Lega, c’era una volta il capogruppo Borrelli

La Lega revoca la carica di Capogruppo al consigliere Gianluca Borrelli. E la affida a Giuseppe Pizzuti. Protocollato il documento. Come potrebbero cambiare gli scenari

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Tantò tuonò che piovve sulla casa della Lega. Questa mattina è stata protocollata la lettera con cui il Partito sfiducia il suo capogruppo Gianluca Borrelli. Al suo posto viene nominato il consigliere comunale Giuseppe Pizzuti e come vice Denise Zena. È l’epilogo di uno scontro iniziato dal primo giorno della nuova Consiliatura, al quale si era tentato di trovare una soluzione la settimana scorsa. Senza riuscirci. (Leggi qui Borrelli o no? La Lega decide di non decidere).

La decisione è frutto proprio di quel vertice leghista tenuto martedì scorso: è scritto nella lettera che revoca Borrelli dalla carica. Durante quel confronto le parti si sono incontrate senza arrivare a nulla. Anzi rinfacciandosi di tutto e di più.

La motivazione

Gianluca Borrelli

La condotta e la linea tenuta dal capogruppo Gianluca Borrelli risulta essere lontana e in contrasto con l’attività amministrativa della maggioranza”, scrivono i consiglieri comunali . E per questo ritengono “opportuno effettuare un cambio alla guida del gruppo consiliare”. Poche righe ma eloquenti.

Con Borrelli quindi la rottura è completa. Non poteva essere altrimenti visto quanto accaduto negli ultimi Consigli. Tra questi il voto di Borrelli insieme alle minoranze per dire No alla soppressione del Giudice di Pace in città. (leggi qui). Ma prima ancora  c’era stato il clamoroso voto con le opposizioni per eleggere il Presidente del Consiglio Comunale. (leggi qui). Non poco imbarazzo aveva scatenato la proposta per applicare anche ad Alatri il taglio alle indennità degli amministratori per finanziare progetti di iniziativa sociale come fatto con Solidiamo dal sindaco leghista di Frosinone Nicola Ottaviani. (Leggi qui).

La reazione di Borrelli

Il nuovo capogruppo della Lega Giuseppe Pizzuti

L’ex capogruppo per ora usa l’ironia dinanzi alla decisione del suo Partito. «Spiego come funziona: innanzitutto bisogna prendere pochi voti e pochi voti significa non essere eletti. Poi bisogna essere ripescati la seconda volta (dopo che altri due Consiglieri si dimettono per andare a fare gli Assessori)». Il riferimento è al fatto che alle scorse elezioni Borrelli ha raccolto un grande numero di preferenze personali ma nonostante questo gli sono stati negati dal suo Partito gli incarichi di tipo amministrativo affidandogliene uno di natura politica (il Capogruppo) che non lo mette a contatto con i cittadini. Quelli ai quali Borrelli ambiva sono andati, in molti casi, a chi ha preso pochi voti, rientrando in Aula solo grazie alle dimissioni degli eletti passati in Giunta.

Prosegue Borrelli: «Poi bisogna imporre la propria candidatura alle Provinciali, non essere capaci di prendere nemmeno i voti dei Consiglieri di Alatri. E così si può fare il Capogruppo. Io ho preso tanti voti e quindi non posso farlo». Il riferimento è al nuovo capogruppo Giuseppe Pizzuti: candidato alle scorse Provinciali ma non votato da tutta la maggioranza di cui fa parte.

Gli scenari

La seduta del Consiglio Comunale di Alatri

Ora cosa accadrà? Borrelli non intende uscire dalla Lega, la sua è una sfiducia come capogruppo e non come leghista. Ora non mancano scenari interessanti. Quali? Non è un mistero che Borrelli sia stato corteggiato da Fratelli d’Italia: potrebbe decidere di trasferirsi ed andare a sedersi vicino ad Antonello Iannarilli e Mattia Santucci.

A quel punto i consiglieri di FdI sarebbero tre e potrebbero legittimamente chiedere un rimpasto di Giunta per riequilibrare il numero degli assessori. Infatti, al momento la Lega conta tre consiglieri (Borrelli, Pizzuti e Zena) ha in giunta due assessori mentre FdI un solo assessore; se il Partito di Iannarilli salisse a 3 Consiglieri potrebbe reclamare il secondo assessore togliendolo alla Lega.

Proprio questo aspetto allarma la maggioranza. Che da tempo, tra le liste civiche della sua coalizione, sta cercando un consigliere che possa passare alla Lega e mantenere così gli equilibri di giunta intatti. Alle soglie del Carnevale la Lega getta la maschera e ufficializza quello che voleva fare da settimane. Borrelli non è più capogruppo ma resta in maggioranza. E si trasforma in una mina vagante.