La signora Fortuna, i biglietti della lotteria ed i buoni consigli (di F. Dumano)

Foto: archivio Piero Albery

Dal gomitolo di lana ai jeans della marca introvabile, fino - soprattutto - ai biglietti della Lotteria. La signora Fortuna e la sua attività sulla via del Ponte

Fausta Dumano

Scrittrice e insegnante detta "Insognata"

Ricordi in bianco e nero… Nella via chiamata popolarmente ”Il Ponte” perché conduce al quartiere Ponte c’era la signora Fortuna.

Via Vittoria Colonna, la via della poetessa, è una via piena di storie da raccontare. Questa volta facciamo una tappa in un negozio particolare. Un duplice negozio: un ingresso era per la tabaccheria, l’altro per il mondo della signora Fortuna.

 

Fortuna è il cognome del marito. Due figli: Giorgio e Mara.

Fortuna nella mia fantasia sfrenata era il negozio dove si comprava ”la fortuna”. In realtà nella tabaccheria si vendevano anche i biglietti della lotteria, ma io associavo la fortuna ad altro. Sentivo dire ”vai dalla Fortuna magari lo trovi“.

Nel suo angolo potevi trovare dal gomitolo di lana del colore particolare ai jeans della marca introvabile. Era un po’ i grandi magazzini dell’abbigliamento in uno spazio piccolo. Dal salotto principale scendevi le scale e la via ti consegnava storie dal bar pizzeria soprannominato Barcellona… per indicare la bella proprietaria, ma questa è un’ altra storia.

 

La Fortuna era una signora sempre sorridente. Quel sorriso alimentava la mia fantasia: entrando dalla Fortuna anche tu saresti uscito sorridente. Crescendo in quell’angolo sono entrata tante volte, la signora sorridente era anche la zia di una mia amica Angela Mancini, ma anche questa è un’altra storia.

La signora Fortuna, lo so state ricordando, è stata per la mia generazione anche la ”dispensatrice’ ‘di consigli, la ”psicologa” a cui affidare le pagine segrete di quei diari che compravamo nel bazar ”della fortuna”.

Ricordi in bianco e nero, quante pagine del mio diario si sono nutrite con le sue parole…