Falchi e colombe. Ad Alatri Fabio Tagliaferri porta FdI alla pacificazione con l'amministrazione di centrodestra. Nel giorno in cui viene ufficializzata in Aula la nomina del nuovo assessore si dimette il capogruppo Gianluca Borrelli. In aperta polemica con il Partito. Creando una situazione limite
Falchi e colombe. Nel giorno della pace ritrovata tra Fratelli d’Italia e la giunta di centrodestra del sindaco Maurizio Cianfrocca il capogruppo FdI Gianluca Borrelli si dimette dalla carica di Partito. Lo fa con una Pec inviata al Protocollo negli stessi minuti dell’ingresso in Giunta per il neo assessore FdI Giorgio Tagliaferri, investito ufficialmente durante il Consiglio Comunale.
A lui vanno le deleghe al Pnrr ed al Patrimonio. Il consigliere Gianluca Borrelli non condivide la decisione di raggiungere la pace con l’amministrazione: va via per questo.
Tertium non datur
Una scelta che rischia di creare una situazione di imbarazzo. Perché Fratelli d’Italia ad Alatri sarà Partito di governo: con un assessore in Giunta e due Consiglieri comunali in Aula. Al tempo stesso sarà all’opposizione con un proprio eletto. E per Fabio Tagliaferri, il tessitore mandato proprio per ritrovare l’unità ora si apre un nuovo fronte.
La questione è politicamente semplice. Elementare. Di totale banalità. È: Fratelli d’Italia ha inviato una figura con la missione di recuperare il dialogo con l’amministrazione che il Partito ha contribuito ad eleggere; chi non è d’accordo sta fuori dalla linea del Partito. Perché le possibilità sono due. O Fabio Tagliaferri è un impostore che si è presentato ad Alatri ed ha riportato FdI in maggioranza di sua iniziativa (e in quel caso ha ragione Gianluca Borrelli) oppure Fabio Tagliaferri è un dirigente di Partito investito da una delega piena ed ha adempiuto al mandato conferitogli (e in quel caso Gianluca Borrelli ha i minuti contati).
Poi ci sono le ragioni di Stato. Che Indro Montanelli riassunse in un memorabile titolo: “La Democrazia Cristiana? Turatevi il naso ma votatela”. In questo caso la Dc è Borrelli ed i suoi voti personali in vista delle Europee fanno comodo a tutti. Per questo potrebbe avere ancora qualche mese di sopravvivenza politica.
La nota di Borrelli
«Alla luce delle notizie apprese dagli organi di stampa», evidenziando maliziosamente di non essere stato consultato dal suo stesso Partito «non condividendo la scelta amministrativa (e cioè il ritrovato accordo con il resto del centrodestra ndr) senza un passaggio attraverso il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia e non ritenendo opportuno continuare a rappresentare il Gruppo comunico le mie dimissioni da capogruppo di FdI».
Poche ma chiare parole in cui emerge un forte malessere di non essere stato consultato sulla scelta avvenuta nelle ore scorse. In realtà, Fabio Tagliaferri non è stato turbato dalla decisione. Nemmeno un po’. Chi lo ha visto leggere la Pec sul telefonino mentre stava in Aula nel pubblico ad Alatri giura che sorridesse come chi è soddisfatto. Ha aspettato la nomina dell’assessore, l’elezione di Mattia Santucci a nuovo Capogruppo ed è andato via. Lavoro finito. Forse.
A Gianluca Borrelli va un record. In un anno e mezzo è stato capogruppo prima della Lega e poi di Fratelli d’Italia. E dopo pochi mesi non lo è stato più. Nel primo caso lo hanno sfiduciato, ora se n’è andato: in entrambe le situazioni era stato isolato ed ignorato. (Leggi qui: Lega, c’era una volta il capogruppo Borrelli).
Ora cosa accade
Non se ne andrà. Da Fratelli d’Italia non ha intenzione di andare via. La sua risposta in questo caso è stata netta: «Assolutamente io resto in Fratelli d’Italia». Ma sarà Consigliere di opposizione mentre i suoi due colleghi di Partito Umberto Santoro (fino ad una settimana fa assessore ai Servizi Sociali di cui manterrà la delega anche da Consigliere, subentrato in Assise al posto di Antonello Iannarilli nominato Commissario Ater) e Mattia Santucci sono saldamente in maggioranza. Così come il neo assessore Giorgio Tagliaferri.
Una questione tutta interna a Fratelli d’Italia. Sulla quale Fabio Tagliaferri ora dovrà decidere come intervenire. Perché la posizione di Gianluca Borrelli è condivisa dal coordinatore cittadino Damiano Iovino e dall’ex consigliere Antonello Iannarilli. In pratica? Vogliono una posizione di limbo per FdI in modo da non condividere con la maggioranza le responsabilità di Governo: la posizione ideale per poter presentare una candidatura alternativa al sindaco Maurizio Cianfrocca già alle prossime Comunali.
Uno scenario che non esclude in prospettiva anche decisioni drastiche. Essere contemporaneamente di lotta e di governo è una posizione che difficilmente si potrà avere per sempre. Soprattutto in una Fratelli d’Italia nella quale Giorgia Meloni non ha affatto la passione per la politica dei due forni. Dopotutto ha vinto le elezioni in maniera trionfale proprio per averne scelto uno soltanto: dimostrando a tutti che gli elettori erano stufi di una cosa su tutte. L’ambiguità. Quellòa che Fabio Tagliaferri è stato mandato ad eliminare.