ne parla
La risposta è stata unica, corale, senza tentennamenti: no. Nessuno dei presenti ha intenzione di sostenere la rielezione di Enzo Salera. E nessuno gli contesta le sue capacità di amministratore o la sua moralità come uomo pubblico. Tutti rimproverano una gestione più simile ad una satrapia che ad una democrazia: e come nell’impero achemenide di Persia, il satrapo non fa la sintesi democratica tra le posizioni di tutti ma decide tutto da solo.
A questo si aggiunge l’indole dell’uomo: ruvido come la carta vetrata da falegname. A Barbara Di Rollo appena eletta Consigliere regionale del Lazio non fece gli auguri in Aula; ad Arianna Volante caricò sulle spalle la croce addebitandole il malcontento dei commercianti, mentre la scelta di sostituirla era solo vendetta politica. Mentre a Luca Fardelli e le sue aperture al dialogo ha contrapposto una serie di iniziative con cui legittimare altre figure nel collegio di Caira. L’elenco continua ma ce n’è già abbastanza per comprendere.
Con lui non ci vogliono tornare. Perché ritengono che il sindaco debba essere di altra pasta e non una strana miscela tra un ayatollah ed un console nell’impero achemenide. È per questo che a tutti piacerebbe la discesa in campo di Luigi Maccaro, l’assessore alla Coesione Sociale che più di tutti s’è scontrato con il sindaco ed è rimasto al suo posto per disciplina di Partito senza rinunciare alle sue idee.
La mediazione di Sara
Lei giura di non essere stata ad alcun incontro a Cassino: fa parte delle regole del gioco. Sara Battisti ha proposto una mediazione: fare una lista forte come una falange e schierarla alle prossime elezioni nel campo di Enzo Salera. Eleggendo un numero di Consiglieri tale da avere un peso interno con il quale il sindaco sia obbligato a confrontarsi. Cosa che oggi non deve fare dal momento che ha numeri bulgari.
Il gruppo non ne è convinto. Ha preso tempo per pensarci. E nemmeno è convinto di andare ad una convergenza con pezzi del centrodestra. E l’incontro alla Foresta di Cervaro? Pare dovesse essere solo un primo momento di contatto e confronto che qualcuno ha voluto esasperare.
La rottura di lunedì
Ma è lunedì che si rischia di arrivare al punto di non ritorno. È prevista una riunione di maggioranza con la quale il sindaco intende capire chi starà con lui alle prossime elezioni del 2024 e chi non si riconosce più nel progetto. A quella riunione Barbara Di Rollo non andrà. E lo farà ribadendo un concetto: il sindaco non è un padrone che convoca i domestici, le riunioni di maggioranza sono tali se rappresentano un momento di confronto e non un momento in cui prendere ordini.
A quel punto Enzo Salera avrà due possibilità: mettere Barbara Di Rollo fuori dalla maggioranza, sfiduciandola; oppure avviare una vera azione di recupero di lei e l’intera area, aprendosi al confronto. Dalla strada che deciderà di imboccare dipenderà una parte del voto alle elezioni che si terranno tra meno di un anno.
Si accettano scommesse. I bookmakers hanno già le idee molto chiare.