Eclissi a Cinque Stelle

La vittoria di Roma sarà ricordata come quella di Pirro, che però si limitava ad essere inutile nelle sorti globali della guerra. Se continua così il successo elettorale di Virginia Raggi nella Capitale determinerà la sconfitta dei Cinque Stelle alle politiche (il vero obiettivo di Beppe Grillo era quello) e probabilmente pure al referendum.

La vicenda dei rifiuti racconta molto sulla politica nazionale. 
Il Movimento Cinque Stelle raccoglie i frutti di una delegittimazione degli avversari durata anni. “Chi semina vento, raccoglie tempesta”. Certamente la situazione nella quale versa Roma non è per responsabilità di Virginia Raggi, ma la Sindaca non ha risolto il problema. Per farlo chiede quello che hanno chiesto tutti i politici prima di lei: smaltire o stoccare l’immondizia altrove, soprattutto nelle province del Lazio. Soprattutto in provincia di Frosinone. Per il momento i sindaci del Basso Lazio sono insorti, ma bisognerà verificare fino a quando riusciranno a stare sulle barricate.

Ma ci sono altri segnali da tenere in considerazione. Il ministro Gianluca Galletti ha definito il piano della Raggi poco credibile: «E’ arduo difendere chi non ha proposte serie, l’emergenza si ferma solo con idee credibili».

Nicola Zingaretti si è smarcato con un dribbling che nemmeno Lionel Messi riuscirebbe a fare, mentre l’assessore regionale Mauro Buschini ha letteralmente nascosto la palla alla Paola Muraro, assessora del Comune di Roma. Buschini ha fatto come Roberto Baggio ai tempi d’oro: “Cucù, cucù, la palla non c’è più”.

Il fatto è che il Governo e la Regione Lazio non hanno alcuna intenzione di aiutare il Comune di Roma ad uscire dall’impasse. I Cinque Stelle hanno detto di tutto al premier Matteo Renzi, ai ministri, a Nicola Zingaretti, al Partito Democratico, al candidato sindaco Giachetti. Senza fare distinzioni. Puntando sul fatto che loro erano diversi, che non avrebbero mai fatto alleanze, che avrebbero chiuso tutti gli enti inutili e risolto i problemi.


In politica la mediazione è la regola, le alleanze si fanno, la collaborazione istituzionale è un valore aggiunto.

Il Movimento Cinque Stelle vuole fare da solo. Ma se non risolve i problemi, cosa succede?

Adesso si capisce perché avrebbero preferito rimanere all’opposizione.